Sisma 2009 | Edifici pubblici

Il 22 giugno sarà riconsegnato a L’Aquila Palazzo dell’Emiciclo

Il sistema d'isolamento sismico adottato per l’edificio dell’Emiciclo è formato da 61 dispositivi di tipo elastomerico, cui si affiancano 47 appoggi scorrevoli multidirezionali, ovvero delle slitte; per l’edificio dell’ex Gil sono 46 i dispositivi elastomerici, cui si affiancano 43 appoggi scorrevoli.

Il 22 giugno 2018 verrà riconsegnato a L’Aquila il cantiere dell’Emiciclo, attuale sede del Consiglio regionale dell’Abruzzo, edificio gravemente danneggiato dal sisma aquilano del 6 aprile 2009.

Palazzo dell’Emiciclo | Opera dell’arch. Carlo Waldis, si presenta con un ricco portico di stile ionico a forma semicircolare. Il piano superiore, di stile corinzio, posa su una larga terrazza corrispondente al portico sottostante e offre al visitatore uno splendido panorama. Nel mezzo del porticato due bassorilievi e, alle estremità del medesimo, due aquile. L’ing. Carlo Cardilli, nel 1929, fu incaricato del progetto per la realizzazione nelle vicinanze del Palazzo dell’Esposizione della Casa del Balilla. Il sito scelto fu quello adiacente alla strada che conduceva alla basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Si tratta della prima riconsegna di un palazzo a destinazione pubblica che avviene dal sisma sul quale è stato svolto un importante lavoro di restauro conservativo e sono state impiegate innovative soluzioni antisismiche riassumibili in quattro grandi scelte tecniche:

  1. drastico abbassamento dell’accelerazione alla base dell’edificio tramite isolamento
  2. riqualificazione delle parti storiche e monumentali
  3. nuove soluzioni per il miglioramento energetico e sostenibilità ambientale
  4. reintegrazione del complesso regionale con lo spazio urbano e il centro storico dell’Aquila.

I danni provocati dal sisma del 2009

Il terremoto del 6 aprile 2009 aveva provocato nella sede del Consiglio Regionale Emiciclo e nell’ex Gil Maschile un livello di danneggiamento estremamente grave e diffuso fino a determinare una condizione di dissesto prossima al crollo.

Obiettivi del cantiere sono stati la tutela e la valorizzazione degli aspetti architettonici e monumentali da un lato e dall’altro garantire un livello di protezione sismica adeguato per l’attività istituzionale.

La struttura della Palazzina dell’Emiciclo è molto complessa dal punto di vista della planimetria, in particolare la sua estensione in superficie è davvero considerevole. Frutto di modificazioni dell’impianto originario con l’aggiunta dell’emiciclo frontale da cui prende, appunto, il nome.

Sebbene, quindi, la struttura poteva essere di minor vulnerabilità, essendo limitate le altezze fuori terra rispetto alla palazzina dell’ex Gil, la grande vastità dell’edificio, la sua articolazione in pianta e soprattutto l’emiciclo posto sul fronte del fabbricato determinano nelle sue appendici un’eccentricità tra masse e rigidezze davvero considerevole.

Il colonnato dello stesso Emiciclo, per esempio, è elemento strutturale incapace di offrire resistenza a taglio, né tantomeno a presso flessione: rappresenta, in fase sismica, un elemento inerziale che porta le masse dell’impalcato di copertura a sollecitare le parti terminali provocando inevitabilmente il collasso.

Particolarmente grave era il dissesto delle estremità dell’Emiciclo dove solo il puntellamento ha con grande probabilità scongiurato il definitivo crollo. La navata della ex chiesa, così come le strutture dell’antica corte, sono prive ovviamente di setti trasversali e il rapporto tra superfici (masse) e pareti sismoresistenti, anche in questo caso, è ampiamente deficitario come dimostrava il quadro fessurativo ampio e diffuso.

Il progetto

Il complesso della sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo rappresenta un esempio di sedimentazione architettonica e stilistica di assoluto rilievo nel panorama dei complessi aquilani.

Alla mutazione storica dei manufatti occorre aggiungere la continua reinterpretazione degli spazi che è stata fatta negli ultimi decenni nel tentativo di adeguare al meglio le caratteristiche prestazionali del complesso alle esigenze dell’organizzazione amministrativa.

Il terremoto del 6 aprile 2009 ha cristallizzato un assetto che rappresenta il risultato degli ultimi interventi sostanziali che, nel primo quinquennio del 2000, hanno prodotto una profonda rivisitazione dell’edificio ex Gil, dei suoi giardini e del legame logistico con l’Emiciclo.

Come purtroppo accade con una certa frequenza nella riutilizzazione di spazi storici, la riconversione dell’ex complesso conventuale ha tenuto conto solo in parte del pregio storico e architettonico dell’antica chiesa e degli spazi esterni; soprattutto il portico che, in facciata, nobilita tutto il complesso ed esprime con chiarezza l’appartenenza dell’edificio religioso allo spazio urbano, secondo una visione storica riconfermata nei piani del primo Novecento, risulta oggi isolato dal contesto della città e impossibilitato a esprimere la sua presenza monumentale.

L’isolamento sismico dal terreno

Per l’adeguamento sismico si è intervenuti invertendo i termini del problema: non la ricerca dell’incremento della resistenza dell’edificio a equilibrare le spinte sismiche ma, viceversa, la riduzione della sollecitazione isolando alla base l’edificio dal terreno.

Le opere intervengono in maniera incisiva al di sotto del piano di calpestio del piano terra, concentrando quasi esclusivamente alle fondazioni l’invasività dell’opera, salvo poi ricondurre l’intervento di recupero nella parte in elevazione a una semplice riparazione, o meglio restauro, delle parti strutturali e non, danneggiate dal sisma.

L’abbattimento drastico dell’accelerazione alla base dell’edificio, attraverso l’isolamento, ha consentito di ridurre al minimo gli interventi di rafforzamento nella parte di elevazione e, di conseguenza, limitare l’invasività dell’intervento stesso alla parte di minor pregio del fabbricato in oggetto, ovvero le fondazioni.

Le fasi esecutive hanno previsto, in prima istanza, una riparazione degli elementi strutturali murari più precari, al fine di limitare le condizioni di rischio. Il sistema d’isolamento adottato per l’edificio dell’Emiciclo è formato da 61 dispositivi di tipo elastomerico, cui si affiancano 47 appoggi scorrevoli multidirezionali, ovvero delle slitte; per l’edificio dell’ex Gil sono 46 i dispositivi elastomerici, cui si affiancano 43 appoggi scorrevoli.

Chi ha fatto Cosa

Esecuzione dei lavori: l’intervento di ristrutturazione e riqualificazione ha interessato una superficie di circa 6000 metri quadri per un importo di aggiudicazione dei lavori pari a 8.833.164,85. I lavori sono stati affidati al Raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Rosa Edilizia srl, Ricci Guido srl ed Elettroidraulica Silvi snc.
Responsabile progettazione: ing. Riccardo Vetturini; Ingenium società d’ingegneria
Strutture: ing. Riccardo Vetturini, ing. Giacomo Di Marco, ing. Walter Cecchini
Progetto architettonico: prof. arch. Lucio Zazzara, ing. Giacomo Di Marco
Coordinatore per la sicurezza: geom. Gabriele Mantini
Impianti: ing. Antonello Bottone
Restauratrice: dott.ssa Jenny Rolo
Geologo: dr. Gaudenzio Leonardis
Consulente strutture: prof. ing. Antonio Borri
Consulente archeologia: dott.ssa Roberta Leuzzi
Tempistica cantiere: finanziamenti Cipe marzo 2013; indizione gara giugno 2013; aggiudicazione gara novembre 2014; conclusione ricorsi amministrativi settembre 2015; inizio lavori novembre 2015; fine lavori giugno 2018

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