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Confindustria Ceramica chiede misure anticipatorie per fronteggiare il caro energia

Il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani, in audizione al Senato in merito alla legge di conversione del dl Bollette, ha illustrato la situazione per i lavoratori e le imprese della ceramica: oltre 4.000 lavoratori per i quali si è dovuta attivare la cassa integrazione straordinaria,  30 unità produttive che si sono fermate, a cui ne vanno aggiunte altre che stanno lavorando a ciclo ridotto. Il tutto pur in presenza di un portafoglio ordini che invece sarebbe brillante.

Nella mattinata di oggi il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani è stato in audizione dinnanzi alle Commissioni VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e X (Attività Produttive, Commercio e Turismo) della Camera dei Deputati in merito alla legge di conversione del dl Bollette.

Savorani ha posto in evidenza come il settore abbia dovuto affrontare criticità derivanti dal rincaro nei prezzi del gas, iniziato a metà dello scorso anno, e divenuto oggi una vera e propria emergenza a causa di quotazioni non compatibili con la prosecuzione dell’attività.

Una situazione drammatica a cui si è sommata la guerra in Ucraina che, oltre a portare i valori del metano ai massimi storici, ha comportato anche l’interruzione dei flussi di materie prime (principalmente argille) provenienti da quell’area.

Oggi la situazione per i lavoratori e le imprese della ceramica appare critica, alla luce delle oltre 4.000 persone per le quali si è dovuta attivare la cassa integrazione straordinaria e per le circa 30 unità produttive che si sono fermate – a cui ne vanno aggiunte altre che stanno lavorando a ciclo ridotto. Il tutto pur in presenza di un portafoglio ordini che invece sarebbe brillante.

Confindustria Ceramica ha richiesto, in merito all’articolo 16 del decreto legge 17/2022, che il prezzo riconosciuto ai concessionari sia equo ed effettivamente in grado di consentire alle imprese industriali di ricostruire, per alcuni anni, un prezzo medio delle forniture sostenibile.

Rispetto al testo dell’articolo stesso, l’associazione segnala tre criticità, che potrebbero indebolire l’efficacia della norma, su cui intervenire. La prima è relativa all’opportunità di introdurre un criterio di priorità verso i settori e le imprese a ciclo termico, per le quali il gas riveste una posizione preminente nei consumi.

Fondamentale sarà inoltre la semplificazione delle procedure e il consentire la partecipazione delle Pmi, anche in forma aggregata. Infine la possibilità per le imprese di utilizzare una garanzia pubblica, tramite fondo gestito da Sace, alla luce dell’attuale situazione di liquidità delle imprese.

L’emergenza in atto – ha sottolineato Confindustria Ceramica – rende necessarie anche la presenza di misure anticipatorie degli effetti, in quanto i tempi tecnici per l’approvazione dei piani, la realizzazione degli investimenti e l’espletamento delle diverse procedure saranno necessariamente lunghi e non compatibili con la drammatica crisi in atto.

Decreto legge n. 17/2022 – articolo 16 “Misure per fronteggiare l’emergenza caro energia attraverso il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi equi”

Affinché la misura abbia efficacia è fondamentale che il prezzo che sarà riconosciuto ai concessionari (fissato da Mef di concerto con Mite e sentita Arera) sia equo ed effettivamente in grado di consentire alle imprese industriali di ricostituire per alcuni anni un prezzo medio delle forniture sostenibile. In questo senso anche il Regolatore deve avere attenzione alla natura di politica industriale della misura.

Rispetto al testo dell’articolo Confindustria Ceramica segnala tre criticità che potrebbero indebolire l’effettività delle misure: i volumi incrementali di gas nazionale potranno essere tra 2 e 3 Mld m3/a, la Relazione tecnica al DL riporta un consumo industriale di 17,8 Mld m3/a.

Per avere un effetto percepibile occorre indirizzare maggiormente la misura verso le i settori e le imprese a ciclo termico, per le quali il gas riveste posizione preminente nei consumi e che non hanno avuto accesso alle misure già disposte su energia elettrica e recentemente prorogate.

È necessario introdurre nel testo un criterio di priorità a favore di imprese con prevalente consumo di gas che possa indirizzare la fase attuativa. 

Per semplificare la procedura e consentire l’accesso anche alle Pmi è necessario prevedere la possibilità di partecipazione anche in forma aggregata (concetto presente nella relazione illustrativa ma non nell’articolato).

Considerando l’attuale situazione di liquidità delle imprese deve essere introdotta la possibilità per le imprese di utilizzare una garanzia pubblica tramite un fondo gestito da Sace.

La misura deve fronteggiare un’emergenza drammaticamente già in atto. I tempi tecnici per l’approvazione dei piani, la realizzazione degli investimenti e l’espletamento delle procedure di assegnazione avranno un orizzonte diverso.

È necessario che vengano previste misure anticipatorie degli effetti (che erano previste nelle bozze del provvedimento).

La Comunicazione REPowerEU presentata l’8 marzo scorso a Strasburgo dalla Commissione annuncia di fatto un Temporary Crisis Framework per aiuti a imprese energy-intensive per compensare l’incremento dei costi energetici.

Si ritiene che le flessibilità previste per gli Stati membri in questo documento debbano essere utilizzate per sostenere le necessarie misure anticipatorie.

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