Professioni | Ordine degli architetti di Catania

A Catania Comune e Ingegneri a confronto per il nuovo Piano Urbanistico Generale

Innovazione, tradizione e nuovo Waterfront: sono tanti i temi discussi durante “Catania, città dell’acqua”, l’incontro con cui il Comune ha voluto creare un confronto costruttivo tra Enti, Istituzioni, Ordini e tecnici con l’obiettivo di dare un nuovo futuro alla città etnea a partire dall’assetto urbanistico.

isticoPensare al futuro, senza tamponare le criticità presenti, ma individuando soluzioni a lungo termine per cambiare il volto della città. Questo l’obiettivo degli incontri organizzati dal Comune di Catania, per avviare un confronto costruttivo tra Enti, Istituzioni, Ordini e tecnici. Lo scorso 12 novembre, a Palazzo della Cultura, i riflettori si sono accesi su un tema di grande attualità: lo smaltimento delle acque e il rapporto tra mare e città.

La città di Catania necessita, in questo senso, di un nuovo assetto e l’obiettivo è quello di definire opportune regole per redigere un Piano Urbanistico Generale che risponda alle nuove indicazioni normative in quanto quello attualmente in vigore risale al 1969.

Traendo spunto anche da altri modelli europei, è emersa la necessità di realizzare nuovi collettori per il deflusso delle acque, edifici e costruzioni drenanti – attraverso un approccio combinato tra innovazione e tradizione (per esempio l’installazione di tetti verdi) – e vasche di accumulo.

Un’analisi del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettonica dell’Università di Catania ha individuato tra le cause degli allegamenti non solo i sempre più frequenti e anomali fenomeni atmosferici – che spesso rimangono nella media per tempi di ritorno e quantità – ma lo scarso drenaggio del terreno in funzione della massiccia urbanizzazione.

Catania è una città a rischio idrogeologico non nel senso più tradizionale del termine, ma per lo sviluppo urbano, per la posizione alle falde del vulcano e per il cambiamento climatico in atto. Per questi motivi soffre in maniera rilevante le “alluvioni”. Il problema non può essere però circoscritto alla sola città, perché riguarda tutto il comprensorio ionico-etneo.

Inoltre, è una “città dell’acqua” non solo per le emergenze ambientali, ma anche per lo stretto legame con il mare, per cui serve individuare una connessione strategica – attraverso il collegamento della città con il porto, l’interramento della ferrovia, lo sviluppo del concetto di waterfront, un miglior accesso ai corridoi della città storica e alla Plaia – possibile attraverso la realizzazione di un adeguato sistema di viabilità.

Enrico Trantino | Assessore all’urbanistica Catania.

Enrico Trantino | Assessore all’urbanistica Catania

«Occorre ridisegnare l’assetto della città ma per farlo la politica deve ascoltare il contributo di chi la conosce e ha le competenze tecniche per offrire soluzioni idonee e innovative, tenendo conto anche degli errori fatti in passato e dell’attuale stratificazione del territorio».

Mauro Scaccianoce | Presidente Ordine degli ingegneri di Catania.

Mauro Scaccianoce | Presidente Ordine degli Ingegneri Catania

«Tutte riflessioni di cui tener conto nella redazione del nuovo Pug, ormai atteso dai tecnici da oltre 50 anni, un processo intrapreso e interrotto diverse volte negli anni e per cui non si può più attendere, anche alla luce della grande opportunità dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Due le direzioni da seguire e su cui puntare l’attenzione: la connessione della città con il mare e il porto, tema molto sentito dal punto di vista culturale, che passa dalle nuove frontiere dell’insediamento edilizio costiero legato al waterfront, il cui futuro si muove tra memoria storia e ricerca di contemporaneità. Un’area dove s’incrociano scelte nevralgiche: dal destino degli Archi della Marina, al nuovo progetto Rfi, passando per la riqualificazione infrastrutturale e viaria dei corridoi d’accesso di Catania e del suo centro storico. Alto tema fondamentale è la realizzazione di soluzioni contro il rischio idrogeologico».

Riccardo Lentini | Direttore tecnico Autorità Sistema Portuale del Mare di Sicilia

«Catania è il quarto porto italiano per traffico di traghetti Pianificazione e strategia sono indispensabili per lo sviluppo del territorio e per governare il processo di piena integrazione tra il porto e la città, che potrà essere definito attraverso il Piano Regolatore Portuale, che prende spunto dalle linee-guida individuate nel documento di Pianificazione strategica di Sistema, di recente condiviso con i Comuni interessati, tra cui quello di Catania». (vb)

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