Punti di Vista | Federico Pagliuca, ceo Docudrop

Il Futuro del Web3 in Italia tra innovazione e regolamentazione

Il futuro del Web3 in Italia, ne parla Federico Pagliuca, ceo di Docudrop. Le sue riflessioni sulla trasformazione digitale e la situazione normativa nel nostro Paese.

La recente ascesa del Web3, con le sue tecnologie emergenti come la Blockchain, gli Smart Contracts e la Tokenizzazione, ha aperto nuove frontiere nel panorama digitale. Mentre il mondo si interroga sul reale impatto di queste tecnologie nella vita quotidiana, Federico Pagliuca, ceo di Docudrop e riconosciuto esperto digitale, condivide le sue riflessioni sul potenziale trasformativo del Web3 e sulla situazione normativa in Italia.

Federico Pagliuca | Ceo Docudrop

Federico Pagliuca | Ceo Docudrop

«Quando parliamo di Web3, blockchain, smart contracts e tokenizzazione, parliamo di più che semplici termini tecnici. Stiamo assistendo a una rivoluzione digitale paragonabile all’avvento di Internet. Queste tecnologie hanno l’ambizione di innovare ogni settore, dal Food al Finance, fino al Real Estate, mirando a migliorare l’efficienza dei processi e, di conseguenza, della società nel suo insieme.
Queste innovazioni, sebbene promettenti, sollevano interrogativi riguardo la loro reale applicabilità e i benefici in termini di sicurezza, trasparenza ed efficienza.
Non possiamo ignorare il dibattito che circonda queste tecnologie, soprattutto considerando la loro natura innovativa e relativamente giovane. La questione normativa diventa quindi centrale: esiste un quadro legislativo che stabilisce l’applicazione e i limiti di utilizzo di queste tecnologie?
L’Italia, nonostante la sua apertura verso le nuove tecnologie, ha mostrato una certa lentezza nel definire il perimetro di attuazione delle stesse. Il riconoscimento giuridico del Web3 in Italia è ancora in una fase iniziale. La confusione tipica della trasformazione digitale tra soluzione tecnologica e applicazioni di business rende il processo ancora più complesso.
Fondamentali sono stati i passi mossi tra il 2018 e il 2019, in particolare con il decreto semplificazione 2019. Questo decreto, e in particolare l’articolo 8 ter comma 3, ha segnato un punto di svolta, riconoscendo gli smart contracts e conferendo loro il requisito di forma scritta. Tuttavia, l’attesa delle linee guida da parte dell’AgID ha lasciato un vuoto in termini di applicazioni pratiche e giuridiche.
Nonostante l’Europa si sia mossa con maggiore concretezza, istituendo l’osservatorio e il Forum Europeo sulla Blockchain, in Italia il processo è ancora in corso. Siamo fiduciosi che nel prossimo periodo l’AgID rilasci linee guida chiare, che permetteranno di comprendere pienamente i requisiti e i limiti di applicazione di queste tecnologie rivoluzionarie.
Da esperto digitale, Federico esprime un cauto ottimismo riguardo il futuro del Web3 in Italia. Mi aspetto che le istituzioni procedano con determinazione e dinamicità, riconoscendo e abilitando queste tecnologie che, sebbene oggi possano sembrare astratte, si candidano come game changer della società.
Il Real Estate, settore di specializzazione di Pagliuca, rappresenta un esempio emblematico del potenziale impatto del Web3. Come sempre, cerchiamo di essere i first mover del settore, contribuendo all’innovazione e adattandoci ai cambiamenti. E il Real Estate è solo uno dei tanti settori che potrebbero beneficiare enormemente di queste tecnologie.
In un momento in cui il Web3 sta guadagnando sempre più attenzione, le parole dell’esperto sottolineano l’importanza di un approccio bilanciato, che tenga conto sia dell’innovazione tecnologica che della necessità di un quadro normativo chiaro e definito».

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