La creazione di un secondo bagno può rappresentare un miglioramento significativo per la comodità di una casa, ma talvolta ci sono vincoli strutturali e normativi che possono ostacolare e impedire il progetto.
Quando ci si imbatte in tali ostacoli, è importante valutare alternative praticabili per migliorare la funzionalità degli spazi esistenti e, in molti casi, la soluzione potrebbe risiedere in una ristrutturazione interni ad opera di un esperto che sia in grado di avere una visione d’insieme e suggerire le opzioni migliori.
Ma quali sono questi ostacoli? Cosa dice la normativa in merito alla realizzazione di un secondo bagno e quali sono le necessità che può avere?
Cosa dice la normativa in merito al secondo bagno
La creazione di un secondo bagno richiede una puntuale considerazione della normativa vigente, al fine di garantire conformità e rispetto delle regole edilizie. In particolare, la legge italiana stabilisce chiari requisiti e misure da seguire nel caso di aggiunta di un bagno dopo la fase di costruzione iniziale.
Prima di creare un secondo bagno, è fondamentale che ce ne sia uno principale completo di tutti i servizi igienici essenziali, come vasca o box doccia, bidet, lavabo e sanitari. Inoltre, la stanza destinata al nuovo bagno deve rispettare standard specifici, inclusi requisiti di aerazione forzata nel caso in cui non sia dotata di finestre.
La disposizione degli spazi è altrettanto critica: il secondo bagno non può avere comunicazioni dirette con il soggiorno o la cucina, e se necessario è richiesto un antibagno.
La sfida maggiore riguarda gli impianti, con la necessità di valutare la vicinanza ai bagni esistenti o la possibile creazione di un nuovo sistema di scarico. Le dimensioni minime del bagno di servizio, che possono variare in base ai regolamenti locali, devono essere attentamente considerate insieme agli ingombri degli elementi e alle distanze regolamentari tra di essi.
Infine, prima di procedere alla ristrutturazione è necessario chiedere i relativi permessi: la presentazione di una Cila prima dell’inizio dei lavori e la successiva Sca per dichiarare l’agibilità sono passaggi obbligatori, richiedendo l’intervento di un tecnico abilitato.
Impianti e scarichi: cosa serve per realizzare il secondo bagno
L’installazione di un secondo bagno in casa richiede una puntuale considerazione degli impianti idrici e di scarico, rappresentando spesso una sfida tecnica. La valutazione iniziale deve tenere conto dello spazio disponibile, considerando anche le misure minime previste dalle normative locali.
La progettazione del bagno nuovo deve poi dipendere dall’ingombro di elementi essenziali come il wc, il lavabo, e altri arredi, garantendo al contempo gli spazi minimi richiesti tra i vari sanitari e gli altri elementi del bagno.
È importante quindi, in questa fase, affidarsi a un architetto esperto per trovare soluzioni adatte e ottimali. La posizione del nuovo bagno in relazione agli impianti esistenti è un fattore determinante: più vicini sono gli attacchi, meno invasive saranno le opere murarie necessarie.
È necessario poi tenere in considerazione aspetti come l’allacciamento alla colonna di scarico principale, la pendenza delle tubature delle acque nere e gli allacci dell’impianto elettrico per garantire un’adeguata illuminazione.
Un modo per riuscire a ricavare un bagno secondario dove lo spazio è un po’ più ristretto è quella di adottare soluzioni salva-spazio, come lavabi ad angoli e arredi slim.
Infine, è necessario preoccuparsi anche dell’isolamento acustico, soprattutto se il bagno è adiacente a stanze sensibili al rumore, come delle camere da letto o un salotto.
Da quanto detto, perciò, è facile intuire che non sempre la creazione di un bagno secondario è possibile ma talvolta bastano pochi trucchi e qualche soluzione per adattare l’ambiente per riuscire ad ottenerne uno.