Assodrain | Membrane alveolari drenanti

Come proteggere il costruito dall’acqua

L’utilizzo di membrane alveolari drenanti gioca un ruolo chiave per la messa in sicurezza del costruito. La loro messa in opera permette di proteggere l’impermeabilizzazione dai danni meccanici (rinterro, cedimento differenziale), ridurre la compressione dello strato impermeabile impedendo la formazione di pressione idrostatica e, secondo i casi, convogliare l’acqua che si accumula verso un collettore periferico. Impediscono il contatto diretto terreno-muro evitando la formazione di umidità. L’applicazione può essere in verticale ma anche in orizzontale. Nei rain garden, insieme alla flora autoctona, contribuiscono all’assorbimento dell’acqua e il riciclo di quella in eccesso prevenendo il collasso della rete fognaria.

Ancora una volta la cementificazione delle città finisce sotto accusa: questa volta per aver causato l’impermeabilizzazione dei suoli riducendo la capacità di assorbimento dei terreni.

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Una soluzione alla problematica è stata data dapprima tramite l’uso del tetto verde, che ormai da tempo viene utilizzato in architettura e che, però, continua ad essere limitato solamente alle nuove edificazioni.
In questa tipologia di copertura la membrana alveolare drenante gioca un ruolo fondamentale, così come per il nuovo fenomeno di tendenza, quello dei rain garden, che grazie alla loro facilità di applicazione stanno letteralmente guadagnando sempre più terreno nei confronti della città, dimostrandosi un efficace mezzo per contrastare gli effetti delle cosiddette “bombe d’acqua”.
Cosa sono i rain garden. I rain garden non sono altro che dei giardini (o aiuole) concave dove l’acqua può confluire: secondo il PlaNyc 2008, agenda per la sostenibilità di New York, i rain garden sono in grado di trattenere anche più del 50% dell’acqua piovana per rilasciarla poi gradualmente nel sistema fognario e impedirne il collasso in caso di alluvioni.
ASSODRAINLa struttura si basa su di una sorta di bacino nel quale una composizione del terreno formata per il 50-60% da sabbia, per il 20-30% da compost e per altri 20-30% da terreno superficiale, favorisce l’accumulo di acqua.
Lo smaltimento è garantito da una membrana alveolare drenante, elemento strategico di questo sistema, e dalla flora autoctona che gestisce l’assorbimento dell’acqua e il rilascio di quella in eccesso, ritardandone il tempo di immissione nella rete e riducendone l’apporto diretto.
In questo modo si previene il collasso della rete fognaria e la formazione di zone di allagamento dovute all’eccessiva caduta di acque meteoriche.
Tra i principali benefici:

  • il sistema è facile ed economico da installare
  • ha un ampio raggio di scala e molte zone di applicazione
  • riduce l’erosione superficiale e attenua il picco dei flussi
  • migliora la qualità dell’acqua
  • aumenta le superfici permeabili in aree densamente urbanizzate
  • crea habitat e aumenta la biodiversità in città
  • in alcuni casi facilita la ricarica delle acque sotterranee
  • facilita l’evotraspirazione.

IN ITALIA…
I rain garden in Italia si chiamano aree di ritenzione vegetata e stanno via via prendendo piede nelle manutenzioni idrogeologiche dei territori. Un caso è quello dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale della Provincia di Varese, che ha progettato un sistema in cui, si legge nel documento, «il troppo pieno dei serbatoi viene inviato alla rete di drenaggio generale, composta da trincee, canali filtranti, aree di ritenzione vegetata (rain garden) che sostituiscono quasi interamente il tradizionale sistema di drenaggio, assicurando al contempo anche un certo grado di laminazione idraulica.
Alla fine del percorso idraulico tutto afferisce a uno stagno di ritenzione (retention pond), che assolve alla duplice funzione di migliorare la qualità finale dell’effluente e raggiungere il volume di compensazione richiesto dal principio dell’invarianza, oltre a costituire elemento di arredo e di regolazione microclimatica».

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ALL’ESTERO…
Mint plaza, San Francisco, Usa. Nati in uno spazio urbano riqualificato nel cuore della città, i rain garden di Mint plaza diventano un’occasione per sperimentare nuove tecnologie e pensarne un possibile sviluppo a scala urbana. Il progetto di Cmg Landscape Architecture cerca di dare una risposta al problema dell’eccesivo accumulo di acqua in un’area fortemente urbanizzata, nella quale l’ormai obsoleta rete fognaria risulta insufficiente.
I progettisti definiscono il progetto integrativo, inclusivo e in grado di garantire una più ricca biodiversità urbana.
La struttura della piazza si basa su una serie di piani inclinati che convogliano l’acqua piovana verso i due rain garden, dove la vegetazione filtra l’acqua dagli agenti inquinanti e ne trattiene una parte.
La restante attraversa gli strati di sabbia del giardino e finisce in un bacino sotterraneo dal quale viene rilasciata gradualmente nel terreno.
Maplewood, Burnsville, Playmouth, Minneapolis e Duluth, Minnesota, Usa. Il Minnesota ha intrapreso una politica a favore della tutela e della salvaguardia delle aree urbane, basata sulla costruzione dei rain garden, che è stata accolta con entusiasmo dai cittadini di diverse piccole realtà urbane. L’obiettivo è quello di aiutare il sistema di raccolta delle acque meteoriche e migliorarne la qualità.
L’iniziativa si è concretizzata nelle cittadine di Maplewood, Burnsville, Playmouth, Minneapolis e Duluth. Maplewood è stata la prima nel Minnesota ed è diventata d’esempio soprattutto per l’attiva partecipazione dei cittadini, che ha permesso di costruire i rain garden in aree residenziali private.
Circa 30mila abitanti per 450 rain garden, una percentuale altissima di giardini al servizio della città e interamente curati e mantenuti dagli abitanti.
Regione di Adelaide, Australia. Promosso dalla regione dell’Adelaide e dal Department of the Environment, water, heritage and the arts del Governo australiano, il programma Acqua sensitive urban design (Wsud) è un approccio alla pianificazione urbana che integra la gestione del ciclo di acqua nel processo di sviluppo urbano.
Il documento descrive ampiamente il piano attuativo, dove i rain garden sono parametri indicati con precisione, ma l’attenzione del dipartimento punta a introdurre una vera e propria cultura di gestione della risorsa indicando sei punti fondamentali per il mantenimento e per l’efficienza di questi sistemi, in modo da guidare i cittadini verso una tutela partecipativa degli spazi urbani.

Assodrain | Per l’impiego delle membrane alveolari drenanti
Istituita per imporre come standard costruttivo italiano il drenaggio di tutte le opere interrate e contro terra Assodrain >> ha l’obiettivo di sviluppare l’impiego delle membrane alveolari drenanti e assicurare il massimo dei vantaggi derivanti dall’utilizzo di questi prodotti.
Tra le finalità di Assodrain c’è anche quella di sviluppare la conoscenza e le applicazioni delle normative in materia esistenti e, se necessario, la loro implementazione.
Gli eventi metereologici straordinari che negli ultimi anni si sono riproposti sempre più frequentemente (quali gli allagamenti nel vicentino, nella lunigiana e in Sicilia), che in cinque ore registrano la caduta d’acqua di un anno, portano una pressione idrostatica contro le opere interrate eccezionale: in questi contesti la presenza di membrane alveolari drenanti gioca un ruolo chiave, anzi fondamentale, per la messa in sicurezza di tutte le opere costruttive.
La messa in sicurezza di fabbricati e infrastrutture grazie a queste membrane drenanti, che sono in grado, grazie a degli spessori molto ridotti (anche inferiori a 10 mm), di convogliare le acque verso la rete di scolo, è la mission di Assodrain. Sistemi che sono utilizzati anche in Italia per la protezione e il drenaggio di grandi opere interrate quali tunnel, come l’Eurotunnel sotto la Manica e il San Gottardo, metropolitane e opere di contenimento stradale.

Soci fondatori di Assodrain sono 4 aziende leader del settore:
Dörken Italia srl filiale diretta di Bergamo della multinazionale tedesca Dörken
Gutta Italia srl di Milano con unità operativa a Filago (Bg), sede italiana della multinazionale Gutta
Onduline Italia di Altopascio (Lu), sede italiana della multinazionale francese Onduline
TeMa Technologies and Materials srl di Vittorio Veneto (Tv)

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