Holcim | Il museo del cemento, Merone

Il museo del cemento Holcim rafforza il legame tra industria e territorio

Inaugurato il museo del cemento Holcim, non solo stabilimento produttivo ma contenitore di racconti del legame tra territorio e cementeria. All’inaugurazione hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali a sottolineare l’importanza di questa iniziativa per valorizzare la storia industriale locale.

L’inaugurazione del Museo del Cemento Holcim ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali, la cui presenza sottolinea l’importanza di questa iniziativa di valorizzazione del territorio nell’ottica di promozione di un turismo industriale basato sulla storia produttiva dei comuni della provincia di Como, obiettivo primario del progetto Make Como, di cui il Museo è parte.

Oggi la cementeria di Merone è uno stabilimento di macinazione del semilavorato prodotto nell’unità produttiva di Ternate e con questa opera sinergicamente nell’ottica di ottenere continui miglioramenti in termini di decarbonizzazione.

La sua attuale struttura le consente di mantenere la sua rilevanza storica che emerge dal racconto del Museo e di continuare a giocare un ruolo in prima linea nella riqualificazione e nello sviluppo delle città lombarde, in particolare di Milano.

Lucio Greco | Country manager Holcim Italia

Lucio Greco| Country manager Holcim Italia

«Quando il Sindaco ci ha presentato il progetto, orientato a ricostruire la storia e il ricordo del legame tra il territorio e l’attività della cementeria, l’abbiamo considerato una grandissima occasione. Pensiamo che sia doveroso mantenere viva la memoria di una famiglia di imprenditori e di un’azienda che ha contribuito allo sviluppo di quest’area non soltanto dal punto di vista economico ma anche sociale e culturale. Si tratta del primo Museo del Cemento in Italia e Holcim Italia è stata entusiasta di accettare l’invito del Comune di Merone ad essere partner per la realizzazione della Via del Cemento, un percorso turistico-culturale percorribile a piedi, in grado di illustrare le tappe della storia del cemento, prodotto che dagli inizi del secolo scorso ad oggi caratterizza l’area di Merone».

A questo scopo l’azienda ha concesso al Comune un’area dello stabilimento di produzione da destinare alla fondazione del Museo. Il Museo consente,

  • di scoprire le fasi del processo produttivo del cemento, raccontate anche da chi le vive e le ha vissute per anni;
  • di gettare uno sguardo all’evoluzione dell’utilizzo di questo materiale negli anni e in quelli a venire.
Holcim Museo del Cemento | I due designer Alice Barki e Alex Crestan. @andreafumagalli

Erano all’inaugurazione del museo il prefetto di Como Andrea Polichetti e l’assessore di Regione Lombardia Alessandro Fermi che sono intervenuti commentando positivamente l’iniziativa volta a dare una valenza turistica al prodotto e ad una parte dell’azienda attualmente ridimensionata rispetto al passato.

Dopo i saluti e i commenti degli ospiti istituzionali Andrea Camesasca, delegato al turismo Confcommercio Como e vice presidente associazione Albergatori, che nella sua veste di esperto e promotore del Progetto Make Como ha brillantemente moderato la conferenza di apertura, ha dato la parola ad Alice Barki  e Alex Crestan, i due designer che hanno collaborato alla creazione del volto moderno del Museo attraverso la creazione di moduli iconici realizzati in calcestruzzo rappresentativi del Museo e dei luoghi caratteristici di Merone.

Il punto di arrivo del percorso è l’ingresso dell’unità produttiva di Holcim Italia dove la strada in calcestruzzo verde è simbolo del percorso dell’azienda e del settore delle costruzioni verso la sostenibilità e verso prodotti sempre più ecologici a ridotte emissioni di Co2.

Dalla vision del fondatore Holcim ad oggi

Museo del Cemento a Merone

Già dalla posizione stessa dell’unità produttiva si evince chiaramente che la azienda non è solo legata fortemente alla storia del territorio ma ne è parte integrante.

La visione del Cav. Montandon, che fondò l’azienda nel 1928, era già molto innovativa e illuminata, in quanto non solo concentrata su l’eccellenza produttiva, ma caratterizzata anche da:

  • un’ estrema attenzione al benessere;
  • alle condizioni di vita dei dipendenti.

Nel tempo anche il figlio, Carlo Montandon proseguì sulle orme del padre creando ad esempio un villaggio per i dipendenti, il lido aziendale di Pusiano, e anche strutture per il benessere della collettività e della popolazione quali asili, campi sportivi, biblioteche. Nel 1954 fu costruito anche il Padiglione di soggiorno della X Triennale di Milano, un’opera innovativa per quel periodo che venne poi donata al Comune di Milano e che è poi divenuta la Biblioteca del Parco Sempione.

E’ importante sottolineare inoltre che alla dimensione sociale e culturale si univa anche l’attenzione ambientale: ne è esempio l’Oasi di Baggero, da cui parte il percorso del cemento. Si tratta di un’area naturale nata dal recupero naturalistico della miniera di marna da cui la cementeria estraeva il materiale. Per questo progetto l’azienda, nel 1988, ha ricevuto il primo premio dalla Commissione delle Comunità Europee per l’Ambiente ed è esposto nel Museo.

Plastico Museo del Cemento Holcim

Questo importante passato ha costruito le basi per un presente ed un futuro più sostenibili e innovativi.

L’identità di Holcim si afferma creando progresso per le persone e per il pianeta e ieri come oggi il futuro del cemento è racchiuso nella parola sostenibilità. In particolare, Holcim Italia sta lavorando sempre più nell’ottica della riduzione della Co2 e, a tal proposito, ha lanciato prodotti quali Ecoplanet ed Ecopact a minori emissioni rispetto ai prodotti attualmente presenti sul mercato.

Oltre a ciò, Holcim è tra i primi ad avere utilizzato tra le materie prime alternative gli scarti da demolizione degli edifici, creando un esempio virtuoso di economia circolare, ambito in cui stiamo investendo anche per ridurre il consumo di materie prime naturali. Si opere in queste direzioni con l’intenzione di trasformare lo stabilimento di Merone in un centro di macinazione di eccellenza nell’ambito della sostenibilità e dell’innovazione.

Holcim Prodotti

In questa cornice, grazie al Museo che costituisce l’ultima tappa di un percorso che attraversa Merone, raccontando la storia di un materiale e di un sito produttivo, vogliamo ricostruire non solo la storia della nostra azienda, ma anche il processo produttivo del cemento e l’utilizzo di questo materiale nella vita quotidiana delle persone e in edifici architettonicamente straordinari e, più recentemente, nell’utilizzo di torri protagoniste della riqualificazione di alcune aree di Milano.

Per tale motivo Holcim ha deciso di dare spazio con il Museo ad esempi creativi e a opere di design ottenute prevalentemente con l’utilizzo di prodotti ultra performanti quali il Ductal di Holcim, che permette di costruire con le stesse resistenze ma con minore spessore e quindi di utilizzare meno quantità di materiale secondo l’obiettivo di costruire meglio con meno consumo di risorse.

Calogero Santamaria, ultimo direttore di stabilimento prima dello spegnimento dei forni di Merone, ha ripercorso la storia dello stabilimento di produzione.

Calogero Santamaria | Amministratore Delegato Holcim Aggregati Calcestruzzi

«La fabbrica è partita con 2 forni nel 1928 e ha prodotto, nei primi anni, 1.500.000 tonnellate di prodotto. Dai primi forni si arrivò agli anni ‘70/’80 quando costruirono i forni 3, 4 e 5 che segnarono gli anni del boom economico di Merone, anni in cui vennero costruite infrastrutture e autostrade che servirono allo sviluppo della nostra società. Il prodotto di Merone è stata parte integrante della costruzione di edifici iconici quali il Grattacielo Pirelli e il terzo anello dello Stadio San Siro. 
Oggi, come ieri, i materiali Holcim hanno contribuito alla realizzazione di opere urbane ed extraurbane, non solo di importanti grattacieli  – altamente sostenibili e quasi tutti certificati LEED – quali quelli protagonisti delle importanti riqualificazioni urbane di Milano come CityLife e Porta Nuova  ma anche di altre importanti infrastrutture quali M4, M5 e BreBeMi».

Holcim | Museo del Cemento. Da sinistra verso destra Simon Kronenberg, Lucio Greco, Feliciano González, Riccardo Bianchi, Maurus Candreja @Andrea Fumagalli

Riccardo Bianchi | Plant Manager Holcim Merone e Ternate

«Merone oggi è un centro di macinazione e distribuzione importante grazie alla sua flessibilità. I numeri non sono più quelli di una volta però Merone ha tre mulini per la produzione di cemento: riceviamo il clinker dallo stabilimento di Ternate e lo maciniamo in questo nostro centro di Merone, centro che ha la capacità di produrre molti prodotti tra cui davvero importanti quelli della famiglia Ecoplanet a basse emissioni di Co2. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua flessibilità Merone è in grado di rispondere molto bene alle esigenze dei clienti.
In questo stabilimento vogliamo portare avanti un piano di ammodernamento ed efficientamento per continuare a produrre sempre di più cementi a ridotte emissioni di CO2 aumentando il contenuto di materiali riciclati a vantaggio dell’economia circolare. Holcim Italia continua verso l’obiettivo della decarbonizzazione attraverso la sinergia tra gli stabilimenti di Merone e Ternate».

All’entrata del Museo la statua di C. Montandon accoglie infatti i visitatori insieme alle due innovative installazioni artistiche dei designer: il passato e il presente si abbracciano quasi ad anticipare quello che il visitatore realizza all’interno del Museo dove si vive il racconto del processo produttivo del cemento scoprendo quello che si cela dietro al materiale che è alla base di tutto il nostro passato, del nostro vivere quotidiano nel presente e della crescita delle nostre città future.

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