Stati Uniti | Edilizia museale

Washington: 230 tonnellate di alluminio per i pannelli color bronzo del National Museum of African American History and Culture

Dal momento che il 60% del museo andava costruito sotto alla quota del viale monumentale, è stato necessario uno scavo imponente, con profondità fino a 20 metri e la movimentazione di oltre 290mila mc di terreno.

Inaugurato di recente a Washington il National Museum of African American History and Culture è un nuovo edificio da 400mila mq dedicato alle radici della comunità afroamericana.

Il 60% del museo è costruito sotto la quota del viale monumentale ed è stato necessario uno scavo fino a 20 m con la movimentazione di oltre 290mila mc di terreno.
Il 60% del museo è costruito sotto la quota del viale monumentale ed è stato necessario uno scavo fino a 20 m con la movimentazione di oltre 290mila mc di terreno.

Commissionato dalla Smithsonian Institution e collocato nel viale monumentale del National Mall in prossimità dell’obelisco del Washington Monument, rappresenta il risultato di un lavoro in team sia a livello architettonico sia nella costruzione, con quattro studi dotati di alto livello di specializzazione in ambito museale che si sono occupati dell’iter e del coordinamento, e una joint venture di tre società di costruzioni con una lunga esperienza nel settore.

Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography
Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography.

Davis Brody Bond, tra i membri fondatori del consorzio di architetti Freelon Adjaye Bond/SmithGroup che ha vinto il concorso nel 2009 con la sua proposta per il museo – basata su uno studio programmatico redatto da Bond in collaborazione col Freelon Group nel 2008, prima che si aggiungesse Adjaye Associates – ha curato oltre il 60 per cento dell’edificio, concentrandosi sulla parte interrata rispetto alla quota del National Mall e mettendo a frutto l’esperienza accumulata nel precedente incarico per il Memorial Museum, realizzato a New York City in ricordo dell’11 settembre, nella creazione di tre spazi: la Galleria Storica da oltre 4.600 mq, la Corte Contemplativa e l’Oprah Winfrey Theater, la cui platea può ospitare 350 spettatori, insieme a una serie di altri spazi che formano il nucleo operativo del museo, tra cui la galleria per mostre temporanee.

Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography
Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography

SmithGroupJJR, che aveva già alle spalle 35 anni di collaborazione con la Smithsonian per vari interventi, ha svolto un ruolo di architetto associato per la progettazione e la costruzione, di consulenza al committente e di coordinamento delle varie professionalità per quanto riguarda la realizzazione dell’involucro edilizio, seguendo tutto il percorso realizzativo di questo edificio, caratterizzato da una particolare complessità e da un budget di oltre mezzo miliardo di dollari.

©Davis Brody Bond
©Davis Brody Bond

I lavori sono iniziati nel 2012, e la joint venture di imprese di costruzioni Clark/Smoot/Russell è stata affiancata costantemente da SmithGroup.

Una delle prime sfide a livello costruttivo si è presentata nella fase relativa alle strutture di fondazione. Dal momento che il 60% del museo andava costruito sotto alla quota del viale monumentale, è stato necessario uno scavo imponente, con profondità fino a 20 metri e la movimentazione di oltre 290mila mc di terreno.

©Davis Brody Bond
©Davis Brody Bond

Nel sito interessato dall’intervento, tuttavia, la falda acquifera si trovava a meno di 5 metri di profondità, e il concetto originario dell’impermeabilizzazione ha trovato delle inattese difficoltà di applicazione. A seguito della penetrazione di acqua dal fronte di scavo, si è quindi deciso di rivedere completamente il progetto delle fondazioni, prevedendo un sistema di chiusura a «vasca» per proteggere da ogni infiltrazione i quattro livelli sotterranei del museo.

Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography
Smithsonian Institution, National Museum of African American History and Culture Architectural Photrography

I cinque piani fuori terra ospitano la Central Hall, l’Orientation Theater, il negozio del museo, uno spazio didattico, le gallerie dedicate alla cultura e gli uffici del personale.

All’esterno, l’edificio è basato su due elementi distintivi: la «Corona», ovvero l’involucro edilizio composto da 3.600 pannelli in alluminio dalla colorazione bronzea, per un peso complessivo di 230 tonnellate, e il «Portico», che ospita l’entrata principale su Madison Drive.

Il reticolo metallico esterno della «Corona» consente il passaggio della radiazione solare, che può essere modulata a seconda della stagione. Tale soluzione, oltre a rivestire un ruolo simbolico di apertura e dialogo, fa parte di un concept energetico che ha portato l’edificio a essere il primo museo Smithsonian certificato Leed Gold.

Chi ha fatto Cosa
Committente: Smithsonian Institution
Team architettura: Davis Brody Bond, The Freelon Group, Adjaye Associates, SmithGroupJjr
Progettazione strutturale: Nordenson & Silman
Joint venture di costruttori: Clark/Smoot/Russell
Acustica: Shen Milson Wilke, Llc
Ingegneria geotecnica e ambientale: Froehling & Robertson, Inc.
Illuminotecnica: Fisher Marantz Stone
Landscaping: Gustafson Guthrie Nichol Ltd
Consulente facciate: R.A. Heintges & Associates

Il team

Davis Brody Bond è uno studio di architettura statunitense fondato nel 1952, che opera nei campi della progettazione architettonica e urbanistica, conservazione storica e interior design. Tra i lavori più importanti vi sono l’Ambasciata Sudafricana e il Saint Elizabeths Pavilion East a Washington, gli edifici dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Giacarta e a Mexico City, la Portico Gallery presso la Frick Collection a New York City, dove sono stati incaricati di realizzare anche il National September 11 Memorial Museum, landmark commemorativo delle vittime dell’attentato al World Trade Center.

Freelon Group, interessato due anni fa dalla fusione con la società globale di architettura e design Perkins+Will, è stato fondato da Phil Freelon nel Research Triangle Park, in North Carolina, ed è conosciuto a livello internazionale per le sue consulenze riguardanti musei, biblioteche, università e altri committenti sia privati che istituzionali. Attualmente il gruppo ha uffici a Charlotte e nel Research Triangle Park, con un organico di circa 80 professionisti, e ha unito le sue competenze con quelle di Perkins+Will, il cui raggio d’azione comprende oltre alla cultura il settore ospedaliero, quello commerciale, educazione, scienza e tecnologia.

Adjaye Associates è una società di architettura fondata nel 2000 da David Adjaye, con sedi a Londra, New York e Accra, e lavori completati in Europa, Nord America, Medio Oriente, Asia e Africa. Insieme al National Museum of African American History and Culture a Washington Dc, l’opera di maggior rilievo è la Scuola di Management a Mosca (Skolkovo). Le altre realizzazioni dello studio, noto per la varietà cromatica e di materiali impiegati, vanno dalla scala dell’abitazione privata a quella dei padiglioni espositivi, temporanei o permanenti, centri civici, fino a incarichi di pianificazione urbanistica.

SmithGroupJjr è una società di architettura, ingegneria e pianificazione integrata, con 1000 dipendenti e 10 uffici tra Stati Uniti e Cina, e riveste a livello internazionale un ruolo di primo piano nel campo della progettazione museale e di edifici per la cultura. Oltre alla realizzazione di Washington, fra le opere più significative figurano il National Museum of the American Indian, sempre commissionato dalla Smithsonian, in cui il gruppo ha diretto il team progettuale, e lavori di rinnovamento e restauro per i due edifici più antichi dell’istituzione: lo Smithsonian Castle e l’Arts & Industries Building. L’inizio del rapporto professionale tra SmithGroupJjr e Smithsonian risale al 1970, con l’originario Museum of National History’s Museum Support Center.

La joint venture dei costruttori

Clark/Smoot/Russel è un team di contractor formato da tre compagnie distinte, ciascuna con esperienza consolidata nella costruzione di musei.

Clark Construction Group, con sede a Bethesda nel Maryland, è di proprietà americana e opera nel settore dal 1906, collocandosi tra i maggiori fornitori di servizi legati al ramo edilizio grazie a un giro d’affari annuale di oltre 4 miliardi di dollari. Oltre alla sede centrale, la compagnia è presente sul territorio statunitense con una serie di uffici regionali, e si propone come un contractor diversificato, occupandosi  di nuova costruzione e rinnovamento di palazzi per uffici, strutture sanitarie, strade, aeroporti, impianti di trattamento delle acque, complessi residenziali plurifamiliari, edifici per lo sport, centri congressi e per le arti performative, hotel, scuole, laboratori, stazioni ferroviarie, penitenziari, stabilimenti produttivi e ogni genere di infrastruttura. Tra i numerosi interventi ultimati per l’istituzione Smithsonian prima di quello dedicato alla cultura africana, figurano il National Museum of the American Indian, e opere di ampliamento e rinnovamento riguardanti Hirshhorn Museum, Sculpture Garden e Museum of Natural History.

Smoot Construction è una delle maggiori società di costruzioni statunitensi con proprietà appartenenti a minoranze etniche. Operante a Columbus, Ohio, e a Indianapolis, Indiana, la compagnia è stata fondata nel 1946 da Sherman R. Smoot a Charleston, in West Virginia, e originariamente era un contractor che si occupava di murature in laterizio. La sede di Washington, area in cui la prima realizzazione risale al 1967, ha un portfolio comprendente strutture scolastiche, centri congressi, cliniche ospedaliere, centri ricerca e sviluppo, edifici terziari e per lo sport. I lavori di maggior rilievo includono la partnership con Clark per il Walter E. Washington Convention Center, il Verizon Center e Nationals Park.

H.J. Russell & Company, operante negli Stati Uniti dal 1952, è la quarta compagnia di minority-owned business a livello nazionale (Mbe – definizione per proprietà appartenenti a minoranze etniche) e una delle più grandi in campo edilizio. Nei sei decenni trascorsi, le linee guida del fondatore Herman Russell sono state portate avanti sino a collocare la compagnia tra quelle di maggior successo con proprietà afroamericana. L’esperienza accumulata spazia tra una varietà di mercati, che comprendono strutture pubbliche e culturali, impianti sportivi, uffici commerciali, scuole e sedi istituzionali per una committenza pubblica e privata.

di Matteo Ferrario

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here