Edilizia sportiva | Pista di pattinaggio, Andria

Arcate metalliche come le architetture dell’800

La riqualificazione della vecchia pista di pattinaggio arricchisce Andria di un centro sportivo polifunzionale e a basso impatto ambientale. La copertura è composta da grandi arcate a sesto ribassato e a sezione variabile realizzate con struttura metallica a traliccio e pvc. Il sedime della pista piana è stato sostituito da una pavimentazione in resina epossidica.

Andria, città pugliese in continua espansione, sia dal punto di vista del tessuto socio-economico sia urbano, quest’anno sarà dotata di un nuovo centro sportivo polifunzionale, adibito alla pratica di cinque discipline: calcio a 5, pallamano, pallavolo, pallacanestro e pattinaggio artistico.

Il progetto di riqualificazione della vecchia pista di pattinaggio, impianto in stato di degrado, ha preso il via nel 2013 e ha previsto un investimento di 650mila euro da parte dell’amministrazione comunale. La progettazione della nuova pista è stata affidata all’arch. Esther Tattoli che si è avvalsa della professionalità dell’ing. Michele Masciavè, per il calcolo delle strutture, mentre i lavori sono stati aggiudicati all’impresa Euro Costruzioni di Napoli.

La struttura metallica in alcune fasi di posa in opera in cantiere.

L’inserimento dell’opera nel contesto urbano

L’impianto sorge in prossimità di una delle arterie principali della città, Corso Italia, lungo l’asse di espansione di Andria verso Barletta. La pista è adiacente alla Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, uno dei maggiori punti d’interesse andriesi. La posizione centrale dell’impianto, unita alla prossimità di strutture religiose e scolastiche, ha fatto sì che il progetto acquisisse un’importanza strategica per la vita della città: «si è voluto dotare il centro urbano di un luogo di aggregazione giovanile, un’attrezzatura di quartiere flessibile e aperta, ma che al contempo assumesse un’importante valenza estetica e architettonica, come elemento identificante nel contesto urbano, senza entrare in competizione con le imponenti forme dei monumenti circostanti», afferma l’architetto Tattoli.

Lo studio dettagliato del pilastro ha permesso di conciliare le esigenze architettoniche con elevati livelli di prestazioni e di sicurezza dando origine a una struttura snella che s’integra con le forme della copertura.

Grandi arcate con strutture metalliche a traliccio

La copertura è composta da grandi arcate a sesto ribassato e a sezione variabile, di circa 30 metri di luce interna, realizzate con strutture metalliche a traliccio, collegate da elementi longitudinali tubolari. L’utilizzo del metallo dei tubolari in acciaio, porta alla mente le grandi architetture di fine ‘800, che hanno caratterizzato l’Inghilterra post rivoluzione industriale.
In direzione della tribuna pre-esistente, le tre arcate principali interne s’interrompono, tagliate dai pilastri in ferro, che si piegano accogliendone il carico. Lo studio dettagliato del pilastro ha permesso di conciliare le esigenze architettoniche con elevati livelli di prestazioni e di sicurezza dando origine a una struttura snella che si integra con le forme della copertura, mediando il passaggio dalla stessa all’edificio adiacente agli spogliatoi.
Il ritmo definito dall’interasse dei pilastri è infatti costruito sulle misure dell’edificio preesistente: i pilastri centrali inquadrano la copertura gradonata esistente, simmetricamente, mentre le arcate agli estremi sembrano avvolgere l’edificio, con le loro forme curve, che si accavallano alle curve dei muri dei corpi laterali.

La pavimentazione della pista piana in resina epossidica

Il sedime della pista piana esistente è stato sostituito da una pavimentazione in resina epossidica, materiale idoneo alla pratica delle cinque discipline sportive. È stata inoltre prevista una copertura in pvc, per permettere di svolgere le attività al coperto in qualsiasi stagione, pur essendo la struttura aperta. Gli spazi comuni di supporto, gli spogliatoi e le docce sono stati attrezzati per essere fruibili anche dai diversamente abili, come disposto dal Coni.

Oltre a essere un progetto ideato e realizzato per essere in completa armonia con il paesaggio urbano della città di Andria, la nuova pista di pattinaggio costituisce anche un fiore all’occhiello della città dal punto di vista dell’eco sostenibilità: i vecchi proiettori infatti, sono stati sostituiti con supporti visivi a Led, nel totale rispetto dell’ambiente.

Arch. Esther Tattoli | Direzione progetto

Arch. Esther Tattoli | Direzione progetto

«Si è voluto dotare il centro urbano di un luogo di aggregazione giovanile, un’attrezzatura di quartiere flessibile e aperta, ma che al contempo assumesse un’importante valenza estetica e architettonica, come elemento identificante nel contesto urbano, senza entrare in competizione con le imponenti forme dei monumenti circostanti. L’utilizzo del metallo dei tubolari in acciaio porta alla mente le grandi architetture di fine ‘800, che hanno caratterizzato l’Inghilterra post rivoluzione industriale».

Chi ha fatto Cosa

Direzione progetto: arch. Esther Tattoli, Corato (Ba)
Calcoli strutture: ing. Michele Masciavè
Strutture metalliche: Di.Fer di Dibitonto Carlo, Barletta
Impianti d’illuminazione: ing. Renato Pertuso per Tekne, Andria
Impresa esecutrice: Euro Costruzioni, Napoli
Foto: Daniele Marzocca per Esther Tattoli

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