Saie 2016 | Piazza del Laterizio e della Ceramica, pad. 26

La Casa Mediterranea al Saie è progetto ed esperienza

La piazza del Laterizio e della Ceramica di Saie 2016 è collocata nel pad. 26 ed è focalizzata sul progetto La Casa Mediterranea, un modello abitativo sicuro ed energeticamente efficiente, che considera come elementi chiave gli aspetti legati alla cultura e alla particolarità del nostro territorio e in generale del bacino del Mediterraneo.

I sette punti salienti del Manifesto della Casa Mediterranea saranno rappresentati nello spazio espositivo attraverso mock-upmostre fotografiche e pannelli e saranno trattati all’interno del percorso formativo Saie Accademy con approfondimenti sulle tematiche della sicurezza sismica, del comfort e del risparmio energetico secondo i criteri ambientali minimi, della modellazione Bim e dell’evoluzione digitale dell’edilizia.piazza-del-laterizio-casa-mediterranea

I sette punti del Manifesto della Casa Mediterranea
1. Riqualificare il patrimonio abitativo attraverso la rigenerazione urbana
2. Un modello fortemente legato al contesto ambientale
3. Energicamente efficiente, confortevole e salubre
4. Una casa sicura e anti-sismica grazie al laterizio evoluto
5. Arricchita da materiali ceramici innovativi e funzionali
6. Basata sull’economia circolare e pronta alla progettazione digitale
7. L’appeal internazionale del made in Italy.

Tutti gli eventi del Saie Accademy prevedono l’erogazione di crediti formativi professionali (Cfp): è possibile visionare il calendario con il programma di ciascun convegno e registrarsi fin da subito.

Ing. Rosario Gulino | Andil
Ing. Rosario Gulino | Andil

Rosario Gulino | Andil
«Il concept dell’Abitare mediterraneo ha anche una forte connotazione sociale perché al centro del modello della casa mediterranea c’è la persona, il suo benessere e le sue necessità socio economiche. Sole, vicinanza del mare e mitezza del clima sono i doni che la natura ha fatto al nostro Paese e alle altre nazioni che si affacciano sul Mediterraneo e tutto ciò consente di vivere la casa in armonia con l’ambiente esterno, godendo della ventilazione e dell’illuminazione naturale e potendo disporre appieno anche degli spazi aperti. Tutto questo ha dato vita nel corso dei millenni a grandi ed evolute civiltà e ha di conseguenza creato culture e consuetudini di vita a contatto con l’ambiente e la natura. La bellezza delle nostre città, ne è chiara testimonianza. Dunque, abitare mediterraneo si colloca al pari del patrimonio culturale, paesaggistico e della dieta mediterranea tra le eccellenze del made in Italy, come espressione del benessere abitativo italiano».

Alfonsina Di Fusco | Andil
Ing. Alfonsina Di Fusco | Andil

Alfonsina di Fusco | Andil
«I prodotti che derivano dall’argilla, prodotti da industrie consolidate e radicate nel nostro Paese assicurano sostenibilità, durata, valenza architettonica, nonché resistenza al fuoco e sicurezza sismica. Stiamo parlando di materiali naturali che, pur essendo tra i più antichi utilizzati dall’uomo, hanno avuto negli ultimi decenni uno sviluppo tecnologico tale da offrire «performance» tecniche ed estetiche di assoluto rilievo. In altre parole, aderire a questo modello significa avere maggiore consapevolezza nell’uso dei materiali, in particolare quelli ceramici, per rispondere alle esigenze di uno stile di vita di qualità; individuare e proporre la formula in grado di sfruttare i principi dell’inerzia termica per gestire il carico di calore e l’irraggiamento solare ma anche, al tempo stesso, garantire elevati standard antisismici, senza dimenticare l’estetica. Per lavorare in questa direzione occorre anche una maggiore sensibilità di committenti, progettisti e operatori del settore: non basta rispondere a requisiti normativi stringenti, ma è essenziale dare di più in termini di comfort, salubrità, benessere abitativo e sicurezza, selezionando le soluzioni costruttive in coerenza con il contesto in cui vengono inserite. La Casa Mediterranea è vivere con le finestre aperte, è godere della vista, è luce naturale, è il calore e l’eleganza di ceramica e laterizi».

Città minime del fotografo Matteo Mezzadri.
Città minime del fotografo Matteo Mezzadri.

ALCUNE OCCASIONI DI APPROFONDIMENTO

  • Insegnamento di Ergotecnica Edile
    Corso di laurea in Ingegneria e Tecniche per l’Edilizia e l’Architettura
    Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
  • In collaborazione con il team del Politecnico di Milano – coordinato dai Proff. Giuseppe Di Giuda e Valentina Villa, con Marco Caso – impegnato nello sviluppo della metodologia Bim e nell’applicazione della «realtà aumentata» all’informazione tecnica di sistemi e materiali da costruzione, sarà riservato un apposito corner della piazza alla visualizzazione informativa con realtà aumentata di un edificio in laterizio e dei suoi dettagli costruttivi corredati da requisiti specifici e modalità di posa. Un componente del team di ricerca assisterà i visitatori in questa nuova esperienza di visualizzazione simulata, che presto caratterizzerà significativamente la digitalizzazione delle opere edili.
  • Installazione artistica 5×5 m al centro della piazza
  • Città minime del fotografo Matteo Mezzadri. Una ricerca fotografica sullo spazio che gran parte delle persone abitano. Uno spazio urbano riconoscibile nelle sue strutture essenziali: i palazzi, le strade, gli alberi, ma osservato attraverso uno sguardo altro, che lo stravolge e lo reinventa. Il fotografo in questo suo recentissimo progetto tutt’ora aperto, mette a nudo la città, ne estrae la materia prima – il mattone – per creare uno scenario verosimile, una visione artefatta ma familiare, che lascia scorrere lo sguardo tra fori che sono finestre, pozzanghere che sono gocce, oscurità che sono luci spente e fumo.

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