Sono quattro le aree professionali su cui si basa il piano di azione di Confprofessioni sulle semplificazioni, che si propone in un’ottica di collaborazione e di imprimere un’ulteriore forte accelerazione alle iniziative già avviate dal Governo e dal ministero per la Semplificazione.
Claudia Alessandrelli | Delegata per la semplificazione Confprofessioni
«Insieme alle associazioni professionali aderenti, Confprofessioni sta elaborando una piattaforma che, al di là delle soluzioni giuridiche, possa individuare specifiche azioni concrete, efficaci sul piano pratico e orientate ad obiettivi tangibili. Intendiamo portare il nostro contributo al ministro Madia affinché l’azione di semplificazione avviata dall’esecutivo possa considerare e tener conto anche delle proposte e dei suggerimenti che emergono dall’universo delle professioni in ogni sua declinazione».
Edilizia, territorio, salute, economia, lavoro, giustizia, sanità fanno parte di queste aree, sulle quali il gruppo di lavoro di Confprofessioni ha già cominciato a monitorare alcuni settori critici.
Territorio ed edilizia. In questo ambito il gruppo di lavoro sta effettuando una mappatura su tutto il territorio italiano dei tempi di rilascio dei permessi di costruire e delle autorizzazioni ambientali e sismiche, anche per individuare regioni e comuni virtuosi nel rilascio dei provvedimenti da proporre a livello nazionale come modelli di buona pratica.
Adempimenti amministrativi. Per quanto concerne fisco, adempimenti amministrativi e lavoristici, Confprofessioni continua nella procedura avviata dall’Agenzia delle Entrate lo scorso anno finalizzata al monitoraggio degli adempimenti previsti dal sistema fiscale. L’obiettivo è quello di valutare gli oneri a carico dei cittadini contribuenti ed individuare interventi normativi di semplificazione. In campo giuridico, d’intesa col notariato, Conprofessioni sta verificando i tempi e le procedure per il riconoscimento delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore.
Un altro fronte aperto è quello riguardante il certificato successorio previsto dal regolamento europeo, che potrebbe essere recepito anche nel nostro Paese per le successioni nazionali in alternativa alla dichiarazione di successione e alla trascrizione conseguente.