Buia (Ance): nuova stagione d’incentivi, strumento per realizzare l’interesse pubblico

I punti salienti della relazione del presidente Ance al convegno di Bari sul sismabonus come occasione per rigenerare e recuperare le periferie. Le priorità per Gabriele Buia sono favorire l’acquisto e la permuta di case ad alta efficienza energetica, agevolare gli interventi di demolizione e ricostruzione, allargare la platea di chi beneficia del sismabonus, estendendo la possibilità di acquistare case demolite e ricostruite nelle zone 2 e 3.

Questo pomeriggio a Bari, nell’ambito del 5° convegno nazionale «Sismabonus – Rilanciare il mondo delle costruzioni, Rigenerare e Recuperare le periferie» il presidente Ance, Gabriele Buia, ha ricordato che il vero macigno che blocca il Paese è la burocrazia tenendo in ostaggio l’avvio delle opere pubbliche e gli interventi di trasformazione e rigenerazione delle città.

5° convegno nazionale Sismabonus – Rilanciare il mondo delle costruzioni, Rigenerare e Recuperare le periferie.

Ecco tutti i punti salienti della relazione di Gabriele Buia

Gabriele Buia | Presidente Ance.

L’eccessiva produzione normativa (67,2%) e il continuo cambiamento delle norme (57,9%) sono per Buia le principali cause che impediscono alle risorse stanziate di trasformarsi in opere pubbliche.

La burocrazia blocca anche le tante iniziative di sviluppo e trasformazione delle aree urbane, necessarie per restituire bellezza, sicurezza e competitività alle città.

Per la realizzazione di un intervento di modesta entità può essere necessario allegare numerosi documenti e ottenere pareri che spesso si sovrappongono e si contraddicono.

Per un permesso di costruire si può arrivare ad allegare più di 30 documenti (tra dichiarazioni, autocertificazioni e obblighi vari).

Sbloccare i cantieri

Con la campagna sbloccacantieri, iniziata un anno fa, l’Ance ha raccolto segnalazioni per oltre 600 opere ferme per un valore di circa 53 miliardi. Un lungo elenco che cresce ogni ora grazie alle segnalazioni dei cittadini su tutto il territorio.

Ma non basta. L’Associazione si sta preparando a una grande mobilitazione civile per denunciare il degrado e lo stato di incuria e abbandono in cui versa il Paese e chiedere con forza che si introducano misure realmente efficaci, in grado di semplificare la selva burocratica che impedisce qualsiasi intervento di sviluppo e manutenzione.

Rigenerare il patrimonio immobiliare

Investire sul futuro significa anche dare priorità alla rigenerazione urbana, recuperando e riqualificando il nostro immenso patrimonio immobiliare che versa in condizioni disastrose.

Tre abitazioni su quattro, infatti,  hanno almeno 40 anni, il che significa che sono state costruite prima della normativa antisismica. E sul fronte energetico le cose non migliorano: i consumi degli edifici italiani sono ben al di sopra della media europea.

Rottamare vecchi edifici, inutili e inquinanti, intervenire su aree urbane degradate deve essere non solo possibile, ma anche conveniente.

È necessaria, perciò, una nuova stagione di politica fiscale, che punti sulla leva degli incentivi come strumento per realizzare l’interesse pubblico. 

Le priorità sono: favorire l’acquisto e la permuta di case ad alta efficienza energetica, agevolare gli interventi di demolizione e ricostruzione, allargare la platea di chi beneficia del sismabonus, estendendo la possibilità di acquistare case demolite e ricostruite nelle zone 2 e 3.

Proposte sulle quali imprese e cittadini aspettano risposte concrete dal Governo, già nel decreto crescita allo studio dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico.

L’Ance si sta da tempo impegnando per promuovere la conoscenza e agevolare l’uso degli incentivi fiscali dell’ecobonus e del sismabonus, attraverso la cessione del credito. Attraverso la piattaforma Ance-Deloitte, operativa dallo scorso ottobre, sono in fase di avvio circa 160 interventi, per complessivi 150 milioni di euro di valore, di cui 115 di credito ceduto.

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