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Reti per la mobilità dolce: le proposte dell’Inu per l’integrazione e la pianificazione

L'Inu sta lavorando a proposte alle istituzioni e ai decisori per migliorare, nel sistema della mobilità dolce, la pianificazione delle Regioni, che hanno un ruolo strategico fondamentale, l'integrazione con gli interventi che riguardano anche altri settori, la programmazione, la costruzione di standard attinenti, la gestione delle reti e la formazione degli operatori.

Affrontare nell’ambito urbanistico e territoriale il complesso e articolato panorama della cosiddetta mobilità dolce, che riguarda innanzitutto i mezzi pedonale, ciclabile, ippico, velico, le ferrovie lente, è la mission del gruppo di lavoro promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica Reti per la mobilità dolce, che si è dotato di un programma triennale e che sarà coordinato da Iginio Rossi e Francesco Sbetti.

Il progetto nasce dalla consapevolezza del possibile salto di qualità che i progetti di mobilità dolce hanno se integrati con il sistema generale della mobilità e con quello della pianificazione urbanistica e territoriale.

Il gruppo di lavoro, che punta all’allargamento, attraverso la collaborazione con importanti enti (ne fanno già parte FIab-Comuni Ciclabili, Touring Club Italiano, le università di Chieti-Pescara, di Cagliari, il Politecnico di Milano, l’Aiapp), e che sta operando  attraverso la raccolta di buone pratiche (sono state finora individuate oltre 40 esperienze localizzate nel Paese), prevede l’organizzazione d’incontri e occasioni di confronto, il monitoraggio dell’applicazione di leggi e interventi di rango nazionale e locale.

Già nel programma, che detta le linee d’indirizzo fino al 2021, si indicano le prospettive di lavoro che consistono nel lavorare a proposte alle istituzioni e ai decisori per migliorare, nel sistema della mobilità dolce, la pianificazione delle Regioni, che hanno un ruolo strategico fondamentale, l’integrazione con gli interventi che riguardano anche altri settori (come ad esempio la cultura e il turismo), la programmazione, la costruzione di standard attinenti, la gestione delle reti e la formazione degli operatori.

Una prima opportunità di azione pubblica del gruppo di lavoro è stata ieri, in occasione della riunione del tavolo tecnico, nell’ambito del progetto CReIAMO PA del ministero dell’Ambiente, incentrata sul programma che destina ai Comuni con popolazione non inferiore a 50.000 abitanti i contributi del Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile (PrIMUS) predisposto con decreto ministeriale 21.12.2018 dalla Direzione Generale per il Clima e l’Energia del ministero dell’Ambiente.

I bandi, che scadranno ai primi di giugno 2019, riguardano nuove piste ciclabili, la sharing mobility in ambito urbano e le attività di mobility management, tutto realizzato con un apposito progetto operativo di dettaglio.

Il 30 maggio al Dipartimento di Architettura di Roma Tre (ex Mattatoio), nel corso dell’evento conclusivo della quinta edizione della Biennale dello spazio pubblico, un workshop metterà a confronto i progetti di mobilità dolce e l’accessibilità a 360 gradi.

Sarà organizzato assieme al programma di lavoro dell’Inu “Città accessibili a tutti“, illustrato nella piattaforma atlantecittaccessibili.inu.it, e costituirà uno snodo importante del metodo e del percorso del gruppo di lavoro “Reti per la mobilità dolce”.

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