Bologna | Vitruvio Virtual Museum

La realtà virtuale in architettura

Apre l’ottava edizione di Art City Bologna, in occasione di Arte Fiera, e presenta l’esposizione: What If. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte. Tra le varie opere sono presenti Casa Malaparte e Casa Do ut do, due esperienze di realtà virtuale dedicate al mondo del design e dell’architettura. La visita è gratuita dal 23 al 26 gennaio, all’interno dei nuovi spazi Vrums in via Zaccherini Alvisi 8, Bologna.

Nell’ambito di Art City Segnala 2020, Vitruvio Virtual Museum presenta il museo temporaneo di realtà virtuale What if. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte a cura di Eleonora Frattarolo.

Un’esposizione che vuole fare il punto della situazione sulle potenzialità e sullo sviluppo della realtà virtuale in campo artistico. Le opere presentano realtà passate o future fortemente immaginarie, alle quali la tecnologia riesce a dare forma.

Sarà presentato un lavoro inedito che dà il titolo alla mostra, What if, un’indagine artistica sulle emozioni basilari dell’uomo, e saranno presenti quattro esperienze virtuali già esposte nei musei d’arte contemporanea, per la prima volta riunite. Due delle quattro opere sono: Casa Malaparte e Casa Do ut do.

Casa Malaparte, realizzata da Vitruvio Virtual Museum, è una sfida tecnologica, un’esperienza virtuale immersiva che permette al pubblico di visitare la celebre abitazione di Capri, non accessibile ai visitatori. Un capolavoro di architettura moderna, ideata da Curzio Malaparte, che rappresenta un esempio di integrazione tra modernità razionalista e ambiente naturale.

I mattoni rossi, la vista sui faraglioni, la lunga scalinata che conduce al tetto, il salone principale e le ceramiche di Alberto Savinio, sono solo alcune delle caratteristiche di Casa Malaparte nuovamente ammirabili grazie alla realtà virtuale.

What If. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte | Casa Do ut do.

La Casa Do ut do, realizzata per la Fondazione Isabella Seràgnoli su disegno di Alessandro Mendini, è la prima architettura al mondo visitabile esclusivamente attraverso la realtà virtuale. Il progetto è stato inserito nel catalogo Adi Design Index 2017 che raggruppa i prodotti selezionati per concorrere al Compasso d’Oro 2018.

Tredici ambienti, ognuno dei quali ha un senso preciso, emblematico e metaforico, disegnati da tredici differenti architetti e designer. Le stanze non riproducono contesti reali ma sentimenti e emozioni: amore, attesa, civiltà, complicità, coraggio (delle donne), empatia creativa, gioco, inclusione, incontro, luce, natura, sogno, vitalità.

I progetti originali sono stati realizzati da: Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora, Renzo Piano, Claudio Silvestrin, Nanda Vigo. (vb)

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