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Wienerberger Italia: decarbonizzazione, meno 15% di emissioni al 2023 e neutralità al 2050

Il Rapporto di sostenibilità 2021 di Wienerberger Italia è uno dei pochi che in modo trasparente denuncia la quantità delle emissioni prodotte dai siti produttivi dell’azienda: 88.438 tonnellate di CO2 nel 2021. E che indica, per il prossimo anno, una riduzione, rispetto al 2020, del 15% e che traguarda al 2050 l’obiettivo della neutralità carbonica. Per farlo il piano prevede una serie di azioni ambientali nei campi dell’economia circolare e della biodiversità.

Con i suoi quattro stabilimenti – Bubano, vicino a Bologna, Gattinara in provincia di Vercelli, Feltre nel bellunese e Terni – che danno lavoro a 200 persone, Wienerberger Italia è tra le più importanti aziende produttrici di laterizi.

L’impianto fotovoltaico sulla copertura della palazzina uffici della sede di Bubano.

Fa parte del gruppo internazionale Wienerberger Ag, un colosso multinazionale con sede a Vienna, che con i suoi 215 siti produttivi sparsi in tutto il mondo produce sistemi per l’edilizia e le infrastrutture: dai laterizi alle tubature, dalle coperture agli elementi di facciata.

Parlare di transizione ecologica in casa loro è come camminare sul velluto, tanta è l’attenzione che il management aziendale mette nell’affrontare il tema. Ampia è infatti la strumentazione per la sostenibilità e chiari e definiti sono gli obiettivi di decarbonizzazione, sia del gruppo internazionale sia dell’azienda italiana.

Ma ciò che colpisce positivamente è la scelta di dotarsi di una figura ad hoc in materia di sostenibilità. Wienerberger, infatti, è tra le poche aziende del settore costruzioni che ha deciso di affidarsi a una Sustainability Specialist, uno dei nuovi green job nati sulla scia della sostenibilità, una figura esperta che poche altre aziende possono vantare.

Qui a Bubano la specialista di sostenibilità è Eleonora Tu, una giovane ingegnere ambientale, laureata in Danimarca e a Bologna, con già alcuni anni di esperienza alle spalle.

Eleonora Tu, Sustainability Specialist di Wienerberger Italia.

All’estero la figura dell’esperto di sostenibilità esiste da tempo, magari sotto forma di manager ambientale: qui da noi, solo ora i grandi gruppi si stanno accorgendo quanto sia importante disporre di una figura dedicata, interna all’azienda e con competenze multidisciplinari.

Contare su un esperto di questo tipo vuole anche dire lanciare un messaggio forte, sia all’interno che all’esterno della società. In precedenza, ad occuparsi delle attività legate alla sostenibilità erano più persone: oggi, nell’organigramma esiste una figura dedicata, di coordinamento, il cui scopo ultimo è raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla roadmap del gruppo.

Oggigiorno, infatti, con i nuovi standard europei, non basta limitarsi a produrre il classico report di sostenibilità, che pure anche a Bubano, sede operativa della società italiana, viene redatto e anche bene.

Serve un lavoro continuativo, capace di dialogare con tutte le unità organizzative dell’azienda e con gli stakeholder del territorio. Il Rapporto di sostenibilità 2021 di Wienerberger Italia è uno dei pochi che in modo trasparente denuncia la quantità delle emissioni prodotte dai siti produttivi dell’azienda: 88.438 tonnellate di CO2 nel 2021.

E che indica, per il prossimo anno, una riduzione, rispetto al 2020, del 15% e che traguarda al 2050 l’obiettivo della neutralità carbonica. Per farlo il piano prevede una serie di azioni ambientali nei campi dell’economia circolare e della biodiversità.

Tra questi figurano alcuni progetti di decarbonizzazione, come ad esempio la progressiva sostituzione dei combustibili fossili utilizzati nei vari siti produttivi con fonti rinnovabili, per esempio provenienti dagli scarti agricoli (il management sta valutando di dotare il sito di Bubano di un impianto di biometano; nda.

Altro fronte d’impegno riguarda l’autoproduzione energetica dei diversi stabilimenti, che già oggi proviene al 100% da fonti rinnovabili: tre dei quattro siti produttivi sono già equipaggiati con impianti fotovoltaici in copertura e il più grande dei tre, da solo, ha una potenza installata di oltre 1 MWp; entro i prossimi anni anche il quarto impianto avrà la sua copertura fotovoltaica.

Insomma, per Wienerberger Italia la decarbonizzazione è una priorità e una responsabilità sociale, oltreché ambientale. Non potevano mancare nel catalogo delle buone pratiche aziendali i riferimenti alle certificazioni, tutte volontarie, su sicurezza, ambiente ed energia (si tratta delle Iso 45001, 14001 e 50001; nda) e al Life Cycle Assessment.

A completare l’elenco ci sono infatti le attività legate al Lca, su cui si basano le diverse dichiarazioni ambientali di prodotto, fondamentali ai fini Cam per identificare la percentuale di materie prime riciclate sul totale del prodotto, e da cui è possibile evidenziare le emissioni di anidride carbonica del laterizio nel suo ciclo di vita utile.

È sulla base di questi parametri che è possibile programmare la riduzione progressiva dei gas climalteranti. Se infine chiediamo alla Sustainability Specialist se esiste un prodotto che più di altri rappresenta il cammino dell’azienda verso la sostenibilità, la risposta è pronta: «Il blocco Porotherm Bio Plan 45-25/19,9 T9. Un blocco rettificato a incastro, porizzato con miscele di fibre organiche, per la realizzazione di murature in laterizio a elevata prestazione termica. Grazie all’elevata durabilità, consente di realizzare involucri massivi efficienti e non richiede l’applicazione di strati isolanti e di cappotti».

Il blocco Porotherm Bio Plan 45-25/19,9 T9

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