Ance Venezia | Assemblea dei costruttori

Ugo Cavallin: «… in edilizia molte storture»

In una dibattuta assemblea il presidente dei costruttori veneziani senza mezzi termini ha evidenziato i freni e i condizionamenti che distorcono il mercato edile locale e che hanno contribuito alla chiusura del 30% delle imprese e alla perdita di migliaia di posti di lavoro.

Vivace, anche se in forma privata, l’assemblea generale dei costruttori veneti associati all’ Ance Venezia tenutasi a Mestre: al centro del dibattito, oltre agli ormai cronici mancati pagamenti della pubblica amministrazione e ai ritardi dei privati, i vincoli del patto di stabilità interno e l’abuso dello strumento del concordato preventivo.

Ugo Cavallin, presidente Ance Venezia.

Non solo. Nelle parole di
Ugo Cavallin, il presidente dei costruttori di Venezia c’è il rammarico e la preoccupazione di quanto sta accadendo nella Serenissima: «le ultime vicende di cronaca giudiziaria della nostra città sono l’emblema del periodo buio che sta attraversando il settore edile. L’associazione dei costruttori assiste a questi fatti con preoccupazione e senza sottostimarne la gravità. La fiducia nei confronti della magistratura e delle autorità inquirenti è intatta. Quel che lascia interdetti e preoccupati, è l’interpretazione che di questi fatti hanno sviluppato alcuni commentatori ed esponenti politici: per molti di loro è dietro le pur gravi imputazioni penali che si nasconderebbero le ragioni delle difficoltà e delle storture del settore edile veneziano, le cause della morte del 30% delle imprese e della perdita di migliaia di posti di lavoro. Su di un punto concordiamo con i commentatori: il settore edile subisce molti freni e condizionamenti, ma i principali fattori che distorcono il mercato, è bene ribadirlo per cancellare facili alibi e ricordare certe responsabilità, vanno ricercati altrove».
Di fatto, per i costruttori le cause di queste difficili situazioni sono da ricercare nell’ottuso rigorismo della politica che ha ridotto all’osso gli investimenti tassando imprese e cittadini, nei continui, interminabili mancati pagamenti della pubblica amministrazione e dei privati, nel credito alle imprese venuto sempre meno tutti i fattori che hanno aumentato preoccupazione e delusione tra gli imprenditori.
Problemi che si sommano ai folli vincoli del patto di stabilità interno, ai massimi ribassi nelle gare d’appalto, all’abuso dello strumento del concordato preventivo che condiziona la libera concorrenza. «Sono questi gli ostacoli che tolgono il lavoro alle nostre imprese. E poi la burocrazia che ha fatto abortire un progetto come la Torre Cardin, progetto e intervento che avrebbe rivitalizzato tutta l’economia veneziana riqualificando un’area degradata. Fa sorridere che solo adesso, e solo per esigenze di bilancio, anche da parte del Comune, si comprenda quale straordinaria occasione di rigenerazione urbana abbiamo perduto – ha aggiunto il presidente dei costruttori dell’Ance Venezia concludendo che non bisogna trascurare – le sempre maggiori porzioni di mercato che vengono sottratte alla concorrenza attraverso assegnazione in house dei lavori a società controllate dagli enti pubblici senza fare ricorso a procedure di gara. Per ristabilire la normalità nel mercato edile, non solo quello del territorio di Venezia e per introdurre i giusti anticorpi a disdicevoli episodi di corruzione e illegalità servono poche e semplici misure: norme chiare che stabiliscano tempi rapidi e certi, controlli puntuali ed efficaci. Su questo dovrebbero concentrarsi le fervide elucubrazioni di opinionisti dell’ultim’ora e di molti navigati rappresentanti politici».
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