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La casa abbandonata. Il racconto delle politiche abitative dal piano decennale ai programmi delle periferie

Al centro del confronto proposto da Storto c'è l'edilizia residenziale pubblica che in passato ha svolto un ruolo insostituibile per permettere l'accesso agli alloggi a chi era escluso dal libero mercato e che, in questi ultimi anni, è stata soggetta a involuzioni e stasi. Con la lente d'ingrandimento puntata anche sulle periferie.

Il volume di Giancarlo Storto è un racconto che ripercorre quarant’anni di storia del nostro Paese attraverso le alterne vicende che hanno segnato le politiche abitative.

Gli argomenti che si susseguono, ciascuno trattato come un saggio a sé stante, colgono i fatti più significativi del periodo considerato esponendoli con informazioni rigorose ed esaurienti che costituiscono il presupposto per commenti e valutazioni di merito.

A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, contrassegnati da importanti riforme e da una forte attenzione della politica per attenuare le condizioni di un diffuso disagio abitativo presente in larghi strati della popolazione, sino alla fine della XVII legislatura (dicembre 2017), anni in cui l’abitare e le problematiche urbane appaiono non avere l’interesse che meritano con la sola occasionale promozione di programmi di riqualificazione ancorati a generici obiettivi ed ogni volta inventando procedure e criteri di selezione differenti per l’attribuzione dei finanziamenti.

Centrali nel racconto sono le sorti dell’edilizia residenziale pubblica che nel passato ha svolto un ruolo fondamentale per assicurare l’accesso all’alloggio agli esclusi dal libero mercato e che negli anni più recenti è divenuta oggetto di critiche sommarie quanto superficiali scontando l’incapacità dei Governi succedutesi nel tempo di affrontare la questione con progetti di riforma in grado di riconfigurare ruoli e delineare prospettive.

Autore: Giancarlo Storto
Casa editrice: Officina Edizioni, Collana Architettura
Pagine: 224
Prezzo: 20 euro

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