Città | Rifunzionalizzazione

Il recupero di Campo Marzo, lo storico parco urbano di Vicenza

Nell’obiettivo generale di aumentare la qualità della vita dei cittadini il Comune di Vicenza ha promosso uno studio di fattibilità per la riqualificazione di Campo Marzo, lo storico parco urbano di Vicenza, nell’ottica di ricucire non solo le parti di città, ma anche i legami tra i cittadini, i decisori, le generazioni e le funzioni insediate. Ne è nato il Piano delle ricuciture, come è stato chiamato lo studio realizzato dallo Studio Ermentini e dallo Studio Gabbiani&Associati.

In pieno lockdown nel 2020, Vicenza ha deciso di riappropriarsi di un pezzo di città in parte perduto all’utilizzo. È iniziato così un lungo processo di presa di conoscenza e di progetto del futuro del più grande Parco urbano della città con i suoi 180.000 mq fatti non solo di aree verdi, ma anche di edifici, monumenti, vie, piazze, attività, abitazioni, servizi…

Il progetto di rifunzionalizzazione di Campo Marte nel suo insieme sviluppato dagli studi Ermentini e Gabbiani Associati di Vicenza.

Campo Marzo di Vicenza, oltre che grande parco, è la porta naturale del centro storico del capoluogo, posto com’è in uno spazio di collegamento tra il nucleo antico della città e le stazioni delle ferrovie e degli autobus.

Ancora molto frequentato fino a qualche anno fa, era il luogo storico tradizionale per le passeggiate urbane, per il ritrovo delle giovani coppie, per le corse degli animali domestici, per le passeggiate familiari e per l’avviarsi a salire a piedi sui colli che lambiscono la città, in particolare verso il santuario dl Monte Berico, che un progetto urbanistico di Francesco Muttoni collegava al Parco attraverso dei lunghi porticati, che accompagnano ancor oggi le camminate sulle pendici della collina.

La situazione è mutata negli ultimi decenni, tanto che oggi il Campo soffre di problemi di degrado e di scarsa sicurezza, problemi che hanno condotto inesorabilmente a un progressivo allontanamento dei vicentini e alla sotto – utilizzazione dell’area.

Nell’obiettivo generale di aumentare la qualità della vita dei cittadini cercando di abbattere le separazioni, il Comune di Vicenza ha promosso quindi uno studio di fattibilità per la riqualificazione del Campo, nell’ottica di ricucire non solo le parti di città, ma anche i legami tra i cittadini, i decisori, le generazioni e le funzioni insediate.

Quello che poteva essere soltanto un progetto di arredo urbano, è diventato una visione innovativa e strategica della città futura, attraverso la reinterpretazione e la ricucitura delle relazioni urbane. Un parco in città vive non solo delle fronde, dell’ombra, dell’acqua, degli animali e degli aspetti naturali, ma anche di quelli antropici che sono parte del suo habitat.

Le interferenze tra naturale e artificiale sono state affrontate secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che si rivelano sempre più urgenti in un mondo globalizzato di 7 miliardi esseri umani.

Il lavoro quindi è stato innanzitutto conoscere sul posto con sopralluoghi, raccolta di testimonianze, ricerche d’archivio, in un dialogo serrato con la città, i valori in campo: le persone che abitano, attraversano, frequentano, lavorano in questo giardino e lungo i suoi margini.

Vicenza è una piccola città, che però è anche il secondo polo italiano per esportazioni manifatturiere. È un centro fortemente integrato nella rete produttiva internazionale ed è al contempo da un punto di vista culturale, una piccola capitale dell’architettura, patria di Andrea Palladio. Cultura e impresa e cultura d’impresa sono le cifre che distinguono Vicenza, già candidata a capitale della cultura 2024, nel panorama della provincia italiana.

In tale ottica lo studio di fattibilità ha considerato nuove funzioni e connessioni come la chiave della rinascita di quello che è stato chiamato il Quartiere Verde, già ricco di innumerevoli valori e potenzialità inespresse.

Ne è nato quindi il Piano delle ricuciture, come è stato chiamato lo studio realizzato dallo Studio Ermentini e dallo Studio Gabbiani&Associati, in una visione globale dell’ambito preso in esame, individuato come un Sistema, in cui proporre alcuni temi progettuali urgenti:

  • la mobilità dolce e pubblica;
  • la viabilità di contorno e i parcheggi;
  • le attività all’aperto, lo sport e l’esercizio fisico, il gioco;
  • la sicurezza, l’illuminazione e i servizi informativi;
  • le funzioni miste, commerciali, terziarie, residenziali, i servizi;
  • gli arredi urbani, le attrezzature e i materiali da impiegare;
  • l’accessibilità;
  • la biodiversità, la valorizzazione del verde, delle alberature, dell’acqua.

I provvedimenti generali, che poi sono calati in ciascuna parte del sistema in un quadro unitario, mirano a eliminare il traffico e gli attraversamenti all’interno delle aree verdi oggi separate che vengono così a riconnettersi. Il Piano favorisce la mobilità dolce e pubblica all’interno dell’area e mira a servire il contorno con la viabilità carrabile e parcheggi di interscambio.

Fondamentale è la rifunzionalizzazione che rende vivente questo corpo, portando le persone a frequentare parti oggi abbandonate, anche se naturalisticamente molto belle. Per fare ciò si è pensato di creare aree verdi meditative, zone gioco, per lo sport, per la didattica, per l’intrattenimento, cercando di favorire la compresenza di persone diverse per età, cultura, provenienza, estendendo l’utilizzo il più possibile nell’arco della giornata e delle stagioni.

Il tutto attraverso interventi leggeri, rispettosi dei valori storico artistici e naturali, e piccoli manufatti disseminati nell’area e lungo i percorsi, a servizio dei frequentatori.

L’accessibilità di tutte le parti è volta a rendere facile, gradevole e desiderabile l’uso per tutti: bambini, anziani, disabili e famiglie. Accessibilità intesa in senso lato non solo come assenza di barriere fisiche, ma anche come provvedimenti circa l’illuminazione, la sicurezza e i servizi informativi per turisti e abitanti.

Lo studio individua quindi 10 Luoghi che costituiscono i punti focali sui quali sono maggiormente definiti e concentrati, anche a scopo esemplificativo e metodologico, i suggerimenti più incisivi di ricucitura urbana.

Si tratta della parte più direttamente propositiva di questo Studio, quella che delinea “il disegno” che s’intende proporre: quella che attualizza il piano d’azione unitario, articolandolo nelle sue singole parti.

I 10 Luoghi, corrispondono anche a 10 possibili fasi d’intervento, all’interno di linee guida coerenti, in modo da consentire all’amministrazione comunale anche un’attuazione per parti, a seconda dei programmi economici, senza perdere di vista il risultato complessivo finale.

Dagli interventi su questi singoli punti scaturiranno le “scintille”, che dovranno innescare un processo più complesso e articolato, che gradualmente avrà l’effetto di ricucire la trama strappata tra il Campo Marzo e la Città e di vitalizzare in prospettiva l’intero insieme urbano.

Si potrà uscire dalle crisi amando e apprezzando la vita più di prima, con maggiore voglia di reagire e fare insieme, forse con un sentimento d’accresciuta solidarietà.

Chi ha fatto Cosa

  • Committente: Comune di Vicenza
  • Progetto: Studio Ermentini e Studio Gabbiani & Associati.

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