Dibattito | Green Building Council Italia

Dal Superbonus alla finanza green per la rigenerazione sostenibile di edifici e città

Nel quadro del Green Deal e di Next Generation la Commissione sosterrà un grande piano di rinnovamento proprio per l’edilizia: la Renovation Wave. Si tratta di raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi 10 anni per ridurre le emissioni, stimolare la ripresa, ridurre la povertà energetica.

Al webinar di GBC Italia, “Dal Superbonus alla finanza green”, si è parlato della strategia della Commissione europea per migliorare le prestazioni energetico-ambientali degli edifici con l’obiettivo di ridurre le emissioni, promuovere la digitalizzazione e migliorare il riuso e il riciclo dei materiali per l’edilizia.

La Renovation Wave europea prevede che ben 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati entro il 2030, migliorando la qualità della vita dei cittadini, garantendo ambienti più salubri e creando 160 mila posti di lavoro. Una sfida per la pubblica amministrazione, gli investitori, i professionisti e le imprese delle costruzioni green.

Occorre che le proposte che verranno fatte in Italia, ma anche negli altri Paesi, per il Next Generation EU abbiano un’effettiva validità per la transizione energetica, il contrasto al cambiamento climatico e la creazione di un modello di sviluppo davvero sostenibile per l’Europa. QUI il dibattito in diretta su FB

Marco Mari | Presidente di GBC Italia

«GBC Italia nasce per favorire lo sviluppo dell’unico futuro per noi possibile, per garantire un ambiente costruito salubre, sostenibile e resiliente per tutti. Siamo dunque perfettamente in linea con la richiesta che oggi leggiamo dall’Europa e che, partendo dall’attuale crisi, va ben oltre e impone ai paesi membri un piano strategico di sviluppo che internalizza l’obiettivo della sostenibilità e della decarbonizzazione in tutte le politiche di settore. In tale contesto la cosiddetta green finance a sostegno della rigenerazione sostenibile dei nostri edifici e delle nostre città è fondamentale e il recente taxonomy report formulato dall’Europa è un imperativo assoluto per una finanza che vuole ridurre i rischi di credito nell’unico modo possibile, mettendo al centro la persona e uno sviluppo in equilibrio con il creato».

 David Maria Sassoli | Presidente del Parlamento europeo

«Oggi abbiamo davanti a noi sfide molto impegnative. Dobbiamo progettare una nuova Europa che sia più equa, più verde, più digitale. Salvare il pianeta non può essere considerato più un optional, non si tratta solo di sviluppare buone pratiche, ma di far leva sul cambiamento climatico per declinare una maggiore sostenibilità economica e sociale. Nel quadro del Green Deal e di Next Generation la Commissione sosterrà un grande piano di rinnovamento proprio per l’edilizia: la Renovation Wave. Si tratta di raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi 10 anni per ridurre le emissioni, stimolare la ripresa, ridurre la povertà energetica. La valorizzazione di patrimoni edilizi ora degradati o inadeguati devono essere un imperativo europeo anche grazie all’azione dei singoli stati e di protocolli energetico ambientali come quelli che GBC Italia ha messo a disposizione. Le istituzioni devono fare la loro parte fornendo adeguati sostegni economici ma anche attirando investimenti privati attraverso una strategia di finanza sostenibile».

Fabio Massimo Castaldo | vicepresidente del Palamento europeo

«Il tema della finanza green è importante per il rilancio dell’economia ma soprattutto per realizzare gli obiettivi ambizioni del Green Deal. L’edilizia green è il fulcro della strategia della Renovation Wave. Non basta solo un cambio dei modelli produttivi, ma serve proprio un cambio culturale. Realizzare delle città più vivibili, più sostenibili non è soltanto possibile, ma è anche più vantaggioso per la nostra vita. Grazie ai fondi del Next Generation (in Italia Recovery Fund) che deve aiutare gli investimenti nella transizione verde, sono previsti stanziamenti per l’Italia di 74,3 miliardi di euro per finanziare strumenti come il superbonus che vogliamo estendere ed è stata apprezzata dall’Europa come best practice. Dobbiamo ripensare i nostri modelli economi e anche alla legislazione bancaria. Ci dev’essere una piena sinergia tra economia ed ecologia».

Carlo Cottarelli | keynote speaker del webinar

«La sostenibilità ambientale è compatibile con una crescita economica? Sì, non esiste una antiteticità tra crescita e sostenibilità. Si possono avere entrambe le cose. I paesi con reddito pro capite elevato sono i paesi che vanno meglio nella performance ambientali. Avere un buon comportamento dal punto di vista ambientale significa avere buone risorse da spendere. Esistono costi per avere un ambiente più pulito? Degli studi dimostrano che nel breve periodo i costi esistono, ma se guardiamo nel lungo periodo, i costi non ci sono. Anzi, se non ci occupiamo dell’ambiente l’economia viene distrutta».

Eleonora Evi | Europarlamentare Membro Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

«Il settore dell’edilizia potrà dare un enorme contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici. I limiti del pianeta li abbiamo già superati da un pezzo. Il clima è impazzito. È evidente la crisi climatica e di natura. Ed è qui che si inserisce il green deal europeo, la svolta ecologica della Commissione europea. Ci sono molte risorse messe a disposizione dalla Ue. Ora dobbiamo avere il coraggio di prendere delle decisioni che avranno un peso storico. Dobbiamo usare le risorse nel modo più giusto, più equo e soprattutto più sostenibile a livello ambientale ed economico. Ed è qui che la tassonomia ha fatto capolino a livello europeo. Un regolamento che rappresenta probabilmente la prima e più ambiziosa legislazione al mondo che va a definire che cosa sia un investimento verde. Fornisce quindi parametri chiari per tutti gli Stati Membri e per tutti gli operatori economici. E questo è un passo fondamentale».

Salvatore Margiotta | Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

«Il Superbonus 110% è una delle poche misure che ha avuto un’accoglienza molto positiva, d’altra parte è veramente una di quelle norme win-win: ci guadagnano il cittadino, l’ambiente, la sicurezza, l’impresa e l’intero sistema economico italiano perchè naturalmente ciò determina un afflusso di economia, liquidità e Dio solo sa se ce n’è bisogno. Nel Recovery Fund abbiamo messo 20 milioni di euro, in parte a copertura di quanto già si spenderà e in parte per allungarlo temporalmente. Per riassumere: partita molto aperta, legge buona e positiva, grande impegno della maggioranza attuale di finanziarla il più possibile.”

Alfonso Pecoraro Scanio | Presidente Fondazione UniVerde

«Occorre certificare e fare in modo che le proposte che verranno avanzate in Italia, e negli altri Paesi, per il Next Generation EU abbiano un’effettiva validità per la transizione energetica, il contrasto al cambiamento climatico e la creazione di un modello di sviluppo davvero sostenibile per l’Europa».

Claudia Segre | Direttrice del Global Thinking Foundation

«Come è possibile fare un salto normativo, strutturale e culturale quando dobbiamo affrontare dei limiti oggettivi nell’urbanistica di oggi? Abbiamo un patrimonio urbano di stabili storici con dei limiti e dei vincoli. Abbiamo dei vicoli urbani nei piani regolatori che non permettono conversioni. Abbiamo i vincoli ambientali delle zone sismiche. C’è un disallineamento tra il catasto e quello che è depositato in Comune e molto spesso il Comune non solo è sprovvisto di dati, ma in più sono tutti dati cartacei perché il processo di digitalizzazione nei Comuni non è ancora arrivato. L’implementazione delle soluzioni urbane intelligenti si basano sulla capacità di tutti gli attori di essere messi insieme (urbanisti, architetti, ingegneri), nella responsabilità dei politici e quello che fa GBC Italia con i rating system, le certificazioni che sono fondamentali. Il problema è che dobbiamo lasciare alle nuove generazioni una mappa fattuale dove le buone pratiche si uniscano alle normative e alle linee guida per una costruzione che sia di rigenerazione. Un cambio di paradigma è necessario altrimenti il green new deal ce lo scordiamo».

Fabrizio Capaccioli | Vice presidente di GBC Italia

«Il climate finance è uno strumento imprescindibile per contrastare il cambiamento climatico. bisogna guardare all’edificio in maniera organica ed olistica. Gbc Italia ha radici solide. i nostri standard s’ispirano a quelli americani e sono molto robusti. vorremmo essere un punto di riferimento per le politiche energetico ambientali sia per lo sviluppo sia per la diffusione di questi principi».

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