Loran, azienda specializzata nella ventilazione industriale e parte di Vortice Group dal 2010, ha cambiato la ragione sociale ed è diventata Vortice Industrial con un nuovo marchio che viene utilizzato già da ora per l’export e progressivamente verrà utilizzato anche in Italia dove, per ora, rimane il brand storico rivisitato nello stile e nei colori.
Loran è una realtà solida e dinamica che oggi impiega 60 dipendenti nella produzione di unità di trattamento aria e fattura 11 milioni di euro, realizzati per il 70% in Italia e per il restante 30% all’estero.
L’obiettivo principale nei prossimi anni è quello di aumentare la quota dell’export come fatturato e come ripartizione di rischio paese appoggiandosi anche alla rete di Vortice Group per sviluppare sinergie sui mercati esteri.
La progettazione e produzione di nuove gamme di macchine rappresenta un’ulteriore direzione di sviluppo dell’azienda che vedrà in Mce 2020 un palcoscenico importante per le nuove gamme e per rinforzare la nuova immagine di Vortice Industrial nel mercato del trattamento aria industriale.
Roberto Ottaviani | Direttore Generale Vortice Industrial
«Si tratta non solo di un semplice cambio di ragione sociale ma si vuole sottolineare in modo chiaro e preciso l’impegno del Gruppo nel mercato del Trattamento Aria industriale. Da oggi abbiamo due marchi di vendita. Il primo è Vortice Industrial da subito utilizzato nei mercati dell’export per capitalizzare la notorietà di Vortice ma anche per sinergie commerciali con la rete di distribuzione. In Italia il marchio Loran è molto conosciuto dagli addetti ai lavori e quindi verrà sostituito con un approccio progressivo e pragmatico. Attualmente lo stiamo cambiando a livello grafico per “ringiovanirlo” e avvicinarlo allo stile del Gruppo. Integreremo il tradizionale catalogo delle Unità di Trattamento Aria a configurazione libera e quindi customizzabili per le diverse esigenze impiantistiche, che rimangono comunque il nostro punto di forza riconosciuto dal mercato, con altre macchine a configurazione modulare o addirittura fisse, più standard e con macchine con circuito frigorifero anche in pompa di calore, proponendoci così al mercato con un’offerta più completa anche dal punto di vista delle tecnologie».