Ance Brescia | Rimodulazione Pnrr

Deldossi: “Sbagliato eliminare le risorse per dissesto e rigenerazione”

I costruttori edili bresciani si esprimono contro la riorganizzazione del Piano del Pnrr proposta dal ministro Raffaele Fitto. In discussione i fondi depennati di circa 1,3 miliardi di euro destinati ai Comuni per la gestione del rischio di alluvione e dissesto idrogeologico.

Tagliati circa 15,9 miliardi di euro di risorse, dopo la presentazione della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza avanzata in cabina di regia dal Governo italiano. Nello specifico il programma di spending review proposto nelle scorse settimane ritira, oltre agli altri fondi, quasi 1,3 miliardi di euro destinati ai Comuni per la riduzione del rischio idrogeologico.

Una mossa che viene contestata fortemente da Ance Brescia, come dichiarato dal presidente Massimo Angelo Deldossi che esprime con solerzia il proprio dissenso.

Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia

Massimo Angelo Deldossi | Presidente Ance Brescia

«Alla luce degli eventi climatici estremi che hanno colpito la Lombardia nell’ultimo periodo, la riorganizzazione delle risorse proposta appare una scelta scellerata. È bastato un colpo di penna a eliminare risorse essenziali, per le quali i Comuni si sono già attivati, investendo in interventi urgenti rivolti al territorio e non più procrastinabili, visti anche i continui eventi calamitosi ai quali siamo soggetti».

La situazione lombarda, sotto tale aspetto, risulta particolarmente delicata e, nello specifico, un occhio di riguardo è da rivolgere al territorio bresciano, ricco di laghi e fiumi. Secondo l’ultimo rapporto Ispra, l’istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza ambientale, risalente al 2021, circa 300mila persone, ossia un terzo della popolazione complessiva, vivono in zone soggette a rischio alluvioni o frane. Di cui 40 mila si trovano in aree a rischio idraulico elevato.

Nel dettaglio, quasi 17 mila famiglie e ben 9 mila edifici sono soggetti a rischio alluvioni, mentre il pericolo frane riguarda 5mila famiglie. Fra i sorvegliati speciali compaiono i comuni siti nelle zone lacustri. La rimodulazione del Pnrr coinvolge anche altre voci del programma. Infatti, i Comuni vedono negarsi ben 3,3 miliardi di possibili risorse da investire per la rigenerazione urbana e 2,49 miliardi per i piani urbani integrati.

A ben poco sono servite le rassicurazioni dell’Esecutivo, che avvisa che i fondi verranno recuperati tra fondi di coesione, revisione del Piano nazionale complementare e risorse nazionali.

Deldossi con un messaggio di apertura verso una rimodulazione più equa delle risorse che non penalizzi interventi urgenti per la sicurezza dei cittadini e del territorio: «Non condividiamo questa scelta, ma ci mettiamo a disposizione sin da ora per aprire un costruttivo confronto con il ministro Raffaele Fitto, fiduciosi che si guarderà alle reali necessità del Paese».

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