Doxa | Osservatorio sugli Italiani e la Casa

Gli italiani vorrebbero vivere in case sostenibili e intelligenti

Doxa ha presentato i dati emersi dall’edizione 2019 dell’Osservatorio sugli Italiani e la Casa. Dall’analisi emerge che quasi la metà delle famiglie italiane è insoddisfatta della propria abitazione, principalmente a causa delle caratteristiche degli edifici in cui vivono. Cambia il concetto di comfort, soprattutto tra i millenials che cercano più spazio nella zona living e aree esterne vivibili per momenti di relax. Profondo risulta il mismatch tra domanda e offerta nel mercato immobiliare.

Paola Caniglia | Home & Retail Director Doxa

Paola Caniglia | Home & Retail Director Doxa.

«Riprendendo la similitudine espressa da alcuni intervistati, la casa ideale viene oggi percepita come un abito su misura che si deve adattare a chi la vive e non viceversa. Le famiglie italiane non vogliono più vivere in abiti pensati per altre epoche, occasioni o esigenze. Dal nostro Osservatorio emerge, infatti, un profondo mismatch tra domanda e offerta nel mercato immobiliare, ovvero una generalizzata richiesta di case più moderne ed efficienti a fronte di una proposta immobiliare che comprende perlopiù case datate e standardizzate. Siamo contenti che, anche quest’anno, dal nostro Osservatorio sia emerso un trend chiave che può guidare l’evoluzione del mercato immobiliare nei prossimi anni. CasaDoxa, il nostro hub di condivisione e confronto, è nato proprio con quest’obiettivo: dialogare con i player del settore affinché possano prendere consapevolezza e orientare le strategie di business verso soluzioni che rispondono alle esigenze delle famiglie, che raccogliamo ogni anno tramite il nostro Osservatorio privilegiato e gli input preziosi che arrivano dagli intervistati».

Casadoxa Osservatorio 2019.

I risultati di CasaDoxa, Osservatorio Nazionale sugli italiani e la casa, presentati a Milano da Doxa presentano criticità, opportunità, ed evidenziano ancora una volta l’immutato legame tra gli italiani e la casa anche se quasi tutto è cambiato.

L’Osservatorio di Doxa ha ascoltato la voce di 7000 famiglie dislocate su tutto il territorio nazionale, focalizzandosi sui nuclei familiari, che si sono dichiarati poco o parzialmente soddisfatti dell’abitazione in cui vivono, pari al 48% del totale degli intervistati.

nell’approfondire questo sentiment si è appurato che il 64% dei locatari è insoddisfatto dell’abitazione e come, seppur in misura minore, lo è anche il 44% dei proprietari di casa.

Chi soffre di più il vivere in case distanti dai propri ideali abitativi sono proprio i millennials (52% degli intervistati) e le famiglie con reddito netto mensile inferiore ai duemila euro (53%). Ancor di più chi vive in appartamenti (53%), rispetto a chi abita in villette o case indipendenti (43%).

Modernità ed efficienza

L’insoddisfazione riguarda alcuni elementi specifici: le caratteristiche strutturali degli edifici (aspetto esteriore, dimensione dell’appartamento, distribuzione degli spazi interni e qualità dei materiali e delle finiture interne). Le percentuali di insoddisfatti sono il 50% delle famiglie che abitano case costruite prima del 1990, e calano significativamente al 18% tra quelle che vivono in edifici nuovi, costruiti dopo il 2015.

Il nuovo modo d’intendere la qualità della vita e dell’abitare vorrebbe vedere riflessi i propri principi di sostenibilità anche nelle proprie scelte abitative. Gli italiani vorrebbero vivere in case più efficienti a livello energetico, con conseguente beneficio sia a livello ambientale sia economico, con minori spese di gestione ordinarie e straordinarie. Una casa che sia efficiente, ma anche smart.

Desiderio di cambiamento

Circa il 25% degli insoddisfatti vorrebbe cambiare casa entro due anni. Una volontà che non nasce da una mobilità sociale o geografica, bensì dalle caratteristiche deficitarie dell’abitazione in cui si vive attualmente.

Il 52% di chi vorrebbe traslocare dichiara che resterebbe con piacere nello stesso quartiere o comunque in zone limitrofe. Tuttavia, cambiare è tutt’altro che facile: molti sono gli scoraggiati.

Circa il 30% di chi vuole trasferirsi abbandona la ricerca dopo i primi mesi di tentativi, per tornare sui propri passi e procrastinare la realizzazione del loro desiderio di cambiamento. Decidono, infatti, di adattarsi e provare a intervenire con piccole o grandi migliorie.

Nuovo concetto di comfort

Con il nuovo modo di vivere la casa, evolve anche il concetto di spazi confortevoli che devono avere sei prerogative: luminosità degli ambienti, comfort termico/acustico, sicurezza, efficienza energetica, tecnologia semplificante, adattabilità.

La cucina, grande protagonista: è lo spazio dove accogliere la famiglia, e al tempo stesso uno spazio funzionale da attrezzare con elettrodomestici efficienti e di ultima generazione.

La zona living: lo spazio polifunzionale per eccellenza che riunisce famiglia e ospiti, dove comodità e trasformabilità sono gli aspetti più rilevanti.

I bagni: devono essere evocativi e rilassanti e devono coniugare funzionalità e servizio.

Gli spazi esterni: godibili e versatili. Terrazzi, balconi e giardini sono elementi chiave di comfort che diventano simbolicamente quasi un’oasi di pace e, nel caso del giardino, driver di scelta nello spostamento dalla città all’hinterland per le famiglie con bambini.

Le stanze di appoggio: spazi essenziali da personalizzare e nei quali concentrarsi sul proprio lavoro e dedicarsi alle passioni.

Le stanze di servizio: spazi versatili come lavanderie, ripostigli e piccole dispense che diventano spazi importanti per tenere in ordine.

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