Edilizia | Infrastrutture

Accordo Mit – sindacati: salto di qualità anche nei cantieri delle opere previste dal Recovery Plan

L’intesa, firmata ieri da Mit e sindacati, allarga il fronte delle opere in cui è obbligatorio applicare il protocollo per l’accelerazione dei cantieri e il lavoro di qualità. Per i sindacati ”è il momento di passare ai fatti e attuare quanto concordato finora”.

Il protocollo siglato l’11 dicembre scorso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalle organizzazioni sindacali per l’accelerazione dei cantieri e il lavoro di qualità nelle opere commissariate sarà applicato anche alle infrastrutture previste dal Recovery Plan.

L’importante decisione è stata formalizzata ieri, nel corso di un video incontro tra la ministra Paola De Micheli e i segretari generali di Feneal Uil (Vito Panzarella), Filca-Cisl (Franco Turri), Fillea-Cgil (Alessandro Genovesi). Anche per le opere del Recovery Plan, dunque, ci sarà l’apertura di tavoli tematici su porti, ferrovie e tpl per gli interventi di riforma di settore.

Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi | Segretari generali Feneal Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil

«Si tratta di interventi molto significativi perché ci consentono un salto di qualità nei cantieri su tutti i fronti: la celerità dei lavori, l’occupazione, la regolarità, la sicurezza, la legalità, la formazione. In particolare, anche per le opere previste dal Recovery Plan si potrà ricorrere al lavoro a turni ma senza straordinari, ci saranno controlli più rigidi sulle imprese coinvolte, comprese quelle in subappalto, saranno effettuati un giro di vite sulla sicurezza nei cantieri e una maggiore formazione dei lavoratori, grazie anche agli Enti bilaterali. L’intesa firmata ieri allarga il fronte delle opere in cui è obbligatorio applicare il contratto nazionale dell’edilizia, per contrastare il dumping contrattuale, e prevede l’introduzione di un sistema di verifica sulla forza lavoro occupata. Inoltre, si recepisce l’inserimento di una clausola sociale per garantire la stabilità occupazionale del personale in caso di avvicendamento di operatori economici, mantenendo inalterata la contrattazione d’anticipo prevista per le grandi opere. Ora bisogna passare ai fatti, mettendo in pratica quanto di buono abbiamo concordato, assicurando il massimo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in tutte le fasi del Recovery Plan, come ribadito l’altro ieri dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil nel confronto con il premier Conte. Per cogliere il massimo delle potenzialità, occorrono semplificazioni delle stazioni appaltanti e un piano di assunzioni straordinarie di tecnici e Rup nei provveditorati delle opere pubbliche e negli enti locali». (vb)

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