Riqualificazione urbana | Breschistudio associati

Rapporto con il contesto, materiali di pregio e qualità architettonica

Per il nuovo progetto di piazza IV Novembre a Sesto Fiorentino, l’arch. Alberto Breschi ha scelto di eliminare le sovrastrutture massicce che ingombravano la piazza a favore di scelte improntate a una pulizia essenziale lontana da soluzioni formalistiche e facendo ricorso a pochi materiali caratterizzati da qualità e pregio estetico.

«Il nuovo progetto di piazza IV Novembre si caratterizza per la planarità delle superfici e per avere riportato la piazza stessa alla condizione di un vuoto urbano perfettamente fruibile. Questa apparente semplicità tuttavia non ha niente di banale né di scontato: il progetto si compone di segni attentamente calibrati che valorizzano la stessa conformazione allungata e regolare dello spazio urbano. La stessa volontà di eliminare le sovrastrutture massicce che ingombravano la piazza ha determinato un atteggiamento progettuale volto alla «riduzione» e all’eliminazione di elementi ridondanti in favore di scelte improntate a una pulizia essenziale lontana da soluzioni formalistiche e autoreferenziali.
Si è fatto ricorso a pochi materiali caratterizzati da qualità e pregio estetico: pietra per il coronamento esterno della piazza, cemento architettonico per l’interno. Un elemento chiaro in travertino sottolinea il rettangolo centrale, cuore della piazza stessa. Infine, un materiale naturale, il verde, compare negli spazi disposti in senso longitudinale e nelle alberature.  Le sedute sono in pietra e in legno».Così a Impresedili news l’arch. Alberto Breschi presentando il progetto da lui predisposto per la riqualificazione di piazza IV Novembre a Sesto Fiorentino facendo leva sul rapporto con il contesto, sulla ricerca di una reale qualità architettonica e sulla volontà di rispondere alle concrete esigenze dei cittadini della cittadina toscana.
Tre lati della piazza, costituiti dalla parte terminale di via Brogi, Largo V Maggio e il lato sud, vengono pavimentati in pietra serena mentre il lato nord rimane asfaltato al fine di permettere il regolare transito dei veicoli: anche i lati pavimentati in pietra risultano carrabili ma l’accesso è limitato ai residenti o condizionato al possesso di un permesso.
Sul lato nord si trovano 36 parcheggi di cui 4 riservati a persone con ridotte capacità motorie e 35 posti per veicoli a due ruote: è stato previsto inoltre uno spazio per il parcheggio delle bici. La piazza è suddivisa in due aree da una parte centrale che sottolinea il collegamento in senso trasversale con le strade esistenti: via Manzoni e la traversa che porta in via Felice Cavallotti s’incontrano più o meno al centro della piazza stessa e il progetto sottolinea la permeabilità in questo senso con la creazione di un’area delimitata da due sedute che costituisce al tempo stesso un ampio passaggio e un piacevole luogo di incontro.

Spazi per il gioco e la nuova isola ecologica
«L’interno della piazza è realizzato in cemento architettonico caratterizzato da un colore caldo che conferisce allo spazio trattato con questo materiale un aspetto più naturale al cui interno bene si inseriscono le aree a verde. Nell’area più a nord è previsto uno spazio definito dal cambio di pavimentazione che viene ad essere in legno dedicato alla sosta di ragazzi. Nell’area sud, uno spazio gemello di questo è dedicato al gioco dei più piccoli ed è caratterizzato da una pavimentazione in gomma antiscivolo idonea alla frizione dello spazio da parte dei bambinispiega l’arch. Claudia Giannoni evidenziando che lungo il lato di largo V Maggio viene collocata l’isola ecologica e davanti ad essa, un elemento rivestito in pietra contiene al suo interno gli spazi tecnici con i contatori. Un armadio di questi viene lasciato vuoto in previsione di futuri ulteriori utilizzi. Sempre su questo muretto, nella parte rivolta verso l’interno, è previsto un fontanello di servizio. La piazza inoltre è strutturata per accogliere spettacoli o presentazioni all’aperto: nell’area a nord rimane uno spazio libero da sedute ed alberature disponibile per l’organizzazione di particolari eventi.
Un punto luce è presente all’interno dell’armadio mentre un’ulteriore predisposione è presente all’interno di uno degli spazi verdi dell’area a nord. Le sedute in pietra e in legno, sottolineano in modo coerente le linee del progetto e costituiscono un ulteriore fattore volto a favorire la frequentazione e la sosta nella piazza».
Tutto il progetto è pensato in modo da eliminare ogni barriera architettonica e garantire una percorribilità continua, non interrotta da dislivelli o gradini: le differenze di quota sono risolte attraverso rampe di leggera pendenza ed i materiali utilizzati si caratterizzano non solo per pregio estetico ma anche per la grande fruibilità: la posa delle pavimentazioni è complanare al fine di determinare superfici completamente lisce, senza interstizi o fughe che possano costituire ostacolo alla deambulazione di persone con limitate capacità motorie.
Piazza «come avrei voluto che fosse»
Ci piace segnalare che la nuova piazza tiene conto dei desideri e della volontà della popolazione e sono stati accolti dallo studio Breschi diversi suggerimenti pervenuti da parte della popolazione e che derivano da un costruttivo confronto della pubblica amministrazione con i cittadini. In particolare è stata predisposta l’area di sosta per i veicoli a due ruote e posti per le bici, mentre il disegno delle panchine è stato modificato e sono state scelte sedute caratterizzate da maggiore comfort. Sono state introdotte inoltre alcune aree verdi come richiesto dagli stessi cittadini, nonché un’area per il gioco dei bambini.
«Nel complesso quindi la piazza, all’interno della matrice progettuale che si fonda sull’idea di piazza come vuoto urbano, si arricchisce di segni progettuali e di elementi che scaturiscono espressamente dai desideri di chi dovrà vivere la piazza stessaconclude l’arch. Giannoni sostenendo che si tratta di un progetto che si è postocome obiettivo principale non solo la riqualificazione di un’area urbana, ma la progettazione di uno spazio che gli abitanti percepiscano come “proprio”, come familiare, in un certo senso un’estensione del proprio spazio privato verso la collettività che in questo spazio appunto, si incontra e si ritrova, in una parola, vive».

Chi ha fatto Cosa
Progetto architettonico: Breschistudio Associati, arch. Alberto Breschi, arch. Claudia Giannoni
Rup: arch. Maria Antonietta Tarantino
Progetto arredo urbano: arch. Federica Bellandi
Coordinamento del progetto e direzione lavori: arch. Giuseppe Cruciani Fabozzi
Progetto e direttore operativo impianti e strutture: ing. Massimo Marrani
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: ing. Silvio Spadi
Ispettore cantiere, misure e contabilità: arch. Sara Marrani
Consulenti: pi Giovanni Ghini (impianti)
Collaboratori: B.Arch. Christopher Evans

Sul numero cartaceo di Settembre di Imprese edili l’approfondimento.

Scarica il dettaglio: la panchina in pietra >>

Scarica il dettaglio: aree in legno e muretto restrostante >> 

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