Regione Piemonte | Riforma ex comunità montane

Piemonte: entro settembre il quadro delle unioni dei comuni

Entro fine anno verranno definite anche le funzioni degli accorpamenti delle unioni dei comuni. Verranno applicati i criteri di omogeneità territoriale e del sistema delle relazioni capaci di aiutare lo sviluppo dei territori.

Entro il 30 settembre la Giunta regionale del Piemonte dovrà definire il quadro degli accorpamenti delle Unioni dei Comuni ed entro dicembre dovranno essere definite le loro funzioni.
Questo è l’impegno formalmente assunto dal vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, e l’assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia, in occasione dell’assemblea con gli amministratori locali organizzata dall’Uncem Piemonte.

Regione Piemonte | Comunità montana Suol D'Aleramo
Regione Piemonte | Comunità montana Suol D’Aleramo

La legge regionale sul riordino delle ex comunità montane varata dalla precedente giunta regionale aveva sciolto le comunità montane recependo così una normativa nazionale e assegnando a soggetti commissariali la liquidazione delle comunità in attesa che i comuni facenti parte delineassero altri percorsi di unione per la gestione dei servizi.
Due in particolare le comunità interessate: Suol d’Aleramo (Valle Lemme, comuni dell’Ovadese e dell’Acquese) e Valli del Giarolo (Spinti, Borbera, Grue, Ossona, Curone). 
Mentre i comuni del Suol d’Aleramo hanno definito il percorso, i comuni delle Valli del Giarolo non sono arrivati ad una conclusione e la legge regionale prevedeva, a fronte di questa casistica che fosse la Regione a individuare le opportune forme di gestione.

Aldo Reschigna | Vicepresidente Regione Piemonte
«Ora cominceremo le consultazioni nelle diverse province confrontandoci con i Sindaci in modo che entro il 30 settembre sia stata completata la mappa del potere locale ridisegnata dalla riforma nazionale: province, unioni di comuni, area metropolitana. C’è la convinzione che il confronto porterà a buoni risultati benché in presenza di una legislazione regionale insufficiente. Ora non c’è tempo per cambiarla e quindi applicheremo i criteri di omogeneità territoriale e del sistema delle relazioni per accorpare organi più efficaci capaci di aiutare lo sviluppo dei territori. Entro dicembre verranno poi ridefinite le funzioni sulla base dell’esperienza piemontese del decentramento».

Alberto Valmaggia | Assessore regionale alla Montagna
«Occorre rivedere l’assetto istituzionale con il superamento delle comunità montane definendo un nuovo modello di governance. Il rilancio economico e sociale dei territori alpini passano anche attraverso una valorizzazione delle risorse naturali come l’acqua, il legno, il patrimonio paesaggistico e quello artistico, l’artigianato, la filiera agroalimentare. Inoltre sta iniziando la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 che vedrà lo stanziamento di risorse importanti per le zone montane».

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