Costruzioni | Governo

Il decreto sblocca cantieri mercoledì in Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme ai Ministri Di Maio e Toninelli hanno illustrato le linee generali del decreto che andrà in Consiglio dei Ministri mercoledì. Il decreto legge sblocca cantieri vanta conferme e novità, risultate dal confronto emerso tra Lega e M5S, posizioni comuni che si possono considerare ormai acquisite.
Giuseppe Conte | Presidente del Consiglio dei Ministri.

Giuseppe Conte | Presidente del Consiglio dei Ministri

«Siamo al lavoro su più fronti con l’obiettivo di approvare un decreto sblocca cantieri che possa dare la necessaria accelerazione alle varie opere pubbliche e private che procedono troppo lentamente o sono bloccate da anni. Abbiamo avuto incontri serrati e molto costruttivi con Regioni, Comuni e Province, con i costruttori edili, con industriali, imprese e rappresentanti del mondo dell’artigianato, con i sindacati, con le professioni. Abbiamo ascoltato i loro suggerimenti, accolto i loro apprezzamenti e dato disponibilità a ulteriori occasioni di incontro, sul piano tecnico, quanto sul decreto sblocca cantieri che approveremo la prossima settimana, tanto sulla più ampia riforma del codice degli appalti. Vogliamo fare in fretta, ma soprattutto vogliamo fare bene. Semplificare, velocizzare, sbloccare. Lo facciamo con questo decreto, ma lo facciamo anche andando cantiere per cantiere, da nord a sud, per provare a risolvere i problemi concreti. Si riparte dal Piemonte, con il sopralluogo sull’autostrada Asti-Cuneo, i cui lavori sono ancora fermi».

Conferme e novità del provvedimento

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con i ministri Di Maio e Toninelli ha illustrato le linee generali del decreto definito Sblocca Cantieri atteso per mercoledì in Consiglio dei Ministri.

Il decreto legge vanta conferme e novità, risultate dal confronto emerso tra Lega e M5S, posizioni comuni che si possono considerare ormai acquisite.

A cominciare dalla progettazione semplificata, solo definitiva e non più esecutiva, per tutte le manutenzioni, ordinarie e straordinarie, che non richiedano interventi di rinnovo e di sostituzione di parti strutturali di opere o di impianti.

I lavori potranno essere affidati sulla base del progetto definitivo, costituito almeno da una relazione generale, dall’elenco dei prezzi unitari delle lavorazioni, dal computo metrico-estimativo, dal piano di sicurezza.

Il progetto esecutivo individuerà compiutamente i lavori da realizzare e conterrà tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio delle autorizzazioni oltre la quantificazione definitiva del cronoprogramma e del limite di spesa per la realizzazione.

Si tratterà di un progetto definitivo rafforzato in quanto costituito anche già dal piano di sicurezza e di coordinamento con l’individuazione analitica dei costi della sicurezza da non assoggettare a ribasso.

Altra conferma riguarda lo stop al rito super accelerato, attualmente pendente in Corte Costituzionale che, secondo il Governo, rischia di compromettere il diritto di difesa prevedendo ulteriori oneri in capo alle imprese, oggi costrette a impugnare immediatamente le ammissioni e le esclusioni degli offerenti entro 30 giorni dalla pubblicazione sul profilo della stazione appaltante. Una volta decorso il termine, ammissioni ed esclusioni non possono più essere contestate.

Tra le novità del decreto anche i nuovi criteri per la nomina dei commissari di gara. In caso di affidamento dei contratti per servizi e forniture d’imposto inferiore alle soglie comunitarie e per lavori d’importo inferiore a 1 milione di euro, le stazioni appaltanti potranno nominare tutti i commissari, compreso il presidente, scegliendoli tra i propri dipendenti o tra il personale di altre stazioni appaltanti rispettando il principio di rotazione. Stessa cosa per gli appalti di lavori d’importo superiore al milione di euro e inferiore alle soglie comunitarie o per le procedure di lavori, forniture e servizi superiori alle soglie svolte interamente su piattaforme telematiche di negoziazione. In questo caso il presidente verrà estratto a sorte dall’albo Anac.

Eliminato l’obbligo di trasmettere al tavolo tecnico dei soggetti aggregatori della domanda l’elenco degli acquisti oltre il milione di euro previsti da programma biennale di ogni amministrazione.

Possibilità per le stazioni appaltanti di non ricorrere alla procedura del concorso di progettazione o del concorso d’idee per lavori di particolare rilevanza dal punto di vista ambientale-paesaggistico, storico-artistico e architettonico. Tutto questo per accelerare l’avvio delle opere urgenti già oggetto di finanziamento ma ora bloccato.

Nei contratti sottosoglia le stazioni appaltanti potranno esaminare le offerte tecniche ed economiche prima di effettuare la verifica dei requisiti di carattere generale e di idoneità e capacità degli offerenti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here