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Genova: Covid-19 non ferma i lavori di ricostruzione del Ponte Morandi

Domenica 26 aprile salirà in quota l'ultima campata in acciaio del nuovo ponte sul Polcevera disegnato da Renzo Piano. Il sollevamento si sta effettuando con il metodo dei martinetti idraulici.

Il timore di Covid-19 non l’ha spuntata sull’impegno profuso a Genova per la ricostruzione del Ponte Morandi, e questo dopo mesi in cui il capoluogo ligure è stato bistrattato da un continuo maltempo.

Il 26 aprile salirà in quota l’ultima campata del nuovo ponte progettato da Renzo Piano. In questi giorni è iniziato il sollevamento della penultima campata in acciaio, si tratta di 44 m di lunghezza e 400 ton, sollevamento attraverso il metodo dei martinetti idraulici.

Il completamento in quota porterà la saldatura di tutti i pezzi in un unico serpentone della lunghezza di 1.068 m, serpentone che avrà una capacità di adattarsi alle condizioni meteo allargando o comprimendo i giunti sino a 80 cm.

Ora l’attenzione è rivolta ai conci in acciaio che devono essere coperti da una solettatura di cemento e poi lo strato d’asfalto prima che giunga il momento del collaudo della struttura attraverso il passaggio dei mezzi pesanti.

Si tratta di una mole di lavoro compiuta in modo eccezionale sin dall’assegnazione dei lavori, procedendo alla demolizione attraverso esplosivo e gru e al trasporto attraverso nave dei conci in acciaio realizzati da Fincantieri.

Di fatto, a Genova si attende la data dell’inaugurazione del ponte anche se l’emergenza Covid-19 ha fatto rivedere il cronoprogramma con un allungamento della data di fine lavori e con la diminuzione dei turni e della presenza degli operatori di cantiere.

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