«Il 2015 può essere considerato il primo anno realmente positivo per il settore dei componenti per impianti di climatizzazione dall’inizio della crisi del 2008. Sono diversi i fattori che hanno influito: un’estate particolarmente lunga e calda, la ripresa dell’edilizia e una serie di misure incentivanti»: questo il commento introduttivo di Alessandro Riello, presidente di Assoclima Costruttori sistemi di climatizzazione, in occasione del recente incontro dedicato alla presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2015.
Un’indagine alla quale hanno partecipato 43 aziende e che ha mostrato un valore del mercato Italia 2015 di poco superiore al miliardo di euro, in crescita del +11,8% rispetto all’anno precedente, e una quota di produzione nazionale superiore a 646 milioni di Euro composta per quasi il 90% da tre categorie di prodotti: chiller, unità terminali e unità di trattamento aria.
Monosplit e multisplit. Fattore comune per tutte le tipologie di prodotti ad espansione diretta è il segno positivo rispetto al 2014, anche se il mercato nel 2015 ha visto comportamenti differenti nel corso dell’anno in relazione ai settori applicativi.
Il mercato residenziale si è confermato ancora una volta maggiormente influenzato dagli andamenti climatici più che dalle condizioni macroeconomiche del Paese. Infatti, dopo un primo semestre in forte contrazione per i sistemi split e multisplit residenziali, abbastanza prevedibile data la brutta stagione estiva del 2014, dalla metà di giugno si è verificata una netta inversione di tendenza che ha portato a incrementi del +8% a quantità e del +5% a valore per i monosplit e del +5% a quantità e del +2% a valore per i multisplit. I benefici effetti dell’estate molto calda del 2015 in termini di domanda di mercato hanno sì inciso sul sell-in, ma soprattutto sul sell-out, svuotando i magazzini di grossisti e rivenditori, e stanno proseguendo anche nel 2016.
Vrf e sistemi commerciali. I sistemi commerciali e Vrf hanno invece registrato un andamento positivo in tutti i mesi del 2015 con una confortante crescita del +20% a quantità e del +14% a valore, in parte aiutata a inizio anno anche da alcune vendite per Expo, che evidenzia una ripresa degli investimenti da parte dell’utenza sia pubblica che privata.
Macchine idroniche. Nel 2015 segno positivo anche per il settore delle macchine idroniche. I gruppi frigoriferi condensati ad aria si confermano il prodotto che raggiunge i maggiori tassi di crescita (+32% a valore per le unità reversibili monoblocco fino a 17 kw e +58% a valore per le unità reversibili monoblocco fino a 50 kw). Le motivazioni degli ottimi risultati sono da ricercare nella ripartenza del mercato dell’edilizia, sia nelle nuove realizzazioni che nelle ristrutturazioni, ed è la tipologia «a pompa di calore» a trainare il settore.
Dai dati della rilevazione appare chiarissimo l’effetto della nuova tariffa elettrica D1 nel residenziale, così come quello della stabilizzazione degli incentivi fiscali del 50% e 65% per l’utilizzo della tecnologia a pompa di calore. Le nuove normative Ecodesign e l’etichettatura energetica chiariscono in maniera netta l’effetto presente e futuro della rivoluzione che sta per compiersi nel segmento del riscaldamento con un passaggio epocale verso l’utilizzo di pompe di calore e sistemi ibridi.
Pompe di calore. Continua la crescita delle pompe di calore anche nella gamma da 51 a 100 kw (incremento del 28% a valore fino a raggiungere il 64% del mercato) e, in maniera ancor più netta, nella gamma da 100 a 200 kw (+42% a valore fino a raggiungere il 55% del mercato). Altro dato interessante, l’affermarsi della tecnologia inverter nel mercato delle unità con potenze superiori a 50 kw, con incrementi superiori al 75%, così come continua inarrestabile la crescita delle unità polivalenti (+38%). Meno eclatanti gli incrementi per il settore dei gruppi frigoriferi condensati ad acqua, con andamenti altalenanti in funzione delle potenze.
Ventilconvettori. Il 2015 mostra finalmente una produzione nazionale in crescita (+8% a quantità e +7% a valore). Nonostante questo atteso risultato positivo la produzione del 2015 è ancora sotto del 50% rispetto ai picchi di volume registrati nel 2007, prima dell’inizio della crisi. Note ancora più positive giungono dal mercato Italia la cui crescita si avvicina al 20% rispetto all’anno precedente. Nonostante le tensioni politiche ed economiche su molti nostri mercati di sbocco le esportazioni sono cresciute del 6% a valore. In sintesi, i segnali di ripresa registrati nel 2015 lasciano ben sperare anche per i risultati del 2016.