Professioni | Fondazione Inarcassa

Inarcassa sulla sentenza 7442/2021 del Consiglio di Stato: inaccettabile il conferimento di incarichi a titolo gratuito

«È a dir poco inaccettabile la sentenza emessa dal Consiglio di Stato. Invita la Pa ad affidare incarichi a titolo gratuito, ledendo la dignità lavorativa di migliaia di liberi professionisti». Con queste parole il presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta, si esprime in merito alla sentenza n. 7442/2021 emessa dal Consiglio di Stato su un bando del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Con la sentenza n. 7442/2021, in relazione a un bando del ministero dell’Economia e delle Finanze che prevedeva il conferimento di incarichi per consulenze gratuite contro cui hanno fatto ricorso gli ordini degli avvocati di Roma e Napoli, il Consiglio di Stato si è pronunciato entrando a gamba tesa sul dibattito parlamentare che in queste settimane si sta portando avanti per rafforzare la disciplina dell’equo compenso. Una sentenza sulla quale Fondazione Inarcassa, attraverso la voce del proprio Presidente, si è espressa in maniera critica.

Franco Fietta | Presidente Fondazione Inarcassa.

Franco Fietta | Presidente Fondazione Inarcassa

«La recente sentenza del Consiglio di Stato è a dir poco inaccettabile. Non ci sono altre parole per definirla. La pronuncia del massimo organo di giustizia amministrativa su un bando del Mef, che prevedeva il conferimento di incarichi a titolo gratuito, rischia di avere risvolti pesantissimi sul futuro della libera professione. Questa volta i giudici di palazzo Spada si sono spinti oltre i limiti della ragionevolezza. In sostanza, invitano la Pa ad affidare incarichi gratuiti perché l’equo compenso si applica solo nei casi in cui sia previsto un compenso. Questo vuol dire che i liberi professionisti possono lavorare gratis per lo Stato, perché ciò che conta, secondo i giudici, sono la gratificazione e la soddisfazione personale del servizio prestato alla cosa pubblica. Peccato, però, che siano sempre i liberi professionisti a farne le spese e che queste assurde motivazioni non vengano applicate ai compensi delle cariche pubbliche, compresi quelli dei giudici. Quando lo faranno loro, allora ci potremo pensare.
A parte le facili battute, è una sentenza che lede la dignità professionale perché sono migliaia in Italia i liberi professionisti che operano con la Pa. Se si consente alle pubbliche amministrazioni di bandire gare con compensi pari a zero, come potranno versare i contributi previdenziali, essere assicurati per la prestazione resa o investire parte del proprio fatturato in aggiornamento e formazione? La stessa Pa, fissando la gratuità della prestazione, quale qualità potrà pretendere? È chiaro quindi che questa sentenza apre a forme di distorsione del mercato, per non parlare di altro, contro cui la stessa Anac è impegnata da tempo
».

Sen. Francesco Urraro | Commissione Giustizia.

Sen. Francesco Urraro | Commissione Giustizia

«I liberi professionisti attendono una risposta. Il parlamento sta lavorando ad una legge sull’equo compenso che dia maggiori tutele alla libera professione. Siamo a buon punto e occorre il massimo impegno da parte di tutte le forze politiche e dei principali stakeholder. Dobbiamo recuperare la fiducia delle partite iva che lavorano con la pubblica amministrazione. Non è in discussione la gratificazione del professionista che contribuisce alla cosa pubblica, ma le prestazioni professionali devono essere retribuite sempre e in modo equo».

Sen. Fiammetta Modena | Commissione Giustizia e Commissione Bilancio.

Sen. Fiammetta Modena | Commissione Giustizia e Commissione Bilancio

«Nel contesto della discussione sull’equo compenso la sentenza in esame può essere interpretata in modo distorsivo. Il Bando del Mef è stato annullato per indeterminatezza. Era un avviso che prevedeva prestazioni gratuite per gli avvocati. Però la sentenza afferma la possibilità per la Pa di pubblicare bandi in cui richiedere collaborazioni gratuite. È opportuno un intervento legislativo». (vb)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here