Punti di Vista | Pietro Bianchi, Direttore Tecnico DVision Architecture

La centralità dell’impresa di costruzione nel processo di digitalizzazione del settore

Pietro Bianchi su DVision Architecture. Costituita nel 2015 a Brescia, l'azienda è formata da 35 professionisti specializzati negli ambiti dell’architettura e dell’ingegneria. Fin dall’inizio dell’attività è stata coniugata la progettazione architettonica con il digital design e lo sviluppo di procedure Bim, settore in cui abbiamo anticipato il mercato, scommettendo proprio sulla trasformazione digitale del processo costruttivo.
Pietro Bianchi | Direttore tecnico DVision Architecture.

Nel mese di febbraio si è tenuta a Milano, presso la sede di Ance Lombardia, una seduta della commissione “Tecnologia, innovazione e ambiente”, coordinata dall’ing. Massimo Deldossi, presidente Ance Brescia e amministratore delegato Deldossi Costruzioni, a cui DVision Architecture è stata invitata a partecipare per un approfondimento sul tema della digitalizzazione e l’applicazione di metodologie innovative al servizio dei cantieri.

Angelo Massimo Deldossi | Presidente Ance Brescia.

«Come Ance siamo impegnati nella sensibilizzazione delle imprese medio piccole sul tema della transizione digitale – ha spiegato Massimo Deldossi, aprendo l’incontro a Milano. Secondo il rapporto Mckinsey’s Global Digitization Index del 2018, il 40% delle imprese edili usa ancora carta e penna, un dato che indica la riluttanza delle aziende ad abbandonare i vecchi metodi di comunicazione per passare al digitale. Perciò abbiamo voluto al tavolo la società di progettazione DVA, in prima linea sul tema, per una testimonianza diretta su quali siano le principali richieste delle imprese ai progettisti che operano con la digitalizzazione e con il Building Information Modelling (Bim) e sui vantaggi offerti da questa metodologia».

Costituita nel 2015 a Brescia, DVision Architecture è formata da 35 professionisti specializzati negli ambiti dell’architettura e dell’ingegneria, con competenze diversificate. Fin dall’inizio dell’attività è stata coniugata la progettazione architettonica con il digital design e lo sviluppo di procedure Bim, settore in cui abbiamo anticipato il mercato, scommettendo proprio sulla trasformazione digitale.

La rapida crescita della nostra realtà è il risultato di questa visione, che punta ad una sintesi tra cultura tecnica, sensibilità architettonica e metodologia innovativa. È grazie a questo approccio che abbiamo avuto la possibilità di partecipare a progetti importanti, impensabili per una giovane società.

L’incontro in Ance Lombardia è stato l’occasione per raccontare alcuni tra i nostri interventi più rappresentativi e per condividere le specifiche richieste che le imprese ci hanno rivolto in tema di digitalizzazione, focalizzando l’attenzione sulle diverse metodologie adottate e sui risultati ottenuti.

Inoltre, ci ha dato la possibilità di ribadire la nostra convinzione, che l’innovazione (che tocca tutta oggi la filiera delle costruzioni) e la digitalizzazione (che per noi significa condivisione delle informazioni e confronto costante) hanno come obiettivo quello di proporre soluzioni e proposte per migliorare la qualità del costruito e delle nostre città.

Per esempio, tra i casi concreti in cui è stato realizzato questo binomio per noi fondamentale, c’è H-Campus, il nuovo polo d’innovazione di H-Farm in costruzione a Roncade, in provincia di Treviso, per il quale DVA non soltanto ha predisposto il modello Bim, ma sta curando la progettazione costruttiva, il coordinamento e la gestione informativa del progetto.

Con 51 ettari di superficie, H-Campus sarà un hub in cui imprenditoria, innovazione e formazione convivranno contaminandosi a vicenda. Il nostro obiettivo in questo intervento, i cui tratti distintivi sono sostenibilità, accessibilità e servizi, è quello di sviluppare un progetto costruttivo condiviso e coordinato, ottimizzare il controllo e consegnare al committente una valida base per la fase di gestione del ciclo vita.

Per la buona riuscita dell’operazione, che vede molti attori impegnati nella progettazione e nella realizzazione dell’opera, è fondamentale ridurre al minimo lo scambio di documenti cartacei. Ecco che il fine è stato raggiunto grazie alla condivisione di un database digitale provvisto di tutta la documentazione tecnica aggiornata.

Questa modalità di gestione del dato non soltanto ha evitato il rischio di perdere informazioni importanti, ma ha anche consentito l’aggiornamento in tempo reale, garantendo a tutti i soggetti coinvolti di lavorare sulla versione più avanzata dei documenti. La digitalizzazione dei dati e l’adozione della metodologia Bim hanno favorito, quindi, la progettazione integrata e il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, migliorando il controllo del progetto e della realizzazione in tutti i suoi aspetti.

Anche per il nuovo Campus Bocconi, inaugurato a fine 2019 a Milano e firmato dai giapponesi dello studio SANAA, DVA è stata incaricata della realizzazione dei mockup digitali delle aule e dei blocchi servizi. In questo caso l’esigenza espressa dall’impresa era chiarire la sequenza delle lavorazioni e i tempi delle diverse operazioni necessarie per completare l’operazione.

Grazie all’utilizzo di ambienti 4D, l’attività svolta da DVA ha permesso una più agevole verifica delle sequenze costruttive, la gestione di eventuali conflitti spaziali ed un più semplice confronto tra scenari alternativi, facilitando all’impresa la scelta del miglior percorso costruttivo da adottare. Potendo visualizzare in anticipo l’andamento delle lavorazioni, DVA ha reso più efficace il processo decisionale del suo cliente.

Un ulteriore vantaggio che deriva dalla digitalizzazione e dall’adozione del modello Bim nella progettazione riguarda l’accurata gestione di tutti gli aspetti economici e quantitativi legati alla realizzazione dell’opera, oltre al controllo in tempo reale di eventuali scostamenti e anomalie dai fabbisogni e dalle tempistiche stimati.

Una testimonianza in questa direzione viene dal progetto Lefay Resort & SPA Dolomiti, hotel a 5 stelle nella ski area di Madonna di Campiglio inaugurato lo scorso agosto, per il quale DVA ha sviluppato il progetto esecutivo attraverso il processo Bim, recependo e coordinando i contributi tecnici del progetto strutturale, impiantistico e di interior design, oltre che i dettagli costruttivi forniti dagli appaltatori.

Il processo progettuale così organizzato ha permesso di coadiuvare l’impresa nell’ottimizzazione dell’operatività di cantiere, predisponendo anche la piattaforma gestionale dell’edificio. L’utilizzo del Bim ha quindi consentito di rispettare i tempi prefissati anticipando eventuali criticità, evitando costi extra e permettendo al cliente di chiudere il consuntivo finale e tutta la contabilità del progetto in perfetto ordine, ma soprattutto in linea con quanto preventivato al cliente.

L’appuntamento in Ance Lombardia non è stato l’unico momento che ha visto DVA impegnata nella sensibilizzazione della filiera sul tema della digitalizzazione. Con lo stesso obiettivo, infatti, lo scorso dicembre DVA ha promosso, con il patrocinio del Comune, della Camera di Commercio e di Ance Brescia, un incontro per riflettere sulle sfide aperte dall’innovazione e dalla digitalizzazione per il mondo del costruito. Focus dal design al cantiere, facendo il punto con rappresentanti istituzionali, professionisti e imprese, sulle nuove opportunità da cogliere per la costruzione delle città del futuro.

Nell’occasione DVA ha proposto di creare un tavolo territoriale per favorire la consapevolezza della committenza sui vantaggi della digitalizzazione e sviluppare un linguaggio comune, grazie al quale tutta la filiera possa adottare standard e codifiche, così da produrre valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti e avviare un percorso condiviso a partire dal territorio.

Di transizione digitale si parla anche nel book che DVA ha da poco dato alle stampe, “Dimensioni d’architettura. L’innovazione DVA nel progetto e nel management”, ideato per raccontare la visione della società, la specificità del team, le relazioni con la committenza, con uno sguardo sui quei cantieri aperti, dove architettura e digitalizzazione sono integrate per offrire un valore aggiunto, distintivo nel mercato specifico.

Il volume, edito da PPAN comunicazione e networking per il costruito, illustra, attraverso interviste ai soci, articoli di approfondimento e infografiche tematiche, cosa significhi fare architettura oggi, tenendo come riferimento il dialogo aperto con la filiera e il territorio e dando un contributo fattivo per la transizione digitale del settore.

di Pietro Bianchi, direttore tecnico DVision Architecture

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