Enea | Analisi trimestrale Ispred

Sistema energetico italiano: diminuiscono i consumi, aumentano i prezzi

Enea presenta l’analisi trimestrale del sistema energetico italiano che evidenzia che i prezzi dell'energia hanno raggiunto i livelli massimi dell’ultimo decennio, mentre i consumi subiscono un rallentamento. Le emissioni di Co2 risultano in calo ma si nota una perdita di competitività rispetto alle tecnologie low carbon in settori strategici come la mobilità elettrica e le rinnovabili.

L’analisi trimestrale del sistema energetico dellEnea segnala un calo del 5% dell’indice Ispred (Indice di sicurezza, prezzi, decarbonizzazione) che misura il grado di sicurezza e l’andamento dei prezzi e della decarbonizzazione nel sistema energetico italiano. Si tratta dell’ottavo peggioramento trimestrale consecutivo.

Dall’analisi emerge che nel terzo trimestre 2018 i prezzi dell’energia elettrica per le famiglie italiane hanno raggiunto i massimi del decennio, mentre si registrano aumenti del 10% per le imprese medio piccole. Inoltre i consumi di energia subiscono un rallentamento: +1% rispetto al +3,2% del primo semestre dell’anno. Sostanziale stabilità per l’indice di sicurezza anche se l’Enea non esclude possibili criticità per elettricità e gas in caso di eventi estremi nella stagione invernale.

Le pmi paga più cara l’energia

Le aziende italiane pagano prezzi superiori alla media Ue, a eccezione di quelle di grandi dimensioni: un’impresa medio-piccola con consumi annui di 1.250 Mwh spende per l’energia elettrica circa 70mila euro all’anno in più di un competitor francese di analoghe dimensioni e intorno ai  30mila in più di un britannico o di uno spagnolo.

Tecnologie low carbon

Sul fronte decarbonizzazione, le emissioni di Co2 sono risultate in calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2017 e di circa un punto nei primi nove mesi dell’anno. Tuttavia, si evidenzia un’ulteriore perdita di competitività del nostro Paese rispetto alle tecnologie low carbon in settori strategici come la mobilità elettrica e le rinnovabili.

Nel comparto dei veicoli elettrici e delle batterie agli ioni di litio, ad esempio, il saldo negativo con l’estero è pari a 155 milioni di euro nel 2017 e a 165 milioni nel periodo gennaio-agosto 2018, mentre per il fotovoltaico ammonta a 137 milioni nel 2017 e a 139 milioni nei primi otto mesi del 2018.

L’Italia si caratterizza come esportatore netto nei settori dell’eolico e, soprattutto, del solare termico, anche se il contributo al saldo commerciale non è particolarmente elevato, tenuto conto della minore incidenza sul commercio mondiale complessivo.

Francesco Gracceva | Coordinatore Enea per l’Analisi Trimestrale

Francesco Gracceva | Coordinatore Enea per l’analisi trimestrale.

«La causa, stavolta, è l’incremento dei prezzi finali sulla spinta delle commodity energetiche, con l’impennata del gas naturale (+60%), dei prezzi della borsa elettrica (+33,5%) e del petrolio Brent che a ottobre ha raggiunto gli 85 dollari al barile. Gli effetti dei successivi forti cali del greggio, oggi a 55 dollari, e in misura minore del gas, si manifesteranno solo nei prossimi mesi. La disponibilità solo parziale dell’interconnessione con il Nord Europa fa sì che il sistema gas rispetti a fatica la regola di sicurezza N-1 (che descrive la capacità del sistema gas di soddisfare la domanda di picco giornaliera in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione durante un giorno di domanda eccezionalmente elevata) in uno scenario condizionato dalla crescita della domanda asiatica e dal ruolo sempre più strategico del gas russo (e in particolare quello trasportato sulla critica rotta ucraina), che nel terzo trimestre di quest’anno ha raggiunto il 50% dell’import nazionale. Le analisi dell’associazione europea dei gestori delle reti di gas, Entso-G, tendono a escludere il rischio di interruzioni delle forniture, ma in caso di shock di domanda e/o offerta è plausibile uno scenario di volatilità anche elevata dei prezzi. Inoltre, secondo l’associazione europea gestori delle reti elettriche, Entso-E, potrebbero esservi problemi di adeguatezza del sistema elettrico qualora si verificassero condizioni di elevata domanda e bassa produzione da rinnovabili».

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