Edilizia residenziale | Rovigo

Riqualificazione residenziale in centro storico

Il progetto ha riguardato la realizzazione di una casa per quattro famiglie a seguito della demolizione di un edificio abbandonato fortemente degradato. Della casa esistente si è tenuto solo il limite del perimetro esterno. L’edificio aspira a donare benessere a chi lo abita e a contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti grazie all’installazione di impianti che utilizzano energie rinnovabili.
Esterni dell’edificio a ristrutturazione ultimata.
Esterni dell’edificio a ristrutturazione ultimata.

Il progetto riguarda una casa per quattro famiglie che si colloca in posizione centrale nella città di Rovigo in un lotto d’angolo affacciato su un viale alberato e uno stretto vicolo pedonale. Guarda verso la via Mazzini che porta diretta nella piazza centrale del capoluogo.

Una posizione privilegiata rimasta per anni in uno stato di degrado e incuria penoso. L’intervento architettonico pone alla base della ristrutturazione alcune riflessioni sui temi compositivi e i caratteri formali legati alla cortina edilizia urbana, alla valorizzazione della posizione d’angolo e alle vedute significative.

Com’era

L’edificio ora demolito era in stato di profondo abbandono, costituito da un blocco originario a cui sono stati accostati piccoli ampliamenti in modo disarmonico e disordinato. Dal punto di vista architettonico era costituito da un piano terra con due negozi e un piano primo residenziale.

L’edificio prima della ristrutturazione
L’edificio prima della ristrutturazione

Forse originato da un precedente edificio a vocazione rurale era stato snaturato nel tempo con l’installazione di tapparelle e saracinesche metalliche sul fronte. Sul retro presentava piccoli volumi realizzati con materiali eterogenei. L’area cortiliva era abbandonata e incolta con elevato rischio di inquinamento ambientale.

Emergeva da un’indagine effettuata dallo strutturista uno stato complessivo dell’immobile molto compromesso dal punto di vista statico. La parte dell’edificio su viale Trieste, la prima ad essere realizzata, risultava più “pesante” della rimanente ed ha innescato, a causa del suo abbassamento, tensioni interne che hanno provocato lesioni profonde.

Essendo frutto di interventi successivi i vari paramenti murari dell’edificio non erano debitamente ammorsati e quindi non erano in grado di prestare alcuna resistenza. Il legame cementizio appariva completamente deteriorato e disgregato.

L’intervento si proponeva, quindi, con l’intento di migliorare lo stato dei luoghi, di dare un aspetto ordinato all’edificio, ricomponendone il volume senza aumenti, e sistemando l’area esterna integrandola al contesto.

Roberto Navarrini, Elena Lavezzo | navarrini architetti e associati
Roberto Navarrini, Elena Lavezzo | navarrini architetti e associati

Roberto Navarrini, Elena Lavezzo | navarrini architetti e associati

«Il progetto ha riguardato la realizzazione di una casa per quattro famiglie a seguito della demolizione di un edificio abbandonato fortemente degradato. Della casa esistente si è tenuto solo il limite del perimetro esterno. La tensione del progetto si è accumulato sulle facciate: aperte e forate verso sud, più intime e protette verso nord e verso est. Si è creato un interessante gioco tra le parti dove l’interno è visibile e quelle schermate che nascondono la vita che si svolge all’interno. L’edificio aspira a donare benessere a chi lo abita e a contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti grazie all’installazione di impianti che utilizzano energie rinnovabili. Verso il sole l’edificio è di colore chiaro, sul lato opposto diventa di colore grigio scuro che dialoga con la tinta legno della schermatura. La nuova costruzione modifica così anche la percezione del luogo. La città, che qui un tempo era periferia, diventa centro urbano».

Demolizione
L’edificio prima della ristrutturazione

Gli interventi architettonici

Il progetto di ristrutturazione ha previsto la demolizione del fabbricato esistente e la sua ricostruzione con la tecnologia del legno X-Lam. Questa scelta ha consentito di migliora l’efficienza energetica dell’edificio oltre che la sua risposta alle sollecitazioni sismiche.

L’edificio si inserisce nell’edilizia urbana dei luoghi considerati senza sconvolgerla. La pianta a L si affaccia verso la strada a sud con il prospetto principale intagliato da aperture di diverse dimensioni che modificano costantemente il rapporto tra interno ed esterno.

Il prospetto est diviene un’ampia parete cieca, con un’unica apertura mimetizzata dalla lavorazione a pieno e vuoto dei mattoni, che prosegue generando il muro di confine con la strada ciclabile. Entrambi i prospetti si caratterizzano per la tinta chiara.

Nei prospetti opposti, affacciati al patio interno e tinteggiati di grigio scuro, la scala metallica di accesso al piano primo rivestita in pietra è protetta da un rivestimento a doghe orizzontali che fungono da brise-soleil evidenziando il carattere introverso e privato di questo lato dell’edificio.

Getto della platea
Getto della platea

Al piano terra si articolano due appartamenti con accesso diretto dalla corte interna. Al piano primo si situano due appartamenti con ingressi indipendenti accessibili dal vano scala esterno. Uno dei due appartamenti è in duplex e al piano secondo si affaccia sul grande tetto-giardino dove è prevista una struttura in acciaio che permette di installare sistemi di protezione solare.

Ciò che alla fine è stato realizzato è determinato da ciò che poteva essere accolto. Chi ricorda l’angolo abbandonato non crederà a quello che vede. In modo quasi surreale, una struttura dalla forma elementare molto sorprendente si trova proprio nell’angolo tra tre strade, come se fosse accidentalmente spuntata dal regno della geometria pura. Il contesto, con gli edifici residenziali circostanti degli anni Sessanta e Settanta, esalta ancora di più il contrasto.

Strutture

L’intervento in oggetto è relativo alla ristrutturazione di un edificio a uso residenziale, direzionale e commerciale con cambio di destinazione, da costruire a Rovigo, previa demolizione del fabbricato in essere.

Il fabbricato ha una forma a “L” ed è inscrivibile in un rettangolo avente dimensioni massime d’ingombro pari a 12,82×12,55 m, si sviluppa su 3 livelli fuori terra con altezza massima in gronda pari a circa 9,38 m. Le immagini tratte dal progetto architettonico ne descrivono il layout.

Dal punto di vista strutturale l’edificio sarà costituito da uno scatolare sismo-resistente, realizzato con pareti aventi spessore di 10 cm e lastre aventi spessore di 16 cm, in legno tipo X-Lam Bbs125, rispettivamente impiegate per la formazione dei setti portanti perimetrali esterni e dei solai di piano.

Fissaggio della struttura lignea
Fissaggio della struttura lignea

L’intero organigramma strutturale posto in elevazione, graverà su un sistema di fondazioni dirette superficiali realizzate mediante l’implementazione di una platea avente spessore di 30 cm, accoppiata con un graticcio di travi nervate ribassate aventi altezza aggiuntiva pari a 20 cm, per un’altezza complessiva di 50 cm, poste a coronamento del sistema di scarico principale costituito dalle pareti precedentemente menzionate e da un telaio bidimensionale costituito da colonne (denominate P1 e P2) e travi in acciaio tipo Hea (denominate T1 e T2) posizionate a sostegno dei carichi gravitazionali derivanti da porzioni d’impalcato dislocato ai livelli primo e secondo.

Montaggio grigliato
Montaggio grigliato

Per evitare fenomeni di martellamento con una porzione di edificio adiacente e ubicato a confine, verrà calcolato lo spostamento massimo in condizioni sismiche alle varie quote altimetriche di spicco di ciascuno dei due fabbricati, in questo modo è possibile stabilire l’ampiezza del giunto tecnico anti-martellamento che in ogni caso verrà assorbito dallo spessore del cappotto coibente previsto per uno spessore pari a 12 cm.

Montaggio partizioni interne
Montaggio partizioni interne

Di seguito vengono riportati gli schemi strutturali preliminari del fabbricato oggetto della presente, con evidenziate le strutture principali sopra menzionate. Per quanto concerne l’interferenza dovuta alle fondazioni di nuova costruzione con le fondazioni in
essere del fabbricato prospiciente, le stesse sono separate mediante l’interposizione di un pannello in polistirene (o materiale equivalente) con funzione di giunto tecnico.

Posa cartongessi e grigliato in mattoni
Posa cartongessi e grigliato in mattoni

A servizio dell’abitazione è stata realizzata una scala in acciaio, costituita da sei pilastri He 140A, da arcarecci secondari di tipo Tq 70X3 mm e opportuni controventamenti di piano e di parete realizzati con funi. La struttura in elevazione è stata ancorata alla platea di fondazione mediante 4 tirafondi M20 cl. 8.8. L’acciaio utilizzato per le opere di carpenteria è di tipo S235.

Montaggio dei gradini in Botticino
Montaggio dei gradini in Botticino

Strategia impiantistica

Il progetto impiantistico è stato concepito ai sensi del decreto del ministro dello Sviluppo Economico, 26 giugno 2015  ”Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”: si tratta quindi di una ristrutturazione importante di secondo livello e con sostituzione del generatore di calore.

È stato previsto l’utilizzo di energia rinnovabile, prodotta con l’impianto fotovoltaico installato in copertura, per alimentare le pompe di calore a servizio dell’impianti autonomi di riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria.

La percentuale di copertura del fabbisogno globale dell’edificio con fonti di energia rinnovabile è pari a 74,29%; la percentuale di copertura del fabbisogno per la produzione di acqua calda sanitaria con fonti di energia rinnovabile è pari a 84,70%.

L’impianto, di tipo autonomo per le singole unità immobiliari, è costituito da pompa di calore aria/acqua per il riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria.

Ciascuna unità immobiliare è dotata di impianto radiante a pavimento per il riscaldamento e la climatizzazione e un sistema di ventilazione meccanica per il ricambio dell’aria. Le pompe di calore sono splittate full inverter condensate ad aria con refrigerante R32 per installazione esterna.

Il sistema di termoregolazione è costituito da sonde di temperatura e umidità relativa per ciascun ambiente, che permettono di gestire con la massima efficienza gli impianti di riscaldamento, raffrescamento e trattamento aria.

Il sistema consente di controllare le funzioni di accensione, regolazione e spegnimento dell’impianto sia da pannello di comando a parete sia da remoto e sono stati previsti sistemi di contabilizzazione dell’energia termica. L’edificio è dotato di un sistema di ventilazione meccanica controllata per garantire un adeguato ricambio d’aria e controllare il grado di umidità relativa negli ambienti.

Il sistema è dotato di recuperatore di calore termodinamico attivo ad alta efficienza estivo e invernale. La distribuzione è realizzata con tubazioni in materiale polimerico. La produzione di acqua calda sanitaria è di tipo autonomo, combinato con il riscaldamento, mediante pompa di calore condensata ad aria. È previsto un accumulo con capacità di 150 litri per far fronte ai fabbisogni di acqua calda sanitaria della singola unità immobiliare.

Ogni unità è infine dotata di sistema di regolazione della temperatura di mandata della pompa di calore, in funzione delle condizioni climatiche esterne.

L’impianto fotovoltaico è centralizzato, fisso e integrato sulla copertura dell’edificio, installato in posizione orizzontale. La produzione di energia elettrica viene ripartita tra le unità immobiliari per la copertura dei fabbisogni elettrici e contabilizzata. La potenza installata di picco è di 3,75 kWp e la producibilità media annua pari a 3’967 kWh.

CHI HA FATTO COSA

  • Committente: Privato
  • Progetto architettonico: navarrini architetti e associati, Rovigo: arch. Roberto Navarrini, arch. Elena Lavezzo con Bordin & Zagato architetti
  • Direttore lavori: geom. Mauro Giolo
  • Direzione artistica: arch. Roberto Navarrini, Rovigo
  • Coordinamento cantiere: arch. Giuliano Crivellaro, Cgtm architetti, Padova
  • Progetto strutturale: ing. Massimo Zanella, Rovigo
  • Progetto impianti: Ambroso & Ambroso srl, Oppeano (Vr)
  • Sicurezza: ing. Roberto Romanini, EkoStudio Hse srl Badia Polesine (Ro)
  • Impresa esecutrice: Costruzioni Orizzonte srl, Rovigo
  • Opere in ferro: Bedendo Prefabbricati srl Badia Polesine (Ro)
  • Impianto elettrico e illuminazione: Bozza & Cervellin srl, Rovigo
  • Impianto idrotermico e climatizzazione: Trentin & Franzoso srl, Rovigo
  • Strutture in legno: Zennaro Legnami srl Porto Viro (Ro)
  • Fotografie: ©Fabio Bascetta

CHI HA FORNITO COSA

  • Rivestimento scala: Novowood srl, Ferrara (Fe)
  • Serramenti: Essediinfissi srl Trecastelli, Loc. Monterado (An)
  • Lattoneria: Pavan lattonieri, Rovigo (Ro)
  • Cappotto in fibra di legno: Artlegno srl Taglio di Po (Ro)
  • Tende motorizzate: Falc srl Castelfranco Veneto (Tv)
  • Vmc: Clivet spa, Feltre (Bl)

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