Verde Urbano | Rapporto Istat

Lodi e Matera le città più virtuose

Le due città sono in testa all’indagine fatta dall’Istat grazie alla presenza di aree naturali protette. Impulso dato anche dalla legge 10 che impegna i sindaci delle grandi città a potenziare gli spazi urbani dedicati al verde pubblico.

L’Istat con il suo rapporto sul verde urbano ha decretato Lodi e Matera come le due città italiane più virtuose .
Le componenti considerate per determinare la classificazione sono state: verde urbano, aree protette e superficie agricola utilizzata. E Matera e Lodi presentano densità superiori alla media dei comuni capoluogo. Le due città sono realtà territoriali molto diverse, infatti nel caso del capoluogo lucano all’assetto del verde urbano che è del 15,8% si aggiunge l’unicità della presenza del parco archeologico delle chiese rupestri, mentre un ulteriore 20% del territorio ricade in aree naturali protette.
Per il comune di Lodi, la caratterizzazione a verde del territorio, con presenza di aree protette che coprono oltre il 35% della superficie complessiva, si completa con un 5% di superficie destinata a verde urbano.
Rispetto al rapporto Istat che determina Matera, Lodi e Sondrio (terza città della lista) in testa come città ecologiche e Bari, Napoli e Messina le ultime, si è pronunciato anche il ministero dell’Ambiente che ha ribadito con una nota come i sindaci debbano fare di più per dare ai cittadini un ambiente migliore, più bello e più salubre. I 30 mq di verde a disposizione di ogni abitante delle grandi città infatti non bastano.
La legge 10 del 14 gennaio impegna i sindaci delle grandi città a potenziare gli spazi urbani dedicati al verde pubblico. Le città più cementificate devono impegnarsi a imitare gli esempi delle amministrazioni più virtuose dove ogni cittadino ha a disposizione aree verdi oltre il 15% degli spazi urbani. Per garantire l’applicazione effettiva della legge il ministro ha nominato 9 componenti del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.
Si tratta di persone ritenute di particolare e comprovata competenza ed esperienza tecnica, culturale, professionale o giuridica nel settore ambientale. Tra di loro il capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, e il presidente del Consiglio nazionale degli ordini dei dottori agronomi e forestali, Andrea Sisti.

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