La perforatrice Bauer BG24 del parco macchine di Costruzioni Generali Xodo sta fornendo un contributo essenziale per la costruzione delle vasche di laminazione che andranno a impedire le frequenti esondazioni del Lario verso il centro cittadino di Como.
Il cantiere rientra in un più vasto progetto suddiviso in due fasi: un cantiere “progressivo”, già concluso, un cantiere “mobile”, attualmente in corso.
Il progetto ha visto l’intervento di Infrastrutture Lombarde che ha effettualo le analisi e le verifiche delle soluzioni strutturali ed idrauliche riguardanti le opere di costruzione della nuova vasca di laminazione “A” (dove sta lavorando la BG24) e quelle di adeguamento sismico della già esistente vasca “B”, il tutto finalizzato all’allargamento della passeggiata pedonale, alla valorizzazione dell’arredo urbano della città, alla realizzazione della nuova biglietteria e della sala d’attesa della Navigazione del Lario. Obiettivo principale, ovviamente, la protezione idraulica della sponda e il contenimento delle esondazioni.
In sostanza, la BG24 di Costruzioni Generali Xodo dimostra come le macchine Bauer non solo mantengano inalterate le proprie performance nel tempo, ma siano prodotti che si fanno apprezzare anche (e non è argomento di poco conto) per un elevato valore residuo.
Ugo Fusetti | Responsabile per le opere di fondazione di Costruzioni Generali Xodo
«All’interno dell’associazione d’imprese che sta realizzando l’opera, noi ci occupiamo esclusivamente dei lavori di fondazione le vasche di accumulo appoggiano su una platea posta 4-5 m sotto il livello dell’acqua e necessitano di fondazioni in quanto i terreni sottostanti, come portanza, sono piuttosto inconsistenti. Ragion per cui le vasche prevedono 84 pali da 1.000 mm di diametro, profondi mediamente 25 m dalla quota fondale e realizzati operando da mezzi galleggianti. E questo specifico particolare crea qualche difficoltà, soprattutto di piazzamento, anche se, fortunatamente, il Lago di Como è uno specchio d’acqua piuttosto calmo. Per la realizzazione dei pali procediamo con un rivestimento provvisorio e utilizziamo un’asta con benna per l’estrazione del terreno. Giunti in quota, cioè 25 m sotto il livello del fondale, inseriamo le gabbie di armatura e procediamo con il getto di calcestruzzo partendo dal fondo del palo, attraverso un tubo da 30 cm di diametro assemblato con il rivestimento e portato a fondo scavo. Il calcestruzzo, risalendo, va a espellere l’acqua che entra in fase di scavo. Infine si recupera il rivestimento per un nuovo utilizzo. Da segnalare come la maglia dei pali sia piuttosto particolare, quasi una freccia composta da tre file di pali: le due esterne, distanti circa 6 m, coincidono, mentre la fila centrale risulta sfalsata dando alla maglia una forma pressoché triangolare. La macchina, la nostra Bauer BG24 che in apparenza poteva sembrare sottodimensionata per un 1.000 rivestito spinto fino a 25 m, in realtà si sta comportando molto bene. Si tratta di una perforatrice del 2007 con oltre 9.000 ore di lavoro, che opera egregiamente e che in genere utilizziamo per realizzare pali rivestiti. Prima di questo lavoro l’abbiamo impiegata in Calabria per la realizzazione di pali di fondazione rivestiti per una stazione elettrica Terna. In tutti questi anni ha sempre svolto il suo lavoro e continua a farlo».