Apre le porte oggi 7 marzo a Parigi il Buildings and Climate Global Forum, promosso dallo UN environment programme delle Nazioni Unite e dal governo francese per avviare una cooperazione intergovernativa a lungo termine sulle politiche di decarbonizzazione del settore edilizio.
Mentre al Parlamento europeo si sta per concludere il lungo iter di approvazione della nuova direttiva Epbd, che aggiorna gli standard sull’efficienza energetica degli edifici, l’intera catena del valore del mondo delle costruzioni si dà appuntamento per discutere dello sviluppo di nuove politiche e soluzioni coerenti con l’obiettivo di preparare la transizione a zero emissioni dell’ambiente costruito.
Tra i partecipanti anche Edera, il centro di innovazione edilizia italiano fondato da Ance, Redo Sgr e Fondazione Housing Sociale – con il contributo di Fondazione Cariplo – che si è dato l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica delle abitazioni portando nel nostro paese l’iniziativa Energiesprong, insignita del World Habitat award 2024 dalle Nazioni Unite.
Energiesprong propone un nuovo approccio alla riqualificazione, fondato sul ricorso a soluzioni integrate e industrializzate che garantiscono rapidità di esecuzione, qualità e sostenibilità , anche economica. Durante una sessione speciale, nel pomeriggio di giovedì 7 marzo, saranno presentati i risultati delle migliaia di interventi già realizzati in tutta Europa con questo approccio, che in Italia può già contare su un ecosistema collaborativo di oltre 50 tra enti e aziende coordinate da Edera.
Il settore delle costruzioni ha un ruolo fondamentale per il clima e l’ambiente, ma anche per la nostra economia e il nostro benessere.
L’edilizia è, infatti, responsabile diretta del 21% delle emissioni globali di gas serra e del 34% della domanda energetica a livello globale, con costi molto salati dovuti alle inefficienze dei nostri edifici.
Thomas Miorin | Amministratore Delegato Edera
«Per ridurre i costi ambientali ed economici delle costruzioni è necessario riqualificare e decarbonizzare, rendendo il settore sostenibile e a emissioni zero Siamo però in grande ritardo: è sempre più urgente cambiare il modo in cui costruiamo, rinnoviamo e utilizziamo i nostri edifici, per farlo meglio e più in fretta, con costi minori. Questo ridurrebbe le emissioni di gas serra (Ghg) fino al 90% nei paesi sviluppati e fino all’80% nei paesi in via di sviluppo, contribuendo a far uscire dalla povertà energetica 2,8 miliardi di persone e creando 930 posti di lavoro per ogni milione di dollari investito in ammodernamenti e misure di efficienza».
Per arrivare a questo risultato è fondamentale attuare politiche di pianificazione integrata volte a una maggiore resilienza, efficienza, sufficienza per tutti gli edifici e gli abitanti, puntando a costruzioni a emissioni zero e sostenibili, anche da un punto di vista sociale ed economico, con un approccio basato sull’intero ciclo di vita.
Il Buildings and Climate Global Forum vuole sostenere questa prospettiva promuovendo la collaborazione internazionale e multilivello tra tutte le parti interessate agli obiettivi dell’accordo di Parigi, rendendo gli impegni esistenti più chiari e incoraggiando nuovi impegni reciproci.
L’incontro sarà anche un’opportunità per mostrare le soluzioni tecnologiche già esistenti e ampliare il network di realtà impegnate nell’innovazione del settore edilizio, da cui passa il successo delle politiche sul clima e sull’abitare sostenibile.
