Lavoro | Edilizia

Contratto edilizia: approvata la piattaforma unitaria Feneal, Filca, Fillea

L’Assemblea dei quadri e delegati Feneal, Filca e Fillea, tenutasi ieri, ha approvato all’unanimità la piattaforma unitaria dei sindacati, rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia. La funzione della piattaforma è quella di qualificare il settore delle costruzioni nel segno della sostenibilità e della valorizzazione delle professionalità, ponendo al centro i temi dell’innovazione, della regolarità e della sicurezza.

Più formazione, più sicurezza, più benessere, più qualificazione professionale, più trasparenza e legalità, giusto salario. Queste le parole d’ordine della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia.

Sono circa 700 i quadri e delegati Feneal Filca Fillea che ieri, martedì 9 marzo, si sono collegati in video conferenza da tutta Italia per discutere e approvare la piattaforma, alla presenza dei segretari generali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Panzarella, Turri, Genovesi. L’assemblea ha restituito un esito positivo, con voto unanime a favore della piattaforma.

Vito Panzarella di FenealUil, Franco Turri di Filca Cisl e Alessandro Genovesi di Fillea Cgil.

Inoltre, nella giornata di lunedì 8 marzo, si è concluso positivamente, in tutti i territori, il percorso di informazione e consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che hanno espresso il loro voto sulle proposte unitarie attraverso le assemblee svoltesi nel corso dell’ultimo mese, in parte in presenza, in parte in modalità telematica.

Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi | Segretari generali FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil

«L’anno appena trascorso e la fase della pandemia ancora in atto saranno ricordati come uno dei periodi più difficili della storia moderna. Oltre alle migliaia di vittime che il Covid continua a causare, ci troviamo di fronte un Paese profondamente indebolito sia sul piano economico che sul piano sociale, e dove le fragilità già presenti si sono ampliate. Mai come ora però, il nostro settore si trova di fronte ad una svolta epocale. Gli ingenti investimenti pubblici e privati, finanziati per la gran parte dalle risorse del Recovery plan, non vanno sprecati ma sfruttati al massimo per favorire quel rilancio produttivo e occupazionale, sostenibile e socialmente più giusto, che dovrebbe condurre a una ripresa dell’economia e alla crescita del Pil anche grazie al ruolo propulsivo del comparto edile. La piattaforma, che ora sarà inviata a tutte le controparti con la richiesta di dare inizio al negoziato, pone al centro i temi dell’innovazione, della regolarità e della sicurezza, per qualificare il settore delle costruzioni nel segno della sostenibilità e della valorizzazione delle professionalità. Per questo occorre un investimento straordinario sulla formazione e sulle scuole edili, guardando al green building, alle nuove tecniche costruttive e ai nuovi materiali. Così come va rilanciata un’azione per la salute e sicurezza, perché non è possibile che, appena il settore riprende, aumentino gli incidenti mortali nei cantieri. Occorre qualificare il settore qualificando l’impresa, con una occupazione di qualità e regolare. Tra le proposte più importanti, anche in coerenza con i recenti accordi dell’11 dicembre e del 22 gennaio per una maggiore occupazione nelle opere pubbliche nel pieno rispetto dei contratti edili, c’è sicuramente il contratto di cantiere da applicare a tutti coloro che svolgono lavorazioni edili, per garantire gli stessi diritti e le stesse tutele ed evitare fenomeni di dumping contrattuale. Sul piano della regolarità chiediamo maggiori vincoli e verifiche, come l’obbligo della denuncia in Cassa edile per ogni singolo cantiere, così come quello del cartellino di riconoscimento per ogni addetto. Ed ancora regolamentazione dello smart working per gli impiegati, qualificazione dei livelli più bassi, attenzione ai lavoratori immigrati, per assicurare che diritti e tutele riguardino tutti senza alcun tipo di distinzione. Revisione dell’inquadramento per rendere il settore attrattivo anche per i giovani e lotta al sotto inquadramento, più formazione e sicurezza per rendere il cantiere un luogo sempre più sicuro e garantire formazione e crescita professionale con l’aumento del contributo a carico delle aziende e il rafforzamento delle visite tecniche di cantiere, l’estensione delle 16 ore di formazione prima dell’assunzione e la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori. Fondamentali, poi, le richieste sul piano della contrattazione di II livello, della congruità, della regolarità e della lotta al dumping. Per questo chiediamo un aumento dello 0,70 di versamenti a carico azienda, l’aumento delle diverse indennità contrattuali e un aumento di 100 euro al parametro 100». (vb)

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