Edilizia | Professioni

Risanamento da gas Radon: aumentano i geometri qualificati

Il Consiglio Nazionale dei Geometri, in ottemperanza alla norma che affida a geometri, architetti e ingegneri le attività edili necessarie a mitigare il gas radon all’interno degli edifici, ha programmato un corso di alta formazione per i propri iscritti che li porta ad avere padronanza della materia e intervenire correttamente per ripristinare la salubrità all’interno degli edifici. Molti i geometri formati quest'anno e numerose le richieste di partecipazione ai corsi che seguiranno.

È stato il D.lgs 101/2020 a definire le attività edili necessarie per mitigare il gas radon all’interno degli edifici, riconoscendo le competenze esclusivamente a geometri, ingegneri, architetti iscritti all’albo professionale dopo aver maturato una formazione specifica di 60 ore con un corso universitario dedicato.

Il Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati in ottemperanza alla norma ha pianificato subito un programma capace di offrire le conoscenze necessarie ai propri iscritti, strutturando un inquadramento conoscitivo per portare i professionisti ad avere piena padronanza della materia per affrontare la mitigazione di questo gas molto pericoloso per la salute, se respirato all’interno degli edifici.

Consiglio Nazionale Geometri | Maurizio Savoncelli (presidente nazionale); Pietro Lucchesi (consigliere nazionale); rappresentanza dei geometri formati quest’anno; Paola Allegri, ideatrice del corso e presidente associazione Donne Geometra.

Maurizio Savoncelli | Presidente del Cngegl

«Abbiamo voluto fin da subito, sostenere i nostri iscritti con un corso formativo organizzato dall’Associazione Nazionale Donne Geometra che da anni cura i temi della salubrità per la categoria, tenuto da docenti universitari, esperti dell’Enea, dell’Arpa, dell’Iss e professionisti qualificati, per garantire così in ogni regione un numero di tecnici qualificati  ad intervenire e dare supporto ai datori di lavoro, alle famiglie e alla popolazione in genere, rispondendo alle indicazioni del legislatore, soprattutto nelle zone più a rischio per poter contrastare gli  effetti devastanti come il cancro del polmone».

Non si tratta di interventi isolati, ma attività edilizie fondamentali, che comportano valutazioni articolate secondo l’ubicazione, la tipologia, gli impianti già esistenti in un fabbricato.

Le indagini vanno svolte in ogni immobile e ripetute ogni qualvolta siano predisposti interventi edili anche di ordinaria manutenzione, che possono determinare l’accesso del gas radon.

Dal 1.1.2025 la valutazione delle concentrazioni del gas radon diventerà obbligatoria anche nella progettazione delle nuove costruzioni, per ridurre i rischi e il numero dei decessi, che a oggi in Italia sono stimati tra i 3000-6000 ogni anno, dall’Istituto Superiore di Sanità.

Negli ultimi anni, il radon è diventato una delle principali preoccupazioni per varie organizzazioni governative e sanitarie che hanno deciso di documentare il problema e i vari rischi relativi all’ingresso di radon, demandando ai tecnici delle costruzioni le azioni di rimedio.

Pietro Lucchesi | Consigliere Cngegl con delega alla salubrità degli ambienti confinati

«I tecnici devono essere capaci di mettere insieme principi, regole, normative, per attuare un intervento di mitigazione durevole nel tempo. Progettare con superficialità un’azione di rimedio può tradursi in una conseguente rischiosità per gli abitanti, bisogna ideare e perfezionare soluzioni considerando  tutte le variabili, come  ad esempio la ventilazione e la sigillatura imposte dall’efficientamento energetico, che possono  addirittura raddoppiare le concentrazioni del gas radon».

Paola Allegri | Presidente Associazione Nazionale Donne Geometra – Esperti Edificio Salubre

«Il gas radon è una delle tante cause che incidono sulla salubrità dell’edificio e la salute delle persone, quindi risoluzioni mirate da parte di tecnici qualificati sono sostanziali. Da anni ci occupiamo, come braccio operativo del Cngegl, dei temi legati alla salubrità in edilizia in risposta alle direttive europee, e sappiamo bene che l’intervento sul sistema costruttivo deve valutare i materiali, la funzionalità, la semplicità della manutenzione, l’efficacia nel tempo, l’economicità. Abbassare alti livelli di radon richiede sempre conoscenze tecniche e abilità specifiche da parte dei professionisti, altrimenti si potrebbe peggiorare il problema. Si parte sempre dall’ipotizzare interventi minimi, per poi considerare interventi più complessi e impegnativi, che richiedono maggiori controlli e manutenzione. I tecnici esperti in interventi di risanamento del gas radon sanno sempre trovare un giusto compromesso tra i costi degli interventi, quelli di gestione e di riparazione che possono essere stimati alla stregua dei costi di altre riparazioni domestiche comuni».

Parola all’esperto | Geom. Michael Elisei, La Spezia

Geom. Michael Elisei | Albo di La Spezia.

«Ho acquisito la competenza in Esperto di interventi di risanamento gas radon attraverso il Corso altamente qualificante del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, organizzato dall’Associazione Nazionale Donne Geometra, che mi ha consentito di acquisire una preparazione specialistica nelle procedure di mitigazione del gas radon.

Il metodo corretto per evitare l’ingresso di questo gas presente prevalentemente nel suolo, è quello di sigillare inizialmente tutte le fessure e le aperture a livello del pavimento, degli impianti, vani scale, botole, canne fumarie.

Di solito il problema è al piano seminterrato e interrato, ma alcuni studi confermano alte concentrazioni anche nei piani superiori degli immobili, dovute all’effetto camino. Spesso gli ambienti situati nei piani inferiori sono scarsamente isolati e non ben ventilati, il che può causare l’accumulo di gas radon. In questi vani è preferibile non passare molto tempo, evitando di destinarli a taverne, cucine, camere.

Schema d’intervento di risanamento.

Esistono diversi metodi per ridurre il radon negli edifici sotto la soglia dei 300 Bq/mc stabiliti dalla normativa vigente, ma quello più utilizzato è la depressurizzazione, che attraverso una ventola estrae il radon da sotto le fondazioni e lo espande verso l’esterno.

Questo sistema non richiede grandi modifiche dell’edificio e insieme ad una accurata sigillatura della fondazione e altre aperture lo rende tra i più efficaci ed economici. Ogni sistema di mitigazione dipende comunque da molti fattori, non esiste infatti una formula adatta a ogni contesto. Occorre preparazione, competenza ed esperienza».

Per informazioni sul Corso: info@tecnicieprofessione.it

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