Mercato | Smart Home

Cresce il mercato italiano della Smart Home: +40% rispetto al 2018

Continua a crescere il mercato italiano della Smart Home con un valore di 530 milioni di euro e un aumento del 40% rispetto al 2018, trainato da soluzioni per la sicurezza, smart home speaker ed elettrodomestici. Insieme al mercato crescono la consapevolezza dei consumatori, ma anche i timori per i rischi legati alla cyber security e alla violazione della privacy. Questi i risultati della ricerca sulla Smart Home Dell’Osservatorio Internet of Things.

L’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato, al convegno dal titolo «Smart Home: dove c’è IoT, c’è casa», i risultati della ricerca sulla Smart Home.

Angela Tumino | Direttore Osservatorio Internet of Things.

Angela Tumino | Direttore Osservatorio Internet of Things

«Il mercato delle soluzioni per la casa intelligente cresce rapidamente e mostra oggi maggiore maturità, con offerte che si concentrano sempre più sui servizi e i bisogni che gli oggetti connessi possono soddisfare. Una spinta determinante viene dall’espansione di assistenti vocali e dallo sbarco degli Over The Top, che ora puntano a estendere le funzionalità dei loro smart speaker integrandole in dispositivi sviluppati da terzi e supportando attività tipiche dell’e-commerce, come le consegne a domicilio e il monitoraggio delle scorte. Perdono quote di mercato i tradizionali canali di vendita, che ancora riescono a cogliere solo in parte le opportunità offerte dalle nuove soluzioni, a vantaggio di retailer online e multicanale, che ormai coprono quasi il 50% del mercato, e operatori telco, che raggiungono quota 10%».

Giulio Salvadori | Direttore Osservatorio Internet of Things.

Giulio Salvadori | Direttore Osservatorio Internet of Things

«La Smart Home è sempre più nota ai consumatori italiani. In crescita anche il numero di utenti che installa in autonomia e utilizza le funzionalità smart dell’oggetto una volta acquistato. Sono però ancora pochi i consumatori che si dichiarano interessati ad acquistare prodotti per la Smart Home nel 2020. Per aumentare le vendite occorre migliorare i servizi di installazione e formare adeguatamente il personale dei negozi per aiutare i consumatori in cerca di informazioni e consigli. È necessario poi lavorare sull’esperienza utente, sulla comunicazione dei benefici e rassicurare i consumatori sull’utilizzo dei dati raccolti».

Il mercato

Il mercato italiano della Smart Home è cresciuto a ritmi sostenuti nel 2019, con un incremento paragonabile a quello dei principali paesi europei. Tuttavia, se si guarda al valore assoluto l’Italia è superiore solo alla Spagna (420 milioni di euro, +40%), mentre il distacco da Germania (2,5 miliardi di euro, +38%), Regno Unito (2,5 miliardi, +47%) e Francia (1,1 miliardi, +37%), resta elevato.

Le soluzioni per la sicurezza si confermano al primo posto, con un valore di 150 milioni di euro, pari al 28% della spesa (+15% nel 2019). In seconda posizione, gli smart home speaker, 95 milioni di euro pari al 18% del mercato (+58%). Crescono anche gli elettrodomestici, che valgono 85 milioni di euro e il 16% del mercato (+55%), di cui sempre più utenti usano le funzionalità smart.

Fuori dal podio si posizionano le caldaie, i termostati e i condizionatori, che beneficiano della progressiva integrazione con gli assistenti vocali, dell’offerta di servizi legati alla manutenzione e della possibilità di aumentare risparmio energetico e comodità, con un valore complessivo di 65 milioni di euro (il 12% del mercato, +44%). Seguono le casse audio (50 milioni di euro, 9%) e le lampadine connesse (35 milioni di euro, 7%).

I canali di vendita

Il 2019 segna il sorpasso dei nuovi canali di vendita sulla filiera tradizionale che nonostante la crescita del +9%, con 210 milioni di euro, è passata dal 50% del 2018 al 39% di quest’anno, penalizzata da un atteggiamento ancora conservativo da parte degli installatori.

Si segnalano i primi casi interessanti di distributori che hanno dato vita a veri e propri showroom dedicati alla Smart Home, mentre i produttori sfruttano sempre più il canale online per raggiungere direttamente il consumatore finale. A trainare il mercato negli ultimi dodici mesi sono stati gli eRetailer (150 milioni di euro, +90%) e i retailer multicanale (100 milioni, +39%).

Il 2019 è stato molto positivo anche per le telco, che grazie alla semplificazione dell’offerta (soluzioni gestibili da App e pagamenti mensili), all’apertura di nuovi servizi (dispositivi per localizzare gli animali domestici e wearable per monitorare gli anziani) e all’integrazione dell’offerta tradizionale con i nuovi oggetti smart, sono cresciute del 140% rispetto al 2018, toccando quota 50 milioni di euro (10% del mercato).

I consumatori

La Smart Home è nota ai consumatori italiani: il 68% del campione intervistato ha sentito parlare di casa intelligente almeno una volta (+9% sul 2018), il 63% conosce il termine domotica. La diffusione degli oggetti smart nelle case degli italiani è stabile (di poco superiore al 40%), ma aumenta il numero di dispositivi posseduti.

Sensori per porte e finestre (presenti nelle case del 16% del campione), telecamere (15%), altoparlanti e casse audio (14%) ai primi posti, seguiti da videocitofoni e serrature (12%), soluzioni per il riscaldamento (9%), assistenti vocali (8%), lampadine (8%), grandi elettrodomestici (7%) e caldaie (6%).

Cresce anche il numero di consumatori in grado di installare in autonomia gli oggetti smart acquistati (64% dei rispondenti, +10% rispetto al 2018), e l’utilizzo delle funzionalità smart da parte degli utenti (65%, +7%). Nonostante la buona crescita del mercato, sono ancora relativamente pochi i consumatori interessati ad acquistare prodotti per la Smart Home in futuro (37%).

Le motivazioni più frequenti che frenano ancora l’uso sono l’eccessiva complessità (18%), la mancata percezione dei benefici (10%) e la difficoltà a utilizzare le App per la gestione (6%). Mentre le funzionalità più desiderate sono le soluzioni per il riscaldamento (23% dei rispondenti) e i grandi elettrodomestici (21%), seguite da lampadine (15%), telecamere (15%) e caldaie (12%).

Antonio Capone | Responsabile Scientifico Osservatorio Internet of Things.

Antonio Capone | Responsabile Scientifico Osservatorio Internet of Things

«Per accelerare lo sviluppo del mercato della Smart Home, caratterizzato da protocolli molto diversi e spesso non interoperabili, alcuni grandi player hi-tech come Amazon, Google, Apple e ZigBee Alliance hanno progettato una struttura open-source (Connected Home over Ip – Chip) capace di integrare le tecnologie già sviluppate e di facilitare la creazione di prodotti interoperabili fra loro e con gli assistenti vocali. Le precedenti iniziative congiunte non hanno avuto il successo sperato, ma questo progetto punta sull’approccio open-source e sulla forza degli Over-The-Top per imporsi sul mercato».

Giovanni Miragliotta | Responsabile Scientifico Osservatorio Internet of Things.

Giovanni Miragliotta | Responsabile Scientifico Osservatorio Internet of Things

«L’Intelligenza Artificiale abilita nuove funzionalità e nuovi servizi. Oltre agli smart home speaker, in cui è fondamentale la componente Ai di comprensione del linguaggio, ci sono numerosi esempi di applicazione in ambito sicurezza, con algoritmi di riconoscimento facciale che potenziano le telecamere di sorveglianza. Nel comfort, con soluzioni per la regolazione dell’ambientazione luminosa, sonora e della temperatura in base alle abitudini delle persone e alle condizioni climatiche. E nell’assistenza ad anziani e persone fragili, con sensori che possono raccogliere dati in vari ambienti della casa per comprendere le abitudini degli occupanti e mandare segnali di allarme in caso di comportamenti anomali». (vb)

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