Edilizia residenziale | Torre Littoria, Torino

Torre Littoria, Torino: terminato il restyling di 10 appartamenti

I nuovi appartamenti realizzati dallo studio Benedetto Camerana (Camerana&Partners) all’interno della Torre Littoria di Torino, si caratterizzano per la presenza di ampie superfici vetrate, sia interne che esterne, che creano un suggestivo gioco di riflessioni e rendono protagoniste le architetture barocche della città.

Benedetto Camerana (Camerana&Partners) ha concluso di recente, per Reale Immobili, il restyling di diversi appartamenti nella Torre Littoria di Torino, uno dei simboli urbani del capoluogo subalpino: 10 nuovi appartamenti, simplex e duplex, che ne confermano la vocazione originaria residenziale di lusso.

Costruita nel 1934 su progetto dell’architetto Armando Melis e dell’ingegnere Giovanni Bernocco per ospitare uffici e residenze di prestigio per la Società Reale Mutua Assicurazioni ma anche la sede, mai installata, del Partito Nazionale Fascista, la torre è il segno più forte del rinnovamento urbano realizzato dal programma di ricostruzione di via Roma.

Icona razionalista intrisa di richiami all’espressionismo tedesco, con 19 piani per 87 metri di altezza, è il primo edificio italiano ad essere costruito con struttura portante metallica elettrosaldata.

Il progetto portato a termine da Benedetto Camerana è uno degli interventi di punta della collezione Prestige, ampio programma di offerta residenziale di alto livello, con cui Reale Immobili rafforza la sua offerta nel segmento residenziale nei centri storici delle principali città italiane.

Milano e Roma sono gli altri asset del programma: nel capoluogo meneghino le unità abitative affacciate sulla storica piazza Sant’Ambrogio e nella capitale gli appartamenti in Via del Babuino. La riprogettazione della Torre Littoria per creare residenze uniche, con accesso esclusivo al piano è stata avviata a dicembre 2017 come esito di un concorso vinto da Benedetto Camerana.

Gli affacci dei nuovi appartamenti | © FabioOggero

Lo studio torinese già nel 2011 aveva vinto un primo concorso, poi non portato a termine, che prevedeva la realizzazione di un bar agli ultimi due piani e di un ristorante sul terrazzo dell’ottavo piano, affacciato sulla scenografia barocca di piazza Castello, accessibili tramite un nuovo ascensore panoramico vetrato.

Il centro barocco di Torino in cui è collocata la Torre è il vero protagonista del nuovo progetto, che valorizza l’affaccio a 360° sulla città e porta all’interno degli appartamenti il paesaggio attraverso l’utilizzo di superfici vetrate e riflettenti, moltiplicate dall’eliminazione delle pareti interne e l’apertura di una grande zona giorno open space.

La bolla cucina vetrata | © Marco Schiavone

Gli equilibrati interni sono animati da un gioco di riflessioni sulle superfici interne vetrate, lucide o specchianti, che moltiplicano e sovrappongono le vedute degli edifici simbolo di Torino generando una sorta di caleidoscopio barocco. Un gioco che ha il suo apice scenico nella bolla vetrata della cucina, volume cilindroide che si ispira alle installazioni riflettenti di Dan Graham.

La cucina è un epicentro funzionale e scenografico intorno al quale ruota la zona giorno, un vero e proprio allestimento per lo showcooking e la teatralizzazione del rapporto tra chi invita e gli ospiti, anche grazie a pareti trasparenti scorrevoli che ne garantiscono la massima apertura o la chiusura funzionale. Per le partizioni opache è stata invece scelta la neutralità del grigio, scuro per i soffitti e chiaro per le pareti, in grado di restituire le variazioni cromatiche e luministiche del cielo e fungere da sfondo per la successione di finestre-quadro sulla città.

I 10 appartamenti trasformati sfruttano al meglio i limiti fisici della torre differenziandosi al loro interno. Si va da quelli piĂą essenziali per i piani 4, 5, 6 e 9, dai grandi spazi affacciati sul centro di Torino, agli straordinari alloggi simplex e duplex dei piani superiori.

I duplex ai piani 7-8 e 10-11 sono composti da un piano notte con tre camere, di cui una padronale con bagno, palestra e sauna, e un piano giorno collegato ad ampi terrazzi, rispettivamente con affaccio sulla scena del Theatrum Sabaudiae, piazza Castello e le icone della cittĂ  barocca e sulle Alpi e la zona Sud di Torino. Gli interni sono collegati da scale elicoidali in acciaio e rovere progettate con la ditta Fontanot.

Ai piani 14, 15 e 18 gli appartamenti sono dotati di vista panoramica e bolla cucina vetrata. Alla sommità della torre, tra il piano 19 e il nuovo piano 20, ricavato nell’ex locale impianti e nell’area esterna, si sviluppa un duplex dotato di terrazzo con vista spettacolare sul quale si affacciano una camera con bagno e una mini cucina apribile e accessibile anche dall’esterno.

La mini cucina apribile e accessibile anche dal terrazzo | © Marco Schiavone

Tutti gli appartamenti offrono una dotazione impiantistica di altissimo livello che garantisce l’isolamento acustico dall’esterno e un comfort termo-igrometrico molto elevato, attrezzature avanzate di domotica e un progetto illuminotecnico con led multicolor programmabili.

Gli impianti tecnologici sono a scomparsa e gli arredi sono stati studiati su misura, insieme a oggetti e rivestimenti, per ottimizzare e valorizzare gli spazi dei diversi ambienti, coinvolgendo artigiani del territorio e affermate aziende italiane.

Le cucine sono dotate di cantinetta integrata e abbattitore domestico e sono collegate alla zona giorno tramite pareti trasparenti scorrevoli, per garantirne la massima apertura o la chiusura funzionale.

Benedetto Camerana | Architetto | © Bruna Biamino

Benedetto Camerana | Architetto

«Il progetto dei nuovi appartamenti rielabora i temi che avevano già ispirato la ristrutturazione del piano 13 della torre che nel 2003 ho trasformato nella mia abitazione, un luogo di elaborazione e di esposizione dei miei progetti per la città. Tra le suggestioni alla base del progetto ci sono molte mie memorie personali, come il primo volo in aereo, a New York, con l’atterraggio su Torino proprio sopra piazza Castello, le modernità del Jumbo jet, con la scala elicoidale interna e le superfici in poliestere, e le sinuosità di Saarinen all’arrivo al terminal Twa, ma soprattutto le impronte progettuali del passato e le visioni del Theatrum Sabaudiae, un progetto di marketing urbano antelitteram voluto da Carlo Emanuele II di Savoia nel 1682 e stampato ad Amsterdam per presentare alle Corti Europee la città di Torino in 145 vedute a volo d’uccello». (vb)

CHI HA FATTO COSA

Progettista: Benedetto Camerana (progetto architettonico e interior design, concept e direzione artistica)
Collaboratori: Mattia Greco, Francesca Griotti, Giulia Mondino, Shinobu Hashimot
Committente: Reale Immobili
Project management e direzione lavori: No.T Architetti – Arch. Francesco Campobasso, Arch. Donata Facello
Strutture: studio Piretta – Ing. Ermanno Piretta
Progetto acustico: studio Pignatta – Ing. Giulio Pignatta
Impianti elettrici: Elsrl – Ing. Renzo Zorzi
Impianti meccanici: eq ingegneria Ing. Andrea Cagni
General contractor – edili: Pozzebon
Scale interne: Fontanot
Mobili su misura e a disegno: Cogno Arredamenti
Arredi standard a catalogo: Mcd
Illuminazione: Ilti
Rivestimenti: Graniti Fiandre
Abbattitore e cantina vini: Irinox
Porte: Garofoli
Cucine su misura: Miserere
Arredi e tappezzerie a disegno: Rostagno

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