Ance | In lutto i costruttori italiani

Il nostro saluto a Claudio De Albertis

Il presidente nazionale dell'Ance e della Triennale di Milano si è spento dopo una lunga malattia. Aveva 66 anni. Fino a giovedì ha lavorato con i suoi collaboratori della Triennale e dell'Ance. Per molti anni ha pubblicato i suoi editoriali su Il Nuovo Cantiere.
Claudio De Albertis
Claudio De Albertis

Alla fine della lotta ha vinto il nemico; il brutto tumore lo ha devastato, lo ha consumato piano piano e così Claudio De Albertis non c’è più. Fino a giovedì aveva lavorato, stremato si coordinava con i suoi collaboratori della Triennale, poi ieri il decesso.

Della sua azione al vertice di Assimpredil e dei due mandati alla guida dell’Ance si sa tutto: soprattutto si conosce il suo impegno, la volontà di mettersi sempre in discussione, l’orgoglio di appartenere alla categoria dei costruttori, di guidarla senza risparmiarsi in suggerimenti e critiche, senza mai dimenticare di essere un esempio per i colleghi imprenditori.

Nato a Genova in una famiglia di costruttori ha contribuito alla crescita della Borio Mangiarotti, l’impresa di famiglia. De Albertis ha insegnato alla facoltà di architettura, ha fatto parte di alcuni cda di diverse società pubbliche e private ed è stato componente della Camera di Commercio di Milano. È diventato presidente della Triennale una prima volta nel 2012 per essere riconfermato due anni dopo con il consenso di tutti.

Le sue fatiche al vertice della Triennale hanno avuto un enorme successo fino a riproporre l’esposizione internazionale (la XXI edizione).

De Albertis è stato un assiduo lettore di Imprese Edili e de Il Nuovo Cantiere e proprio su quest’ultima rivista ha tenuto per anni una sua rubrica. Il suo telefono era sempre occupato ma sapevi che ti avrebbe richiamato per motivarti i suoi scritti e le sue tesi, per spiegarti i perché delle scelte fatte. Articoli che avevano la valenza di un editoriale. Una spiegazione, la sua, sempre garbata, sempre positiva, desiderosa di costruire il dialogo e di arricchirlo, migliorarlo.

Per questo De Albertis mancherà a noi della redazione sicuramente quanto già manca a tutti gli associati all’Ance. Eppure in questo momento triste c’è lo spazio di un sorriso: quello per Regina, la figlia di De Albertis, orgogliosa di continuare l’esempio e il lavoro del padre.

di Livia Randaccio

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