Strumenti di Gestione | Approccio multidisciplinare strategico

Bim: il processo inarrestabile dell’evoluzione tecnologica

Uscire da dinamiche consolidate e conosciute per adottare nuovi strumenti non è semplice e comporta investimenti non solo economici ma, soprattutto, in termini di tempo. Tuttavia, l’innovazione e l’introduzione di strumenti e tecnologie sempre più avanzate sono processi inevitabili.
L'autore | Ing. Mauro De Luca Picione Dottore di Ricerca in ingegneria edile, libero professionista e docente a contratto, Università degli Studi della Basilicata.
L’autore | Ing. Mauro De Luca Picione
Dottore di Ricerca in ingegneria edile, libero professionista e docente a contratto, Università degli Studi della Basilicata.

Innovazione tecnologica, specifiche richieste normative, crisi economica, esigenze di mercato sempre crescenti in tema di qualità e riduzione di tempi e costi, stanno caratterizzando questo periodo storico come un profondo percorso di trasformazione per gli attori del mondo dell’edilizia, tanto per i progettisti quanto per le imprese produttrici ed esecutrici. La spinta al cambiamento viene da diversi fattori come la necessità di: oltrepassare i confini nazionali per cercare nuovi mercati; rimodulare i processi produttivi interni per rendere più efficienti i processi e, quindi, ottimizzare le esigue risorse disponibili; ridurre l’incidenza dei contenziosi con la committenza e i sub-appaltatori.

L'autore | Ing. Vittorio Mottola Laureato in ingegneria edile, libero professionista e imprenditore edile, consulente software tecnico.
L’autore | Ing. Vittorio Mottola
Laureato in ingegneria edile, libero professionista e imprenditore edile, consulente software tecnico.

Tutto questo movimento sta portando progettisti, imprese e committenti, ad avvicinarsi a nuovi sistemi di progettazione, gestione e controllo, in grado di superare i limiti propri della progettazione tradizionale. Che ci si trovi in un momento storico di radicale trasformazione appare evidente a tutti. In questi casi trasformazione è sinonimo di innovazione dei processi. Innovare però, spesso, spaventa. Uscire da dinamiche consolidate e conosciute per adottare nuovi strumenti non è semplice e comporta investimenti non solo economici ma, soprattutto, in termini di tempo. Tuttavia, l’innovazione e l’introduzione di strumenti e tecnologie sempre più avanzate sono processi inevitabili. Chi rinuncerebbe al proprio tv ultrapiatto? Chi rinuncerebbe allo smartphone? Chi lascerebbe in studio i distanziometri laser a favore di metri e rulline? Chi, oggi, tornerebbe a usare il tavolo da disegno?

Se l’ambiente di lavoro Bim contiene anche i dati dei prodotti edili, nel momento delle scelte operative di progettazione le informazioni tecniche sono disponibili rapidamente cosi come le soluzioni da includere nel modello di progetto.
Se l’ambiente di lavoro Bim contiene anche i dati dei prodotti edili, nel momento delle scelte operative di progettazione le informazioni tecniche sono disponibili rapidamente cosi come le soluzioni da includere nel modello di progetto.

Evoluzione del Building Information Modeling. Il Bim, Building Information Modeling – costruzione delle informazioni modellando – è la direzione ormai intrapresa. Il concetto di Bim, con tutte le sue possibili declinazioni, si sviluppa attorno all’idea di inserire le informazioni inerenti gli elementi di un modello di progetto all’interno del modello stesso. Il Building Information Modeling può essere definito, in un senso più ampio e generale, come una procedura standardizzata di lavoro di equipe in cui i dati devono essere si inseriti mediante le competenze tecniche riferibili alle proprie specifiche professionalità ma, anche, in maniera tale che gli stessi dati possano essere visualizzati, interrogati e analizzati dagli altri professionisti chiamati a rispondere ai più svariati aspetti della progettazione, ognuno con le proprie specifiche competenze, in un unico spazio di lavoro digitale condiviso. Un qualunque workflow che punti a integrare tutti gli aspetti multi-disciplinari e multi-dimensionali di un processo costruttivo, infatti, non riesce quasi mai a esaurirsi con l’uso, seppur intensivo, di un unico software. È necessario, allora, potersi e sapersi relazionare, interfacciarsi con colleghi che si occupano di differenti temi della progettazione, monitorare e calibrare la gestione dell’intero e nell’intero processo costruttivo sia che si usi un unico software, trattando eventualmente tematiche differenti, sia che se ne usino diversi più adatti a temi specifici.

La direzione evolutiva della metodologia di lavoro basata sul concetto di Building Information Modeling è quella dell’integrazione sempre maggiore nei modelli delle informazioni e della condivisione delle stesse attraverso formati di interscambio uniformati e standardizzati in grado di garantire il corretto flusso di dati. La disponibilità di indicazioni e riferimenti sempre maggiori che si aggiungono ai modelli di progetto è vista da tutti gli operatori come un’opportunità enorme nella direzione dell’ottimizzazione complessiva e nell’aumento di redditività del processo costruttivo. La storia recente ci rivela che le stesse politiche commerciali delle software house sono cambiate nel giro di pochi anni. Si potrebbero individuare tre fasi ben distinte negli ultimi quindici anni derivanti dall’uso sempre più intensivo della metodologia Bim. La prima in cui i modelli tridimensionali erano in grado di portare con se le prime informazioni, scarse se paragonate a quelle oggi gestibili, principalmente legate alle quantità dei materiali e che spesso hanno fatto si che il concetto di Building Information Modeling fosse erroneamente associato a quello di computo automatico. La seconda ha ampliato il concetto di Bim passando attraverso la creazione di piattaforme di lavoro autonome, spesso molto chiuse, in grado di abbracciare quasi totalmente i diversi temi progettuali. La terza fase, quella attuale, è quella che spinge maggiormente nella direzione dell’interscambio in quanto è emerso in maniera inequivocabile, sia da un punto di vista tecnico che commerciale, che è difficile imporre cambiamenti radicali ai progettisti, soprattutto quando questi sono altamente specializzati e qualificati in un determinato campo e con un determinato software. È, quindi, nella maggior capacità relazionale e nella definizione di workflow metodologici condivisi che si è indirizzato lo sviluppo del settore, ovvero, nella definizione di spazi logici digitali che consentono, tramite l’uso congiunto e coordinato di software differenti, di unire tutte le informazioni in un lavoro condiviso: il modello virtuale del progetto.

Art 06
La flessibilità di modellazione degli oggetti e l’elevata capacità dei singoli elementi di relazionarsi correttamente gli uni con gli altri permette un’infinita possibilità di composizioni. Esempio di ponteggio a telaio asimmetrico.

Il ruolo indispensabile delle aziende produttrici. È in questo spazio che si apre e si definisce il ruolo chiave delle aziende produttrici di materiali, componenti e complementi per il mondo edile. La possibilità di portare la propria produzione direttamente all’interno del progetto, ovvero nel modello digitale, rappresenta da un lato una nuova ed efficace opportunità di mercato, dall’altro una strada da percorrere inevitabilmente nel breve periodo per non restare fuori da quello stesso mercato che oggi rappresenta un’opportunità. L’esperienza di Paesi più evoluti nell’adozione del Bim mostra, infatti, che la metodologia adottata sta cambiato, inoltre, sia il processo decisionale di scelta e acquisto delle forniture che quello di gestione dei contratti. Si può sintetizzare, strategicamente, che dove è matura la scelta decisionale e commerciale che si devono proporre le proprie soluzioni. Sempre di più il processo di valutazione decisionale è conseguenza dell’adozione di filiere basate su metodologie di lavoro evolute, informatizzate e certificabili. Ecco perché non possono essere escluse le imprese produttrici di componenti da questo periodo di trasformazione, ancorché non siano ancora state percepite a pieno le potenzialità della metodologia Bim dalle stesse. Indipendentemente dalla tipologia dei prodotti, siano essi prodotti finiti, semilavorati o di supporto alla fase esecutiva del processo, il luogo della scelta è, ormai, il luogo digitale di costruzione del modello virtuale.

Art 06
Ciascun elemento del modello è sempre più, grazie a tutte le informazioni che porta con se, una riproduzione fedele del suo omologo reale. Oltre alle informazioni di natura materica e tecnologica ai vari oggetti è possibile associare anche informazioni di tipo temporale che consentono di effettuare simulazioni dinamiche dei processi progettuali e produttivi cui appartengono. Dall’elenco di alcune delle infinite informazioni associabili sono stati oscurati, per motivi di privacy, possibili dati sensibili.

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Le imprese del settore non possono essere escluse da queste dinamiche di trasformazioni in quanto i loro prodotti entrano nei processi di progettazione prima ancora che in quelli di esecuzione. La realtà aumentata che una tecnologia sempre più spinta consente di ottenere non è più mirata solo a restituire rappresentazioni grafiche pubblicitarie accattivanti, statiche o dinamiche che siano, ma a una simulazione dinamica in grado di anticipare in maniera digitale l’intero processo produttivo e il comportamento del prodotto finito in termini di risposte ai requisiti prestazionali richiesti. È necessario, quindi, non solo come opportunità ma, come vera necessità, che le aziende produttrici mettano a disposizione le versioni digitalizzate dei propri prodotti a catalogo. Uno dei sotto-settori del comparto delle imprese del mondo edile che più di altri è coinvolto in questo processo di rivoluzione è quello delle attività che si occupano di logistica di cantiere. L’esigenza di oltrepassare i confini nazionali richiede la necessità di relazionarsi con ditte e progettisti che, spesso, già adottando il Bim come linguaggio di comunicazione. La natura degli interventi nel mercato internazionale, in genere di dimensioni o complessità considerevoli e, in alcuni casi, con un quadro normativo Bim oriented che richiede alla platea dei competitor di seguire disciplinari tecnici molto specifici, dovendo rispondere a esigenze previsionali e gestionali che impongono simulazioni sempre più spinte e precise dei processi esecutivi, impone un cambio di rotta. Le imprese nazionali che oggi oltrepassano i confini nazionali sono spesso costrette ad aggiornare le proprie strutture tecniche per confrontarsi con questa metodologia di lavoro.

Ogni struttura complessa è realizzata da singoli elementi ognuno dei quali mantiene inalterata la propria identità all’interno della struttura cui appartiene. Questi elementi possono essere usati singolarmente per garantire la massima flessibilità compositiva oppure pre-assemblati per automatizzare alcune operazioni ricorrenti e consentire tempistiche di modellazione più rapide. Esempio di ponteggio multi-direzionale.
Ogni struttura complessa è realizzata da singoli elementi ognuno dei quali mantiene inalterata la propria identità all’interno della struttura cui appartiene. Questi elementi possono essere usati singolarmente per garantire la massima flessibilità compositiva oppure pre-assemblati per automatizzare alcune operazioni ricorrenti e consentire tempistiche di modellazione più rapide. Esempio di ponteggio multi-direzionale.

Bim: scelta o obbligo? .La scelta di implementare i propri prodotti in un catalogo Bim è un’opportunità o una strada obbligata da seguire? Seguire l’evoluzione metodologica e tecnologica è oggi un necessario ma progressivo obbligo per qualunque soggetto del settore delle costruzioni e, ancora più, per chi si occupa di logistica di cantiere. Attualmente, almeno in Italia, ci si trova in una situazione di sostanziale stallo. Da un lato un crescente numero di progettisti che richiedono componenti digitali virtuali sempre più reali e informatizzati. Dall’altro le aziende e le imprese che ancora non riescono a percepire appieno il periodo di cambiamento. Dall’altro ancora un legislatore che non interviene su un tema che in altri Paesi viene già ampiamente affrontato. L’esigenza di colmare rapidamente questo gap metodologico nasce e nascerà con rapidità nel momento in cui le imprese che realmente vorranno lavorare nei Paesi in cui linee guida o documenti similari sono già adottati saranno obbligate a modificare le proprie strutture tecniche interne. E una volta che questo accadrà, a cascata, implicherà che la stessa cosa dovrà avvenire con i sub-contractor nazionali chiamati ad adottare lo stesso standard di comunicazione. L’intera filiera produttiva si dovrà attrezzare per poter offrire in sede di proposta contrattuale i propri «oggetti» Bim, come, per esempio, i componenti di cantiere o gli elementi costruttivi di completamento e rifiniture. Non sarà solo una necessità dei produttori di maggiore dimensione ma, anche, e per alcuni aspetti soprattutto, per i produttori di dimensioni minori che avranno la possibilità di inserirsi in commesse di rilevanza internazionale. La strada intrapresa dal settore delle costruzioni è nella direzione, al pari di altri settori industriali, dell’innovazione. Innovazione che, per molti aspetti, passa attraverso il Building Information Modeling. Sarà difficile non seguirla, restare indietro. Chi, oggi, tornerebbe a usare il tavolo da disegno?

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