#bonusinedilizia | Domande & Risposte a cura di Guido Alberti

Decreto Mite: come computare le opere con titolo edilizio successivo al 15 aprile?

Questa settimana, ti ricordiamo entrerà in vigore il recente “Decreto Prezzi del MiTE”, e rispondiamo a una domanda abbastanza comune tra gli operatori delle costruzioni.
“Nel caso d’intervento con titolo edilizio successivo al 15 aprile 2022, eventuali opere non comprese all’interno dell’Allegato A del “Decreto Prezzi del MiTE”, come andranno computate?”

L’Art. 4 comma 4 riporta testualmente “per le tipologie d’intervento non ricomprese nell’allegato A, l’asseverazione di cui al comma 1 certifica il rispetto dei costi massimi specifici calcolati utilizzando i prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome o i listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti sul territorio ove è localizzato l’edificio o i prezziari pubblicati dalla casa editrice Dei“.

Quindi, eventuali tipologie di opere non ricomprese nell’Allegato A, saranno da asseverare con i prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, con i listini Cccia territoriali o con il prezzario Dei.
Resta tuttavia un problema, ancora da chiarire.
Come determinare i prezzi per eventuali tipologie di opere non ricomprese nemmeno all’interno dei prezzari regionali, delle province autonome, dei listini Cccia e tanto meno nel prezzario Dei, vista l’impossibilità di ricorrere all’analisi dei prezzi, come stabilito dal decreto stesso.
Siamo fiduciosi e speriamo che ci siano chiarimenti in tal senso nei prossimi giorni.
Nelle prossime pillole scenderemo ancora di più nel dettaglio. 
Se hai domande particolari non esitare a contattarci.

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