Costruttori europei | Emergenza economica

Covid-19: Fiec richiede l’intervento immediato della Commissione europea

Preso atto della gravità dell’emergenza Covid-19, Fiec richiede un intervento immediato da parte della Commissione europea per poter mitigare l’impatto, immediato e futuro, di questa crisi sul settore delle costruzioni in Europa.

La pandemia di Covid19 è un’emergenza per la salute pubblica che sta incidendo pesantemente sullattività economica in tutti gli Stati membri. Secondo Fiec (associazione dei costruttori edili europei) è quindi necessaria un’azione immediata da parte della Commissione europea per garantire che Covid-19 sia considerato un caso di forza maggiore, eliminare le sanzioni per le aziende che devono sospendere il lavoro e aumentare i fondi europei per coprire i maggiori costi del lavoro.

Il settore delle costruzioni in Europa è essenziale per le grandi opere infrastrutturali e per i progetti che promuovono il benessere della comunità in quanto rappresenta il 9% del Pil dei 27 stati Ue e impiega 16 milioni di lavoratori. Pertanto, gli effetti negativi di Covid-19 sull’industria delle costruzioni in Europa sono notevoli.

In queste condizioni la già complicata gestione dei cantieri sta diventando ancora di più complessa, se non impossibile, mentre le aziende cercano di conformarsi alle nuove e drastiche misure di salute e sicurezza. Le imprese di costruzione saranno pesantemente colpite finanziariamente e i progetti, sia privati sia pubblici, saranno ritardati o addirittura cancellati.

Al fine di mitigare l’impatto di questa crisi e in aggiunta alle proposte avanzate dalla Commissione europea, che Fiec sostiene pienamente, è necessario utilizzare tutte le misure di flessibilità degli aiuti di Stato, del patto di stabilità e crescita e la mobilitazione dei Fondi strutturali per affrontare e limitare le questioni socioeconomiche conseguenti alla pandemia.

Le richieste Fiec alla Commissione europea

  1. Annunciare pubblicamente che la pandemia di Covid-19 è un caso di «forza maggiore» e dev’essere trattata di conseguenza da tutti i datori di lavoro e dai clienti delle costruzioni.

2. Raccomandare caldamente agli Stati membri di consentire la possibilità di sospendere o ridurre la costruzione in corso, senza penalità e tenendo conto dei danni, per il periodo necessario, nel caso in cui il contraente responsabile non sia in grado di rispettare le misure di salute e sicurezza richieste per i propri lavoratori e/o se non sia in grado di intraprendere attività a causa di un’interruzione della catena di approvvigionamento o della carenza/mancanza di personale dovuta a Covid-19. La possibilità di rinunciare alle penalità di ritardo nei contratti di appalto pubblico è già menzionata nella dichiarazione dell’Eurogruppo del 16 marzo 2020.

3. Per i progetti di costruzione in corso cofinanziati dall’Unione europea, allocare immediatamente risorse specifiche per coprire i costi aggiuntivi generati dalla pandemia di Covid-19 (sicurezza aggiuntiva dei cantieri, costi relativi a cambiamenti nell’organizzazione e nuovi orari nei cantieri, spese generali, ). Incoraggiare gli Stati membri a fare altrettanto a livello nazionale.

Queste sono le prime azioni urgenti e indispensabili che Fiec richiede di attuare alla Commissione, il più rapidamente possibile. Misure cruciali di cui il settore delle costruzioni ha bisogno per sopravvivere e continuare ad apportare il proprio contributo alla crescita e all’occupazione in Europa nei prossimi mesi. (vb)

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