Ecopneus | Pneumatici fuori uso

Da pneumatici a materiali ad alte prestazioni per l’edilizia

Riciclare e trasformare. L’elevata capacità della gomma riciclata di mantenere inalterate le proprie prestazioni nel tempo costituisce un notevole valore aggiunto in un settore come quello edilizio, dove la durata nel tempo dei prodotti è un elemento primario. I Pfu legati con poliuretani o altri materiali termoplastici costituiscono dei veri e propri “building blocks” di elementi altamente performanti per l’isolamento acustico e lo smorzamento delle vibrazioni.

ECOPNEUS | Società senza scopo di lucro, annovera tra i principali protagonisti della gestione dei Pneumatici fuori uso (Pfu) in Italia ed è costituita dai sei principali produttori di pneumatici operanti nel nostro Paese (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli) cui nel tempo si sono aggiunte molte altre aziende di produzione e importazione di pneumatici.

Tutti ci saremo chiesti dove vanno a finire i pneumatici dopo averli sostituiti sui nostri autoveicoli. Ecopneus ha la risposta a questa domanda. Vengono avviati in un processo di trasformazione per rimmetterli sul mercato sottoforma di prodotti altamente performanti per il settore dell’edilizia.

Il procedimento di trasformazione

Dal trattamento meccanico dei pneumatici fuori uso (Pfu) è possibile ottenere granulo e polverino di gomma, le materie prime seconde più comunemente utilizzate nel settore dell’edilizia. I prodotti realizzati con la gomma da Pfu hanno uno sviluppo batterico rallentato, resistono alla muffa, al caldo e all’umidità, non risentono dell’esposizione alla luce del sole e ai raggi ultravioletti così come ai prodotti chimici; caratteristiche che ne fanno un prodotto competitivo in confronto agli altri materiali elastici resilienti presenti sul mercato. L’elevata capacità della gomma riciclata di mantenere inalterate le proprie prestazioni nel tempo costituisce un notevole valore aggiunto in un settore come quello edilizio, dove la durata nel tempo dei prodotti è un elemento primario.

Ecopneus raccoglie in media 250.000 tonnellate di Pfu ogni anno, presso oltre 30.000 punti dove si effettua il cambio pneumatici in tutta Italia.
Legata con resine poliuretaniche, la gomma riciclata viene utilizzata per realizzare materiali per l’isolamento acustico degli edifici.

Isolanti acustici e antivibranti per l’edilizia

La gomma dei Pfu viene utilizzata per produrre pannelli insonorizzanti, tappetini anticalpestio, membrane impermeabilizzanti, materiali antivibranti e antisismici. Legata con poliuretani o altri materiali termoplastici costituisce dei veri e propri “building blocks” di elementi altamente performanti per l’isolamento acustico e losmorzamento delle vibrazioni. A seconda degli spessori, la rigidità e i parametri di fonoisolamento dei singoli prodotti è possibile intervenire in tutti quei contesti ove è necessario isolare dalle vibrazioni e dai rumori esterni costruzioni private, macchinari industriali o edifici sensibili come scuole ed ospedali. Nello specifico si ottengono prodotti per:

  • anticalpestio per l’isolamento acustico dei solai attraverso uno strato di materiale elastico tra i 2 e i 20 mm di spessore che consente di “rompere” la configurazione solidale;
  • isolamento acustico delle pareti attraverso interposizione di uno strato di gomma riciclata di spessore 20 mm nell’intercapedine delle pareti in muratura che consente di attenuare le perdite d’isolamento provocate dalle risonanze di intercapedine;
  • smorzamento dei fenomeni di vibrazione di macchinari per l’industria, impianti idraulici e meccanici e delle loro componenti grazie alle ottime proprietà elastiche e di smorzamento, oltre che una buona resistenza meccanica sotto carico. Queste caratteristiche fanno della gomma riciclata un’importante risorsa per la produzione di antivibranti. Basamenti antivibranti in gomma riciclata, oltre a garantire elevati valori di elasticità, permettono di ottenere ridotte altezze di montaggio dei macchinari che garantiscono un ingombro minore nei locali;
  • fasce tagliamuro vendute in rotoli di larghezza compresa tra 5 cm e 70 cm si utilizzano per separare il solaio dai tramezzi con uno strato resiliente. Le vibrazioni e i rumori che normalmente attraversano le componenti solide da un ambiente all’altro, sono attenuate dallo strato elastico. L’effetto smorzante di questa tecnologia contribuisce anche ad evitare la propagazione del suono tra i due strati di cui sono composte le pareti doppie.
Aggiungendo polverino di gomma da Pfu al bitume per asfalti si ottiene un conglomerato in grado di ridurre il rumore generato dal passaggio dei veicoli e caratterizzato da un’elevata resistenza a fatica.

Asfalti modificati in gomma riciclata

Tra i principali impieghi della gomma riciclata da Pfu, le pavimentazioni stradali rappresentano sicuramente uno degli ambiti dal maggiore potenziale di sviluppo: a oggi esistono in Italia oltre 300 km di strade asfaltate utilizzando bitumi modificati e l’interesse verso questa applicazioni è in costante crescita. Gli asfalti realizzati dalla frantumazione dei Pfu sono di uso comune in tutto il mondo da oltre 50 anni e garantiscono qualità notevoli:

  • riduzione della rumorosità fino a 7 Db, che corrisponde a circa il dimezzamento del rumore percepito dall’uomo;
  • durata della pavimentazione fino a tre volte superiore rispetto a quella di un asfalto tradizionale;
  • maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe di ogni tipo, da cui consegue il contenimento degli interventi di manutenzione e i relativi costi e disagi;
  • maggiore sicurezza grazie al migliore drenaggio dell’acqua, con aumento dell’aderenza e miglioramento della visibilità, e alla minor presenza di buche.

Pavimentazioni per lo sport

Ottima risposta elastica per l’atleta, elevata capacità di assorbimento degli urti, resistenza alle deformazioni e agli agenti atmosferici sono solo alcune delle caratteristiche che rendono la gomma riciclata particolarmente adatta alla realizzazione di superfici sportive. La gomma da riciclo trova infatti ampio spazio nei campi in erba artificiale, per piste da atletica, campi polivalenti, pavimentazioni antitrauma e superfici equestri. Il settore sportivo assorbe oltre il 40% della gomma da riciclo della filiera Ecopneus. I campi da calcio in erba artificiale di ultima generazione sono una delle principali destinazioni della gomma da riciclo nel settore sportivo, grazie alle particolari caratteristiche del materiale che consentono al manto di avere la massima giocabilità e una perfetta rispondenza con le richieste dei tecnici e dei giocatori. Le caratteristiche drenanti del campo e la resistenza alle condizioni meteo anche più avverse consentono, infatti, notevoli risparmi sulla gestione (non necessità di irrigazione e trattamenti fitosanitari) e di poter giocare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto l’anno.

Nei campi da calcio in sintetico la gomma da riciclo la troviamo come intaso tra i fili d’erba per garantire la massima giocabilità e sotto il manto da gioco per donare elasticità e un ottimo comfort di gioco alla superficie. Per realizzare campi sportivi polivalenti è possibile “colare in opera” una miscela di gomma riciclata e resine poliuretaniche per formare un’unica superficie.

Opere d’ingegneria civile

I Pfu frantumati o interi possono essere utilizzati, al posto di altri materiali, per la realizzazione di rilevati stradali/ferroviari alleggeriti (ponti e gallerie) e bacini di ritenzione delle acque piovane. Le proprietà drenanti, immarcescibili, antivibranti, termoisolanti e il basso peso specifico dei materiali derivati dai Pfu ne rendono l’applicazione in questo tipo di impieghi particolarmente vantaggiosa.

Arredo Urbano

Cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie sono solo alcuni esempi dell’uso della gomma da Pfu per l’arredo urbano. La capacità di resistere agli urti senza deformarsi è particolarmente apprezzata in questo settore, senza tralasciare le possibilità d’uso come protezione e rivestimento di normali elementi dell’arredo urbano a rischio impatto come la segnaletica verticale, fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico.

Piste ciclabili, delimitatori di traffico, segnaletica, se realizzati in gomma riciclata costituiscono un elemento per la sicurezza anche degli utenti della mobilità dolce come pedoni e ciclisti.

Questi rappresentano solo un esempio degli impieghi possibili della gomma da riciclo dei Pneumatici Fuori Uso nel settore edile e delle costruzioni. La capacità di assorbire le vibrazioni e attenuare il rumore, unita alle proprietà immarcescibili fanno della gomma riciclata un materiale ideale per questo settore, lasciando inoltre un ampio margine di discrezionalità ai progettisti e alle imprese sulle destinazioni di uso e le modalità di installazione. Essendo costituiti da materiale di riciclo, questi prodotti hanno una carbon-footprint notevolmente inferiore rispetto ai materiali comunemente utilizzati e possono, per questo, rivestire un ruolo di primo piano anche in chiave di “acquisti verdi” delle pubbliche amministrazioni.

di Corrado Colombo

L’approfondimento | Il recupero dei pneumatici fuori uso fase per fase

Stoccaggio | Dopo essere stati staccati dagli autoveicoli, i Pfu vengono prelevati presso i punti di generazione (gommisti, stazioni di servizio, autofficine) e portati presso i centri di smistamento. Qui vengono pesati e separati per dimensione e quindi stoccati in appositi spazi per essere successivamente avviati al processo di trattamento.

Stallonatura | La prima fase del trattamento consiste nella “stallonatura” ossia la rimozione, attraverso specifici macchinari, dell’anello in acciaio, denominato cerchietto, posto in corrispondenza della porzione del pneumatico che aderisce al cerchione (tallone). Una volta rimosso, il cerchietto viene recuperato in acciaierie e fonderie.

Prima frantumazione | Il Pfuè ora pronto per essere avviato alla prima fase di frantumazione dove viene ridotto in frammenti compresi tra 5 e 40 cm chiamati “ciabatte” o “triturato”. Le ciabatte, che contengono ancora, oltre alla gomma, frammenti tessili e metallici, possono essere avviate al recupero energetico o essere sottoposte a ulteriore trattamento per ridurne le dimensioni e consentire la separazione dei materiali di cui è costituito il Pfu.

Seconda frantumazione | Nella seconda fase di frantumazione il materiale viene ridotto ulteriormente in frammenti più piccoli e suddiviso, mediante procedimenti fisici o meccanici, nei tre componenti principali di cui sono costituiti i Pfu: gomma, acciaio e fibre tessili. La gomma viene triturata nuovamente per ottenere materiali di dimensioni minori, granuli e polverini, destinati al recupero di materia.

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