Normativa | Regolamento Ue

Le novità della norma di prodotto per i laterizi da muratura

Con la revisione del 2015, tutte le norme di prodotto Uni En serie 771 «Specifiche per gli elementi per muratura» hanno recepito gli adeguamenti previsti dalle disposizioni del Regolamento Ue sui «Prodotti da costruzione», Cpr n.305/2011.

Le norme di prodotto europee per gli elementi per muratura sono state redatte e successivamente revisionate nell’ambito di mandati conferiti al Comitato Tecnico Cen Tc 125 «Murature». Gli elementi mattoni, blocchi, forati, ecc. destinati all’utilizzo in costruzioni di muratura sono soggetti a marcatura Ce disciplinata dalle norme europee armonizzate Uni En serie 771, che specificano le relative caratteristiche rispetto alle tolleranze dimensionali e i requisiti prestazionali di resistenza e massa volumica (ad esempio) misurati secondo corrispondenti metodi di prova contenuti in appositi standard europei. La Uni En 771-1 «Specifica per elementi per muratura – Elementi di laterizio per muratura», entrata in vigore a dicembre 2004, è diventata obbligatoria ai fini della marcatura Ce il 1° aprile 2006, dieci anni orsono.

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1a. Elementi in laterizio «P», utilizzati nella muratura protetta.

La versione aggiornata e pubblicata nel 2011 ha apportato diverse modifiche sia formali sia sostanziali, aggiungendo ulteriori sottocapitoli e tabelle. Con la revisione del 2015, tutte le norme di prodotto En serie 771 hanno recepito gli adeguamenti previsti dalle disposizioni del Regolamento Ue sui «Prodotti da costruzione», Cpr n. 305/2011.

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1b. Elementi in laterizio «U», utilizzati nella muratura non protetta.

Le nuove norme, così ridefinite, sono state inserite nell’ultimo elenco, datato 10 giugno 2016, delle norme armonizzate per prodotti da costruzione pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. La Uni En 771-1:2015 (disponibile anche in italiano nel Catalogo Uni) oltre ad allinearsi con l’impostazione disciplinata dal Regolamento europeo Cpr n. 305/2011 introduce, in particolare, alcune specifiche novità in merito ai criteri di designazione, differenziandosi anche rispetto alle altre norme di prodotto della stessa serie En 771. L’entrata in vigore (10 giugno 2016) della nuova norma coincide con l’inizio del periodo di applicazione della stessa in forma «volontaria». Il periodo di coesistenza terminerà dopo un anno: il 10 giugno 2017, data in cui la versione 2015 diventerà obbligatoria e sostituirà definitivamente la precedente del 2011.

Requisiti per gli elementi di laterizio

Nella Uni En 771-1 versione 2011, ad oggi in coesistenza con la nuova del 2015 fino alla scadenza del suddetto periodo quando quest’ultima diverrà ufficialmente cogente, sono definite due classi di laterizi per muratura in funzione della loro massa e tipologia di esposizione:
• elementi Ld, con una bassa massa volumica a secco lorda (≤ 1000 kg/m3) per l’utilizzo in muratura protetta;
• elementi Hd, con un’alta massa volumica a secco lorda (> 1000 kg/m3) per l’utilizzo in muratura non protetta, nonchè in quella protetta.
L’aggiornamento del 2015, nel confinare il requisito di uso previsto ai fini della dichiarazione di prestazione-DoP e della marcatura Ce, ha esplicitato i termini «muratura protetta» e «muratura non protetta» a cui corrispondono ora due nuove classi di laterizi, che superano le precedenti della versione 2011:
• elementi P, previsti per essere utilizzati nella muratura protetta (fig. 1a);
• elementi U, previsti per essere utilizzati nella muratura non protetta (fig. 1b). I requisiti specifici e le proprietà caratterizzanti il prodotto da costruzione da indicare nella dichiarazione del fabbricante sia per gli elementi P sia per gli elementi U rimangono gli stessi, ovvero:
• dimensioni e tolleranze;
• configurazione;
• massa volumica a secco e tolleranze;
• resistenza alla compressione;
• proprietà termiche;
• resistenza al gelo/disgelo;
• assorbimento di acqua;
• velocità iniziale di assorbimento di acqua;
• contenuto di sali solubili attivi;
• spostamento dovuto all’umidità;
• reazione al fuoco;
• forza di adesione.
La conformità dei prodotti finiti a ciascun requisito della norma e alla dichiarazione del fabbricate è dimostrata attraverso i controlli riportati sempre nel prospetto delle linee guida, in appendice (informativa) C, insieme al relativo scopo, applicazione, frequenza e metodo di prova di riferimento.

Il nuovo «Codice di designazione»

Al capitolo 6 viene aggiunto, nell’ultima versione 2015, il paragrafo (6.2) «Codice di designazione», con contenuti completamente inediti a livello normativo, che tratta un originale impianto di abbreviazione (volontario) per tutte le caratteristiche da dichiarare, secondo appositi codici e valori predefiniti illustrati in un apposito prospetto (tabella 1).

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Esempio di marcatura CE nell’ipotesi di etichettatura con codice di designazione.

Il sistema di codifica introdotto è diretto alla semplificazione della Marcatura Ce e consiste nella rappresentazione di una precisa stringa di caratteri alfanumerici da riportare nell’etichettatura della Marcatura Ce al posto dell’elenco dettagliato delle caratteristiche e dei corrispondenti valori.

L’uso di tale codifica è sempre e comunque subordinato alla redazione della dichiarazione di prestazione DoP che prevede nel modello disciplinato all’Allegato III del Regolamento (Ue) n. 305/2011 ed emendato dal Regolamento Ue 576/2014 (atto delegato alla Commissione Europea da parte del Parlamento di Strasburgo) la descrizione puntuale delle caratteristiche essenziali e delle corrispondenti prestazioni.
Al fine di evitare la ripetizione dei medesimi parametri sull’etichettatura della Marcatura CE è stata così introdotta, in modalità opzionale e facoltativa, l’abbreviazione per l’uso previsto e per i livelli o le classi delle prestazioni dichiarate.

Tuttavia, sebbene l’obiettivo di razionalizzare l’informazione a cura del fabbricante eviterebbe duplicazioni di contenuti e alleggerirebbe la documentazione da redigere per la Marcatura Ce, l’adozione di questo tipo di codifica non risulta di immediata e facile comprensione da parte di tutti gli altri operatori della filiera che dovrebbero in tal senso conoscere rigorosamente la definizione del codice di designazione e l’insieme dei valori predefiniti per poter correttamente leggere ed interpretare le prestazioni dichiarate e i corrispondenti livelli o classi. Inoltre, tale approccio semplificato proposto in alternativa alla consolidata completa etichettatura per la Marcatura Ce, ad oggi, è contemplato esclusivamente nella parte 1 della norma En 771 ovvero applicabile solo per gli elementi di laterizio ed è incomprensibilmente omesso in tutte le altre parti 2, 3, 4, 5 e 6 relative agli elementi per muratura di altri materiali.

Ad ogni modo, l’appendice Za della Uni En 771-1:2015 riporta due esempi di etichettatura per Marcatura Ce elaborati sulla base del codice di designazione premettendo in un’apposita nota che «gli esempi sono forniti solo a scopo informativo» e che «è responsabilità del fabbricante sviluppare marcature Ce in linea con il Cpr».

L’adozione del codice di designazione presuppone la dichiarazione del tipo di elemento (laterizio «Cl»), l’uso previsto (U o P) e i valori per le caratteristiche nell’ordine indicato nel prospetto. Indicando una serie (A, B o C) di valori predefiniti, riportati nelle ultime tre colonne del prospetto, le caratteristiche corrispondenti ai valori predefiniti della serie scelta possono essere omesse nel codice stesso (fig. 2).

Da notare che il codice di designazione descritto, introdotto per la prima volta con la revisione 2015 della En 771-1, di fatto, risulta già sorpassato oggi dal concetto evolutivo di «Smart Ce Marking» proposto negli ultimi mesi dalla Cpe – la Federazione europea dei prodotti da costruzione con l’obiettivo di visualizzare le informazioni contenute nella DoP direttamente attraverso scansione del cartiglio grazie all’uso delle innovative tecnologie digitali ad esempio Qr-code e delle metodologie Bim (figg. 3-4).

Già oggi alcuni Organismi Notificati forniscono alle aziende clienti un Qr-code applicabile sul prodotto, sull’imballo o sul documento di trasporto, che rimanda univocamente al sito internet dell’ente, direttamente alla pagina dove possono essere verificati in tempo reale l’esistenza e lo stato di validità del certificato Ce collegato al prodotto in esame.

Valutazione e verifica della costanza
della prestazione – Avcp

Per effetto del recepimento del Regolamento (Ue) n. 305/2011 e della nuova terminologia da esso introdotta, il vecchio capitolo 8 «Valutazione della conformità» della Uni En 7711:2011 viene sostituito dall’attuale «Valutazione e verifica della costanza della prestazione (Avcp)» della nuova versione 2015.

Il sistema di Avcp definisce il grado di coinvolgimento dei produttori e degli Organismi Notificati terzi, nel valutare e sorvegliare le modalità di misura e tenuta sotto controllo delle prestazioni fornite dal prodotto da costruzione, in base alla specifica tecnica armonizzata pertinente.

I sistemi di Avcp previsti per i blocchi da muratura in laterizio sono: 2+ per gli elementi di Categoria I e 4 per quelli di Categoria II. (Allegato Za prospetto Za.2)

Si ricorda che i blocchi appartenenti alla Categoria I sono quelli per i quali viene dichiarata la prestazione «resistenza a compressione» a fronte della applicazione di un sistema di controllo statistico, che garantisca una probabilità del 95% di raggiungere il valore caratteristico o medio.

In entrambi i sistemi Avcp, per dimostrare la conformità dell’elemento in laterizio prodotto alla prestazione dichiarata, il fabbricante deve eseguire le seguenti operazioni:
• determinazione del prodotto-tipo, mediante prove fisiche (Itt – Initial Type Tests), verifiche mediante calcolo (Itc – Initial Type Calculations), riferimento a valori classificati o combinazioni di questi metodi;
• predisposizione e implementazione del controllo di produzione in fabbrica (Fpc – Factory Production Control).
Nel solo sistema Avcp 2+ è previsto l’intervento dell’Organismo Notificato, che ha il compito di rilasciare, mantenere attivo, sospendere o revocare un certificato di conformità del controllo della produzione in fabbrica in base all’esito:
• di una valutazione iniziale dello stabilimento di produzione e del controllo della produzione in fabbrica ivi implementato;
• della sorveglianza, valutazione e verifica in maniera continuativa dello stesso Fpc.

La dichiarazione di prestazione (DoP) rilasciata dal fabbricante risulta precisa e affidabile quando, valutate le prestazioni del prodotto da costruzione, è possibile tenerne sotto controllo la costanza, in base ad un piano dei controlli, adeguato e conforme alla norma armonizzata di riferimento.

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«Smart CE Marking» per i prodotti da costruzione.

Il produttore potrebbe teoricamente scegliere di applicare diversi sistemi Avcp, in modo da tener conto della relazione specifica di alcune adelle sue caratteristiche essenziali rispetto ai requisiti di base delle opere di costruzione cui sono destinati i suoi prodotti.

La determinazione del «prodotto-tipo», ulteriore novità dettata dal Cpr, di cui si trova una definizione esemplare al punto 3.39 della norma, integra lo svolgimento delle «prove iniziali di tipo» (Itt) con la determinazione della destinazione d’uso del prodotto e delle sue eventuali limitazioni, nonché con la definizione dei prodotti a catalogo che fanno riferimento allo stesso prodotto-tipo, sulla base delle prestazioni dichiarate, della combinazione di materiali base, del processo di fabbricazione utilizzato.

Anche il «controllo di produzione in fabbrica» (Fpc) viene riordinato e completato rispetto alle nuove classi «P» ed «U», con specifiche indicazioni sulle modalità organizzative e di controllo da adottare.

Tabella 1. Matrici per la definizione del codice di designazione e insieme di valori predefiniti; estratto dal prospetto 2 della Uni En 771-1:2015.

Conclusioni

L’edizione 2015 della norma En 771-1, con l’introduzione delle classi di utilizzo «U» e «P» dà conto della volontà del normatore di rendere più esplicita la destinazione d’impiego del prodotto.

Ad una catalogazione basata genericamente sulla densità, che agli occhi dell’utilizzatore in cantiere potrebbe anche apparire indifferente, viene sostituita una più precisa indicazione sulla possibilità di utilizzo dell’elemento per muratura in situazione protetta o non protetta, agevolando così anche la gestione dei requisiti di durabilità dell’opera da costruzione. La possibilità di servirsi del nuovo di sistema di codifica per rappresentare i contenuti della marcatura Ce, invece, non ha introdotto modifiche innovative di particolare rilievo; piuttosto, si può ribadire che un’efficace codificazione non può prescindere da una standardizzazione condivisa per tutti i prodotti da costruzione, e comunque sostenuta ed integrata dalla più ampia gestione digitale dell’intero settore edilizio.

Per i fruitori della norma armonizzata (progettisti impegnati nella redazione dei capitolati e direttori dei lavori preposti all’accettazione dei materiali in cantiere), si segnala che le altre modifiche apportate riguardano unicamente l’adeguamento della terminologia a quanto disciplinato dal Regolamento Europeo Prodotti da Costruzione Ue n. 305/2011, che dal 01/07/2013 ha definitivamente sostituito la precedente Direttiva 89/106.

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Come funziona il concetto di «Smart Ce Marking».

I professionisti dovranno, quindi, adottare la medesima terminologia nei documenti da loro redatti e nelle attività di controllo svolte.

Ad esempio, nei capitolati sarà opportuno specificare che gli elementi in laterizio per muratura siano di tipo «U» oppure «P» e che sia prevista la consegna della dichiarazione di prestazione (DoP) prima o contestualmente alla consegna dei prodotti in cantiere. Analogamente, ai direttori dei lavori verificheranno, nella fase di accettazione dei prodotti in cantiere, che le prestazioni specificate nel progetto trovino corrispondenza in quelle dichiarate a bordo della DoP rilasciata dal produttore.

Riferimenti Bibliografici
[1] Uni en 771-1:2015 “Specifica per elementi per muratura – Elementi di laterizio per muratura».
[2] Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 2016/C 209/14 2016-06-10 «Marcatura CE dei prodotti da costruzione (Regolamento N. 305/2011/Ue) Norme armonizzate».
[3] A. Di Fusco, Gli adempimenti al Cpr an. 305/11 per i prodotti in laterizio, Costruire in Laterizio 155 (2013) 64-68.
[4] M. Destro, Uni en 771-1: aelementi in muratura di laterizio, Unificazione&Certificazione 5 (2012) 11-13.
[5] A. Di Fusco, Normativa di prodotto per gli elementi di laterizio per muratura: le novità della revisione 2015, Unificazione&Certificazione 10 (2016) 17-17.
[6] A. Di Fusco, Prova di resistenza a compressione degli elementi per muratura, Unificazione&Certificazione 7 (2016), 41-42.
[7] A. L. C. Ciribini, Building Information Modeling: normative internazionali e mercati esteri, Costruire in Laterizio 167 (2016) 58-62.
[8] Construction Products Europe – Cpe, Towards smart CE marking, 02.05.2016 www.constructionproducts.eu.
[9] A. Pavan, F. Re Cecconi, S. Maltese, E. Oliveri, G. Aracri, M.T. Guaglianone, La scheda prodotti interattiva di Innovance, Costruire in Laterizio 155 (2013) 60-63.
[10] A. Pavan, La nuova norma Uni 11337, gestione digitale delle costruzioni, Costruire in Laterizio 167 (2016) 64-67.

A cura di Alfonsina A. Di Fusco, Ingegnere, Andil
Igor Menicatti, Responsabile Certificazione di Prodotto, Icmq

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