Punti di Vista | Luigi Di Carlantonio, Presidente Andil

Il rilancio delle costruzioni per un’Italia più sicura e sostenibile

Il settore dei laterizi è costantemente impegnato nella proposizione delle migliori soluzioni costruttive e delle competenze tecniche del sistema industriale, da mettere a disposizione del Paese. È per questo che l’Andil ha ritenuto necessario promuovere una filosofia dell’abitare, che rispetti le specificità del nostro territorio e che esalti le qualità e le eccellenze del made in Italy con un modello abitativo che unisce passato e futuro dell’edilizia italiana e punta a un edificio antisismico, efficiente energeticamente, confortevole e salubre.

Speciale #Saie 2018 | #Tecnologie per l’#Edilizia e l’#AmbienteCostruito4.0

Luigi Di Carlantonio | Presidente Andil.

L’economia italiana è trascinata dall’export, ma è la domanda domestica che dev’essere rafforzata. Questo comporta che per i settori, come quello delle costruzioni, fortemente condizionato dagli investimenti nel Paese, la ripresa ancora non c’è e conseguentemente viene penalizzata anche l’occupazione, in quanto queste imprese operano sul territorio.

Oggi il livello delle nuove abitazioni è al minimo storico: poco più di 80mila nuove case nel 2017, erano 340mila nel 2007, il 75% in meno. Eppure c’è tanto da fare. Potenzialmente c’è lavoro per più di una generazione, laddove c’è da mettere in sicurezza il vetusto patrimonio edilizio, da ammodernare e ingrandire le città, come avviene nel mondo, e da riqualificare le degradate periferie.

L’Italia è sconvolta da continui terremoti e da altri disastrosi eventi climatici e l’effetto sui danni materiali e sulle persone è direttamente proporzionale all’età del patrimonio edilizio e alle sue condizioni strutturali.

La vetustà delle nostre infrastrutture (come dimostrato dai recenti crolli di ponti, strade e cavalcavia) e del nostro patrimonio edilizio è sotto gli occhi di tutti: il 68% degli edifici in Italia ha oltre 40 anni; oltre 6 milioni di essi (su 14 milioni) sono esposti a rischio sismico classificato elevato e medio-alto, 500mila a rischio elevato e molto elevato di frana e quasi 500mila a rischio alluvionale. Occorre cambiare passo e cambiare approccio.

Dalla logica della gestione dell’emergenza a quella della programmazione. L’emergenza costa allo Stato 3,5 miliardi all’anno e questo significa che la ricostruzione del Paese, immaginata con un piano di 30 anni, potrebbe già contare sulla disponibilità di un investimento complessivo di 100 miliardi.

Senza considerare che le misure d’incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a 264 miliardi di euro, con un saldo positivo per lo Stato di 8,8 miliardi di euro. Gli incentivi fiscali eco e sisma bonus sono infatti ottimi strumenti, ma evidentemente ancora non sono sufficienti.

Va riqualificato l’esistente con il coraggio di demolire e ricostruire, nel rispetto del consumo di suolo (a saldo) nullo, che non può essere declinato come un freno alle nuove costruzioni, ma come una spinta al riuso e alla rigenerazione.

Oggi ci sono nuove tecnologie costruttive e materiali e nuovi strumenti per la progettazione (Bim), ma la loro rapida diffusione nelle costruzioni potrà avvenire solo innalzando il livello delle competenze e dell’organizzazione.

È fondamentale l’impegno dello Stato nella programmazione e nella gestione dell’intervento di ricostruzione e rinnovo del Paese. Si tratta di un’operazione win-win che porta a riqualificare il Paese e far crescere l’economia italiana. Occorre quindi riaccendere il motore dell’industria delle costruzioni, predisponendo un piano nazionale di cura, messa in sicurezza e rimodernamento che valorizzi la cultura costruttiva del Paese e che conservi l’identità dei territori e dei nostri paesaggi.

Il settore dei laterizi è costantemente impegnato nella proposizione delle migliori soluzioni costruttive e delle competenze tecniche del sistema industriale, da mettere a disposizione del Paese. È per questo che l’Andil ha ritenuto necessario promuovere una filosofia dell’abitare, che rispetti le specificità del nostro territorio e che esalti le qualità e le eccellenze del made in Italy con un modello abitativo che unisce passato e futuro dell’edilizia italiana e punta a un edificio antisismico, efficiente energeticamente, confortevole e salubre.

La sicurezza per case, scuole e per tutto il patrimonio nazionale costruito è un must e il laterizio, con le sue qualità e potenzialità, è un forte alleato contro il rischio sismico. Per le sue caratteristiche strutturali, è tra i migliori materiale per l’edilizia, ad altissima durabilità e affidabilità, identitario del costruire italiano.

Ancor oggi il laterizio dimostra di evolversi grazie a sistemi innovativi e brevettati sviluppati per rendere gli edifici resistenti ai più violenti terremoti (progetto Insysme), con elevate prestazioni energetiche (progetto LifeHerotile). Non si può tralasciare, infine, ciò che si prospetta all’orizzonte ovvero l’”edilizia digitale”, per la quale la progettazione BIM sarà la base per un cantiere 4.0.

È già realtà in alcuni Paesi l’uso di robot e di stampanti 3D per automatizzare la costruzione, l’impiego di droni per il monitoraggio del cantiere. La realtà aumentata e la realtà virtuale saranno sempre più diffuse, utili strumenti per trasferire più facilmente le informazioni tecniche; abbiamo avuto un esempio applicato ai laterizi all’ultima edizione del Saie 2016.

Anche su tali temi, Andil è particolarmente impegnata e opera attivamente nei tavoli normativi, avendo avuto la lungimiranza di contribuire al progetto Innovance per la prima piattaforma nazionale digitale delle costruzioni.

di Luigi Di Carlantonio, Presidente Andil
Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi

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