Il piccolo miglioramento registrato nel 2011 non permette di dire che l’andamento dell’apprendistato sia positivo, infatti è il terzo anno consecutivo che si registra una diminuzione dei rapporti instaurati.
I numeri dei contratti sono di 504.558 per il 2011, 541.785 del 2010 e 594.668 del 2009, il che testimonia un decremento due anni fa pari al 6,9%, minore a quello degli anni precedenti (-8,9% del 2010) ma non ancora sufficiente per esserne soddisfatti. È stato il ministero del Lavoro a diffondere i dati del tredicesimo rapporto di monitoraggio sull’apprendistato, curato da Isfol e Inps.Stato di attuazione. La prima parte del rapporto si fonda sul controllo sullo stato di attuazione del Testo unico dell’apprendistato, che assegna alle parti sociali il compito di disciplinare i singoli rapporti e alle Regioni quello della formazione.
Dagli approfondimenti risulta che alla fine dello scorso anno l’apprendistato professionalizzante (o contratto di mestiere) è stato attivo in tutte le regioni, meno che nella provincia di Trento. La spiegazione data in merito alle discipline territoriali è che l’attestazione delle competenze è sempre un servizio supplementare, rilasciato a richiesta dell’apprendista solo nel caso in cui le competenze facciano riferimento ai profili di un repertorio regionale.
L’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale sono disciplinati in buona parte delle Regioni, tranne che in Valle d’Aosta, Lazio e Sardegna, e ancora una volta nella provincia autonoma di Trento. L’ultimo tipo di apprendistato, quello di alta formazione e ricerca, è risultato il meno utilizzato anche perché disciplinato esclusivamente quattro Regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte e nella provincia autonoma di Bolzano).
Numeri e risultati. Rispetto alle cifre dei contratti e dei rapporti concretizzatisi, la relazione mostra che nonostante un leggero miglioramento l’andamento continua ad essere negativo. L’evoluzione a segno meno iniziata ne 2008 non pare avere inversioni di rotta anche se i numeri del 2011 fanno sperare in un’evoluzione più favorevole.
Il 2011 ha mostrato un calo inferiore rispetto a quello dell’anno precedente con 37 mila rapporti di lavoro in meno rispetto al 2010, ma pur sempre meno rispetto alla flessione dell’anno precedente che è stata di 53 mila unità rispetto al 2009.
Diverso e più soddisfacente il risultato portato nelle assunzioni dall’apprendistato, cioè a contratti a tempo indeterminato: i rapporti trasformati sono stati 157.578 nel 2009, 176.996 nel 2010 e 180.749 nel 2011. Meglio nelle aziende non artigiane e per i lavoratori con più di 24 anni di età, mentre in calo nelle aziende artigiane e per i lavoratori fino a 24 anni.
Fondi. Le amministrazioni territoriali per finanziare le attività di apprendistato hanno impegnato 183 milioni di euro, il 9,4% in più rispetto all’anno precedente. Maggiori le risorse al Nord e al Centro. (B. Ko.)
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