Commissioni Finanze e Attività produttive | Spa salva imprese

Imprese in crisi: Casse di previdenza e Spa salva imprese a supporto dell’imprenditoria

L’articolazione delle categorie di azione e delle tipologie di strumenti finanziari, insieme alla definizione dell’organizzazione del governo societario, saranno tese a favorire la raccolta delle risorse tra investitori di tipologie diversificate.

Le Casse di previdenza potranno essere d’aiuto alle imprese in difficoltà: infatti, potranno partecipare al capitale della Spa salva imprese, società per la patrimonializzazione e ristrutturazione delle imprese in crisi, prevista dall’art. 7 del dl 3/2015 (relativo alle banche popolari), insieme a Inail e Inps. È stato approvato nel corso dei lavori presso le Commissioni Finanze a Attività produttive della Camera l’emendamento che estende la partecipazione al capitale della società che si andrà a formare anche agli enti previdenziali, purché in quota minoritaria.Crisi-1-T1

La norma stabilisce che il Governo promuova la sottoscrizione del capitale sociale da parte di investitori professionali e istituzionali, sottoscrizione agevolata dal fatto che gli investitori potranno avvalersi della garanzia dello Stato.
In base a quanto previsto dall’art. 7 del dl 3, la sottoscrizione del capitale azionario della società, con eventuale emissione di azioni anche di diversa categoria, come l’apporto al patrimonio netto tramite strumenti finanziari di diversa tipologia, avverrà nel quadro di un progetto ad esecuzione progressiva. L’articolazione delle categorie di azione e delle tipologie di strumenti finanziari, insieme alla definizione dell’organizzazione del governo societario, saranno tese a favorire la raccolta delle risorse tra investitori di tipologie diversificate.
L’approvazione dell’emendamento ha fatto sì che la società che si andrà a costituire non vada ad operare più solo per il rilancio di imprese industriali ma agisca su tutti i fronti. Scopo della creazione dell’organismo è quello di contribuire ad un nuovo avvio delle attività, con sede in Italia, che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali, siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato ma necessitino di ridefinizione della struttura finanziaria o di adeguata patrimonializzazione e di interventi di ristrutturazione.
Entro questa settimana le Commissioni dovrebbero riuscire a concludere i lavori al testo del decreto legge in modo da arrivare in aula parlamentare e poi arrivare all’esame del Senato.

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