Patto di stabilità | Deroghe

Anticipata al 10 settembre la scadenza per i cofinanziamenti dei fondi strutturali

I comuni metropolitani e le regioni entro giovedì possono far richiesta per accedere alle deroghe al patto di stabilità riguardanti i cofinanziamenti dei fondi strutturali e delle opere infrastrutturali strategiche. Il dl 78/2015 ha allargato la platea dei beneficiari della misura includendo i comuni sedi delle città metropolitane con riferimento alle opere prioritarie del programma delle infrastrutture strategiche.

Enti locali metropolitani e regioni hanno tempo fino a giovedì per accedere alle deroghe al patto di stabilità relative ai cofinanziamenti dei fondi strutturali e delle opere infrastrutturali strategiche. La materia è disciplinata dalla legge 190/2014, comma 145, che nel suo testo originario ha messo a disposizione una dote di 700 milioni di euro per alleggerire gli obiettivi di finanza pubblica delle regioni, consentendo loro di escludere dal pareggio di bilancio una parte delle spese relative al cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali dell’Unione europea (Fesr e Fse).Infrastrutture

Il dl 78/2015 (art. 1, comma 8) ha allargato la platea dei beneficiari della misura includendo i comuni sedi delle città metropolitane, con riguardo alle spese per opere prioritarie del programma delle infrastrutture strategiche del Ministero delle Infrastrutture e a quelle per le opere e gli interventi cofinanziati dagli stessi fondi strutturali.

Sconti. Per usufruire di questi sconti è necessario presentare una richiesta motivata, a firma del legale rappresentante dell’ente, che dev’essere trasmessa tramite pec al dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri entro giovedì (questo nuovo termine è stato fissato dal dl 78: in precedenza la scadenza era fissata al 30 novembre).

Dubbi. Non è stato precisato se la deroga valga solo per le spese in conto capitale, cosa che avviene normalmente, o anche per quelle correnti. Occorre specificare se lo sconto verrà erogato in termini di competenza (quindi sugli impegni), di cassa (i pagamenti) oppure entrambi. Necessita poi una conferma sull’inclusione sia delle uscite relative al vecchio ciclo della programmazione comunitaria (2007/2013) sia di quelle del nuovo ciclo (2014-2020), com’è stato previsto in modo esplicito per i comuni metropolitani (lettera c, comma 145, del dl 78/2015). Ora si attende una precisazione da parte delle Presidenza del Consiglio dei ministri.

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