Acen | Studio Icona

Opere pubbliche in crescita in Campania

Federica Brancaccio, presidente Acen, alla presentazione dello studio di Acen e Cresme Ricerche, ha evidenziato che la crescita dei lavori pubblici sul territorio regionale è da intendersi come segnale positivo, dopo 10 anni di crisi, ma non è ancora un'inversione di tendenza.
Federica Brancaccio | Presidente Acen.

Federica Brancaccio | Presidente Acen

«Segno più per i lavori pubblici a Napoli e in Campania, ma si tratta solo di un segnale positivo e non di un’inversione di tendenza, dopo dieci anni di crisi. In più, il cambiamento continuo delle norme non aiuta ad attivare bandi e, dunque, a realizzare le opere».

Leonardo Di Mauro, presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli, ha citato le importanti gare per il recupero di luoghi significativi come l’Albergo dei Poveri dall’effetto rigenerativo non solo dell’opera ma anche dell’intero contesto in cui insistono.

A Napoli, presso la sede dell’associazione dei costruttori, è stato presentato lo studio Icona predisposto da Acen e Cresme Ricerche, studio che presenta dati che confermano la ripresa per il mercato campano: tra gennaio e marzo 2019 aumentano del 23% le gare rispetto al primo trimestre 2018, così come aumentano le risorse del 12,7%. Il trend espansivo riguarda tutte le classi di lavori d’importo compreso tra 350mila e 5 milioni di euro. In flessione i micro lavori fino a 350mila euro e gli appalti più grandi. I ribassi in Campania sono in media del 27,3%, in linea con il sud del Paese e la Lombardia.

Napoli primo mercato per contratti aggiudicati d’importo superiore a 1 milione di euro

In Campania, come in tutto il Sud, il ridimensionamento delle gare è stato più importante ed è durato di più rispetto alla media nazionale. Dinamica simile per la spesa: entrambe sono tornate a crescere solo nel 2018. Non sempre aumentando le gare aumentano l’effettiva spesa dei fondi pubblici.

Quanto alle aggiudicazioni, lo studio evidenzia che nel 2018 con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sono state assegnate il 70% delle gare (pari al 91% degli importi in gara). Napoli si conferma primo mercato per contratti aggiudicati con 82 aggiudicazioni d’importo superiore a 1 milione di euro (per un valore pari a 416 milioni) in un solo anno, accaparrandosi il 55% delle opportunità in regione.

Roberta Santaniello, dirigente dell’Ufficio di Gabinetto per i Lavori Pubblici della Regione Campania, ha spiegato che sono state finanziate e programmate opere pubbliche per importi particolarmente alti. Basti pensare agli 800 milioni di euro delle opere di ammodernamento ai quali si aggiungono le risorse cantierabili nell’arco del 2019 in materia di dissesto idrogeologico, nonché quelle in materia di edilizia sanitaria con importanti investimenti già programmati che supereranno il miliardo di euro. Un obiettivo perseguito nonostante le difficoltà burocratiche connesse al codice degli appalti.

Edoardo Cosenza, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, ha asserito che con la stabilità del quadro normativo si rende più agevole la realizzazione di opere pubbliche che i cittadini e il Paese attendono. L’entrata in vigore del Codice degli Appalti e l’incertezza che ne è derivata, per Cosenza, non ha aiutato la ripresa.

Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme ha affermato che i dati parlano di una crisi lunga nell’edilizia e di primi segni positivi. La burocrazia, il susseguirsi delle norme che regolano le opere pubbliche  e l’incapacità della politica di prendere decisioni che si possano attuare rendono questo Paese meno attrattivo. Ci sono capitali che potremmo attrarre, garantendo – come sistema Paese – riferimenti certi, tempi e regole chiare per chi vuole investire.

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